Rendering della nuova casa di riposo di Mogliano
di Leonardo Giorgi
«È un giorno che attendevamo da tempo a Mogliano, dopo i terremoti del 2016. Finalmente una svolta importante e visibile alla ricostruzione pubblica e privata». Il sindaco Cecilia Cesetti commenta così l’ordinanza speciale firmata lo scorso 31 dicembre dal commissario straordinario Giovanni Legnini.
La conferenza stampa di questa mattina a Mogliano
L’atto, spiega Cesetti, «consentirà gli interventi sulla chiesa di Santa Maria di piazza, il recupero con miglioramento sismico del palazzo Forti, sede del municipio, oltre alla costruzione ex novo della casa di riposo. Interventi veloci, con un percorso semplificato grazie a deroghe importanti. Un elogio personale al commissario Legnini e all’ingegner Gianluca Loffredo». L’ordinanza speciale (la numero 30) prevede interventi anche a Castelraimondo (una bretella di collegamento tra la rotonda di Via Lapidoso e la strada Septempedana e lavori di recupero del cavalcavia di via Lapidoso) e nel comune di Montelparo (nel Fermano).
La speranza dell’amministrazione comunale è quella di poter dare nuova vita al centro storico di Mogliano, ferito dal sisma. «Le motivazioni per cui la struttura ministeriale ha concesso questa ordinanza speciale – ricorda il primo cittadino – sono nate da alcuni sopralluoghi avvenuti tra giugno e settembre, per valutare gli interventi da fare. La costruzione della nuova casa di riposo è stata vista fin da subito come fondamentale. Un intervento prioritario, in quanto la casa di riposo è da cinque anni dislocata fuori dal territorio comunale. Nonostante i tanti interventi fatti, la sede attuale non dispone delle caratteristiche tipiche e necessarie di una struttura sanitaria. L’immobile non è sicuro e non è idoneo a ospitare anziani non autosufficienti. Per la nuova casa di riposo non si poteva scegliere una posizione migliore: a ridosso del centro storico, con un verde pubblico intorno attrezzato». L’area individuata per la casa di riposo è quella degli ex Sacramentini, contestata dalle opposizioni e da alcuni cittadini che hanno anche formato un comitato ad hoc.
«Gli interventi sulla chiesa e il palazzo comunale Forti – continua – sono fondamentali come segnale di rinascita. La chiesa di Santa Maria di piazza rappresenta per molti un punto di riferimento per molti fedeli. Lì dovranno ritornare la tela e la cornice del Lotto, ora nel palazzo comunale. Il ripristino del municipio deve anticipare l’inizio dei lavori sulla scuola, visto che alcuni uffici comunali hanno sede temporanea nell’edificio scolastico. Sarà un lavoro molto duro ma ce la metteremo tutta per far sì che l’ordinanza speciale sia rispettata con il cronoprogramma che ci è stato dato. Rigido, ma velocissimo».
Giovanni Legnini (foto di Fabio Falcioni)
Soddisfazione anche per il commissario Legnini, intervenuto questa mattina da remoto nella conferenza stampa indetta dal Comune. «Il lavoro è stato svolto per intero dall’ingegner Loffredo – precisa -. Spero che vi possa veramente aiutare. Finora sono 30 le ordinanze emanate, in attesa di un’ordinanza che ha una dimensione enorme e che coinvolge 190 scuole (leggi l’articolo). Le procedure semplificate derogatorie stanno funzionando. Stiamo registrando le aperture dei cantieri a distanza di 7-8 mesi. Conoscendo i tempi di ideazione e progettazione delle opere pubbliche, questo costituisce una riprova evidente della efficacia di questo strumento». «Però – avvisa Legnini – non è dappertutto così. In alcune situazioni, benché i comuni siano stati muniti di poteri straordinari, alcune misure sembrano essere avviate come qualcosa di ordinario. Nel caso di Mogliano penso invece che quest’anno che si è appena aperto sarà importante per una serie di risultati importanti, conoscendo il comune». «L’obiettivo – sottolinea il subcommissario Loffredo – è la riattivazione del bel centro storico di Mogliano, che è un territorio che appartiene a una cintura importante di comuni che appartengono a una distanza mediana tra il mare e le zone più interne. E poi la casa di riposo, per Mogliano fondamentale per il sostegno alle persone di terza età».
Intervenuto con un video anche l’assessore regionale Guido Castelli: «Abbiamo voluto cercare di semplificare e migliorare le esigenze derivanti dal terremoto – spiega -. Abbiamo finalmente dato una spinta significativa alla ricostruzione privata, poi ci siamo concentrati sul grande tema della ricostruzione pubblica. Questa ordinanza si inquadra proprio su questo punto». L’amministrazione di Mogliano, spiega Castelli, ha lavorato su due fronti: «Da un lato, attraverso la casa di riposo, dare una risposta pubblica al problema dell’invecchiamento e della riduzione demografica che riguarda in special modo il cratere. Dall’altro la rivitalizzazione del centro storico, alla luce di quella che è la grande sfida di tutto il cratere: costruire le condizioni per le quali, una volta ricostruiti, i luoghi che amiamo siano resi vitali. Stiamo cercando di fare il nostro meglio e, grazie al sindaco Cesetti, questo è stato possibile anche a Mogliano».
Flavio Zura
Emozionato l’ex sindaco Flavio Zura, che ha vissuto da primo cittadino i giorni del terremoto: «La giornata di oggi è per me un motivo di grande soddisfazione, rappresenta la pietra miliare per cui vediamo i primi risultati. Rispondiamo alle tante ansie dei cittadini moglianesi che ogni volta che mi incontrano mi chiedono come vanno i lavori pubblici, che ancora ristagnavano. Ma grazie al lavoro del commissario Legnini abbiamo subito un’accelerazione nei lavori privati, si cominciano a vedere i primi cantieri. Anzi, qualcuno è già terminato. Grazie a queste ordinanze speciali anche i lavori pubblici ne trarranno beneficio. L’anno passato ho avuto problemi con il Covid, sono in fase di convalescenza, però questa ordinanza speciale è un modo per rimettermi in gioco nella vita quotidiana, per aiutare anche come intermediario con l’ufficio tecnico. Speriamo di non dare delusa la fiducia che ci è stata riposta». Il capogruppo della maggioranza comunale, Benedetto Perroni: «È un’ordinanza fatta benissimo. Non abbiamo chiesto più di quello che potevamo ottenere. Noi non vogliamo ricostruzione contenitori vuoti, ma vogliamo ricostruire contenitori pieni. La pala del Lotto attrarrà i flussi turistici. Il Comune sarà il centro della vita civile della nostra comunità. La casa di riposo sarà il cuore della vita sociale del nostro comune. La scelta è stata quella di ricreare la comunità lì dove si era potuta spezzare dopo il sisma. Abbiamo pensato a questi interventi non solo come ricostruzione materiale, ma anche come ricostruzione sociale ed economica del territorio».
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