AGGIORNAMENTO DELLE 19,35 – Nella maggior parte dei comuni è tornata la corrente elettrica. I guasti che avevano causato die blackout durati anche oltre 15 ore (i più fortunati, tra virgolette, sono rimasti senza corrente elettrica per sei, otto ore) si sono risolti poco dopo le 19. Il ritorno della corrente elettrica ha scongiurato il rischio, in particolare per chi vive nelle Sae, di dover trascorrere la notte al gelo.
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di Monia Orazi
«Manca la corrente da stanotte, nelle Sae ci sono 15 gradi, io posso mettermi una coperta, ma cosa fanno gli 80enni, i 90enni soli nelle Sae? Nessuno ci viene a dire nulla, per di più dalle 13 manca anche l’acqua. Cosa dobbiamo fare? Qua nelle aree Sae non c’è nemmeno un generatore, alla prima nevicata non è possibile che tutto vada in tilt, bisognava pensarci per tempo, si sa come è l’inverno da queste parti».
A parlare è Loredana Dall’Orso, residente nell’area Sae di Pieve Torina. La corrente a volte torna, ma va subito via.
«Manca la corrente nelle aree Sae di Muccia, Pieve Torina e Valfornace, a Camerino va e viene – denuncia Diego Camillozzi dell’associazione la Terra trema noi no – i generatori di fatto non sono mai arrivati. Ci sono zone dove la corrente manca da 12 ore, si sarebbe già dovuto ovviare al problema, d’inverno si sa che in montagna nevica». La neve caduta sin da stanotte, è molto acquosa e pesante ed ha provocato numerosi danni. In alcune zone risulta impossibile persino fare delle telefonate, c’è chi si è dovuto spostare in auto per trovare la linea mobile e telefonare.
Sono stati 55 gli interventi dei vigili del fuoco in tutto l’entroterra montano, dalle prime ore di stanotte sino ad oggi verso le 16. Telefono caldo per i distaccamenti di Camerino e Visso, intervenuti nella zona di Camerino, Fiastra, Visso e Fiuminata, principalmente per grossi rami caduti, alberi abbattuti al suolo dal peso della neve. Automobili e camion in panne nei dintorni di Camerino con problemi registrati sino a metà giornata.
A Fiuminata è tuttora isolata la frazione di Castello, il passante provvisorio sul fiume è sommerso dall’acqua, nella zona sono in corso i lavori di rifacimento del ponte, la circolazione è deviata verso Pontile o Valcora. A Pioraco questa mattina sopralluogo del sindaco Matteo Cicconi, dei tecnici comunali e dei referenti della Protezione civile, sulla situazione idrogeologica nel territorio in seguito alle copiose precipitazioni, ma la situazione è rimasta per tutta la giornata sotto controllo, ma la situazione viene monitorata costantemente perché il fiume è a rischio esondazione.
Criticità nelle prime ore del mattino alla circolazione nell’Alto Nera, a metà mattinata c’erano oltre venti centimetri di neve ed i mezzi erano in difficoltà ad aprire le strade. All’alba in diverse zone di Visso è mancata la corrente, ripristinata verso le 8,30, ma in alcune zone ci sono ancora alcuni problemi.
A Camerino attualmente ci sono 31 famiglie senza corrente da stamattina, a Valfornace 41 abitazioni senza energia elettrica, su numeri simili Gagliole, 106 le Sae senza corrente a Muccia, oltre duecento le famiglie senza energia a Pieve Torina, dove manca anche l’acqua.
A Sarnano dalle dieci manca la corrente in 45 case, problemi per 178 famiglie di Fiastra e per tutte le famiglie di Montecavallo. A Bolognola la luce è mancata per otto ore ed è tornata verso le 17,30: «Abbiamo saltato di gioia – dice il sindaco Cristina Gentili -, senza corrente sarebbe stato a rischio l’avvio della stagione sciistica, prevista per domani, dopo due anni di fermo. Ringrazio prefettura, protezione civile ed Enel che si è prodigata per riparare i guasti».
Sotto il peso della neve è stato troncato un grosso cavo di energia elettrica a Casavecchia di Pieve Torina, le squadre Enel sono al lavoro, ma al momento non è stata data indicazione su quanto ci vorrà a riparare il guasto. In campo una sessantina di dipendenti dell’azienda che stanno cercando di arrivare quanto prima alla sistemazione del guasto.
«Scende la notte sui cittadini terremotati, che si trovano al freddo, con i telefoni che non funzionano, senza corrente e né acqua e né riscaldamento», la rabbia del sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che denuncia la condizione che si è venuta a determinare oggi tra i cittadini di diversi paesi dell’alto maceratese. «È una condizione pietosa, indegna – sbotta il primo cittadino -. Abbiamo superato il limite: sono ore che siamo senza corrente. E l’Enel non dà alcuna certezza».
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Questa è L’Italia si arriva sempre dopo mai prima.
È una vergogna..tutto si pensa meno che alle emergenze….ormai solo di vaccini si parla … istituzioni¿!..protezione civile, ..il resto solo a controllare il Green pass..qualcuno lo sa che nelle casette non si può accedere niente??/VERGOGNA..vi auguro solo di capitarci in mezzo
Sindaco se l’enel non da risposte…bisogna fare intervenire lo Stato…se ancora esiste
Che vergogna.. Dove sta lo stato?
Lo specchio di tutto basta vederlo al TG1…prima notizie un capannone di Amazon distrutto(mi dispiace per le vittime),poi nelle notizie di coda..le casette senza luce per più di sette ore..e disagi dappertutto…ecco cosa conta l’Alto Maceratese e le Marche!
Che vergogna
in Albania a 2 anni dal terremoto hanno ricostruito e la gente sta rientrando nelle proprie case.
Aggiungo che VERGOGNA
Poveri terremotati
qui nel villaggio SAE di Santa Maria San Ginesio il generatore c’è e siccome ha dei problemi tecnici…una volta attivato per mancanza di corrente elettrica,resta. sempre acceso anche quando la corrente torna….segnalato a chi di dovere….ancora sta acceso da questa notte…Va tutto al contrario…… .
Un calvario impietoso
Sono test per verificare la resilienza previsti nel PNRR, ce li chiede l’Europa prima di rilasciare le tranche del Recovery Fund.
E dire che è venuta a far visita pure la presidente del Senato Casellati.
Chissà se Draghi, e company starebbero bene dentro queste casette, così belle ed accoglienti ? Sarebbe da invitarlo in vacanza per un mese. Però “li sordii”, per altro sono stati trovati, e subito ! Bene, avanti così. A volte, quando serve, rimpiango i francesi, con la loro mentalità da rivoluzionari.