di Luca Patrassi
Passata è la tempesta, nel senso che non sono in vista altri momenti elettorali, nel centrosinistra inizia la discussione. A muoversi per primo è Massimiliano Sport Bianchini, uno dei pionieri del movimento civico, fondatore di diverse liste e tra queste l’ultima è RinasciMarche che ha eletto un consigliere in Regione arrivando al 2.8%. Progetto che nasce in periferia, ma non ha frontiere: «Il nostro è un progetto partito dal locale che si pone l’obiettivo di diventare un riferimento nazionale, lunedì scorso siamo stati ricevuti dal premier Conte in occasione delle manifestazioni raffaellesche. Stiamo elaborando una progettualità che parta dall’area ambientalista e civica per dare un luogo di incontro nazionale al movimento che prima aveva il suo sbocco nei Verdi. Di recente abbiamo fatto una iniziativa molto partecipata a Senigallia, ci siamo radicati in tutte le Marche». Un risultato elettorale che trova positivo, in un panorama desolante per il centrosinistra. «Il nostro è stato un risultato importante se lo si considera nel quadro di un centrosinistra in difficoltà. Di vero c’è che la legge elettorale si conferma penalizzante per i territori del Sud delle Marche. Noi abbiamo eletto un consigliere e non Italia Viva che aveva ottenuto più voti. Si è ripetuto, a parti ribaltate, quanto era accaduto a me nel 2015, sono rimasto fuori a vantaggio di un anconetano, pur avendo preso più voti. Quella delle Marche è una legge elettorale anticostituzionale, da rivedere». Il dato regionale della lista nel dettaglio: «Per capirsi con il 2.8% ci attestiamo su una cifra doppia rispetto a quella media del Verdi su scala nazionale: un risultato centrato grazie alla presenza dei civici e di tanti amministratori. Una bella soddisfazione l’hanno ottenuta sia quella figura mitologica che risponde al nome dell’ex sindaco di Serravalle Venanzo Ronchetti, che ha avuto più preferenze degli esponenti locali del centrosinistra e del Pd, che l’ex sindaco di Morrovalle Francesco Acquaroli che, in vista delle prossime elezioni comunali, ha confermato di poter ancora esercitare un ruolo propositivo. Ora dobbiamo esprimere candidati forti su Macerata e Civitanova, cosa che ci è mancata in questo turno elettorale diversamente dalle comunali dove con Miliozzi siamo stati i più votati nel centrosinistra». RinasciMarche avrà anche avuto un buon riscontro elettorale, ma attorno i numeri sono impietosi. «Penso sia necessaria una forte autocritica, non si può far finta di niente. Siamo l’unica regione in controtendenza, l’unica ad aver cambiato colore rispetto all’amministrazione uscente. Non è stato solo un problema di sanità e di terremoto, sono mancati i rapporti con il territorio. Bisogna prendere atto dell’evidenza legata al particolare che il Pd non è più autosufficiente».
Si aspettava una sconfitta con questi numeri in Regione? «Me l’aspettavo. Il centrodestra aveva liste forti, non solo quelli di partito iniziando da Fratelli D’Italia ma anche le liste civiche erano più forti. Il centrosinistra ha pagato di non aver puntato sugli amministratori». Un piccolo particolare: il centrosinistra maceratese riparte da Carancini? «Il voto che Macerata ha dato alla sua amministrazione è ben chiaro, basta guardare le preferenze avute dai suoi ex assessori. Quanto alla Regione, diversamente da quello che l’interessato dice, deve ringraziare il Pd, la rete contro di lui era una rete fittizia, inconsistente. Sicuramente Carancini ha delle capacità, è molto più scaltro degli altri: basta vedere le affermazioni personali avute a Montecassiano e a Pollenza».
Angelo Sciapichetti
Bianchini cita il Pd, l’analisi del voto regionale partendo dalla situazione maceratese non può prescindere dall’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, che specifica: «Il Pd deve ripartire da zero dalle adesioni dei giovani con un progetto credibile di comunità. Ci vorranno anni. Serve un bagno di umiltà da parte di tutti. Un concetto deve essere chiaro: facciamo i congressi e affidiamo il rinnovamento a persone nuove, non a quelli che sono stati gli artefici della divisione e parlo del deputato Mario Morgoni e del sindaco Leonardo Catena, a Montecassiano peraltro il Pd è andato peggio che altrove. Come dice il presidente dell’Emilia Romagna, basta con quella sinistra che ha la puzzetta sotto il naso e pretende di essere migliore considerando gli altri tutti scemi». Ieri il segretario provinciale Francesco Vitali, rimettendo il suo mandato, ha detto “Evitiamo iniziative di corrente”. Sciapichetti è d’accordo: «Le colpe di questi risultati elettorali sono di tutti, chi più, chi meno, ma di tutti».Proprio stasera Catena terrà l’incontro all’hotel Grassetti di Corridonia dal titolo “Verso un nuovo Pd”.
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Sciapichetti non ne sbaglia più una. Finalmente libero di esprimersi, lontano da gravose responsabilità a cui non era o capace o impossibilitato a dare una propria risposta,(forse e comunque chi lo sa? ) di certo apparentemente o forse sicuramente inappropriato o forse soffocato da capoccioni ancora più inadeguati tipo Ceriscioli, sta mostrando una capacità politica, di interpretazione a cui non si può che dare ragione. Bravo Sciapichetti, su chi divide e su chi non riesce a concretizzare. E qui non cercando profonde motivazioni ma soffermandoci seppur superficialmente, non si può che essere d’accordo che con quello che dici. Catena renziano, l’altro sin dalla prima ora, dalla disastrosa situazione venuta fuori dalle elezioni regionale e descritta da un commentatore non ne fanno di certo un politico molto seguito nel suo comune. Su Morgoni, essendo del Pd come Sciapichetti, ambedue della zona, si presume che pur stando così vicini e cosi lontani, si conoscano sufficientemente per poter esprimere un giudizio politico. I politici se “cimenta solo politicamente ” perché generalmente la loro dote migliore è l’ipocrisia e spesso vogliono dimostrare di essere la migliore incarnazione del prodotto da imballare per qualche Camera dove sprofondare in comode poltrone e poter fare una vita lontana da angosce, debiti, bollette che si ammucchiano in attesa di essere pagate, nessun problema per acquistare un paio di scarpe nuove anche se non servono e spesso con tanto fiato in corpo da sprecare in inutili elucubrazioni che sembrano minacciare qualche inutile disegno di legge. Bravo Sciapichetti, dovresti fare più il politico di partito, l’intellettuale sul tipo più semplice ossia quello provvisto di intelletto e che quando parla sa dire solo cose che hanno un loro significato, anche quando sono battute, meglio se divertenti. Quella sul Maestro/a di sostegno, è stata un capolavoro e rimarrà sempre come una minaccia incombente ad ogni piccolo errore.
Tutto giusto Sciapichetti ma ripeto qui quello che ho già scritto a commento di un intervento di Lorenzo Catena: vanno sciolte le correnti che fino dalla nascita hanno “avvelenato” il PD. Inutile dire giovani,facce nuove, congresso se poi si è prigionieri di un meccanismo che premia l’appartenenza a una “corrente” e non le idee, l’impegno e la credibilità.
Caro Massimiliano Bianchini, stai lontano da tutto il PD se vuoi sopravvivere. Ormai il il PD è una cadavere in decomposizione. Ha un cancro incistato dai poteri forti mondiali. Che hanno infiltrato pure i Democratici americani e il Parlamento europeo.
Come può un cattolico di Sinistra avere speranza con un partito, che oltre ad aver abbandonato la lotta per gli operai, gli artigiani i pensionati, tanto per citare, ossia da partito etico, adesso si dedica ai diritti dei “contro natura”, che la gente non capisce e non accetta.
La stragrande maggioranza della gente ha ancora bisogno dei dati stabili della famiglia, dei genitori maschio e femmina, della educazione della famiglia, ed è contro l’educazione del Gender nelle scuole, della esaltazione costante ed invasiva di LGBT, dell’utero in affitto, della soluzione finale dell’eutanasia, della soluzione dall’aborto “fai da te”, fino all’aborto al nono mese, che giungerà pure in Italia.
Non siamo più in presenza di una lotta politica, o ideologica, ma di una lotta morale: la lotta tra la morale umana, della Vita, contro quella immorale del “fai ciò che vuoi sarà tutta la legge” di Aleister Crowley, quello della stella a sette punte con pentacolo , come magistralmente occultata nel disco sulla rotatoria dei Lions, della Morte. Ormai la lotta per la Vita la sta facendo il Centrodestra.
Se io fossi un cattolico militante del PD correrei dal Vescovo e farei atto di sottomissione alla Chiesa, che è il Corpo Mistico del Cristo. E mi impegnerei apertamente a combattere tutte le posizioni LGBT e le proposte Cirinnà, Zan, Scalfarotto, e altri corpi che respirano, accorpando intorno a me i cattolici del PD. Pure nel PCI esisteva la tecnica con la parola d’ordine di difendere i diritti individuali. Di qui lo spinello libero e la modica quantità di droga pesante ad uso personale, che ha permesso lo spaccio legalizzato e l’espansione del fenomeno. Adesso il PD difende tutto ciò che è “contro natura” e la gente non lo segue più.
Pensate forse che il candidato Parcaroli sia stato frutto di intelligenza politica umana? Oppure, è stato uno strumento programmato in piani più alti. Se volete conoscere la parte spirituale di Sandro Parcaroli andate a vedere la costruzione esoterica che è in Med Store, con il cielo che entra verso il basso nel percorso di un simbolo di pianta. che svetta verso l’alto. Stesso concetto è nel seminario vescovile dei Neocatecumenali, voluto dal santo vescovo Carboni, che fu “Mater” insieme a “Magistra” con tutti, e pure con mia moglie e con me, quando chiedemmo di tornare alla Comunione, pur divorziati.
Avete sottovalutato l’omelia del Vescovo di Macerata e l’appello dei Vescovi marchigiani, in cui il Centrodestra si riconosceva perfettamente. La nuova Resistenza verso la dimensione umana e spirituale ha il suo caposaldo nella Chiesa cattolica. Fatevene una ragione. Il pericolo viene dalle logge angloamericane, attive da duecento anni contro la dimensione spirituale, e l’ateismo anticristiano proveniente da Oriente. Noi siamo in Occidente, dove si sviluppò la civiltà cristiana come nostra identità, favorita soprattutto da Carlo Magno, che difese il Papato e sostenne l’impulso totale dei monasteri benedettini dell'”ora et labora”. Se credessi nella reincarnazione direi che Sandro Parcaroli e sui figlio Stefano sono sull'”ora e labora” benedettino per una ripresa di coscienza umana e spirituale nella società odierna. Adesso vedremo se sarà così…
Quindi, mio caro Massimiliano, dopo aver meditato e visto che non sono le elucubrazioni mentali quelle che vi salveranno, vai da Sua Eccellenza e, da battezzato, fai sottomissione alle leggi morali della Chiesa. Altrimenti sei fritto. Perché Cristo non è venuto “per tutti”, come il Nemico e i suoi eretici sostengono, ma “per i molti” che si collocano alla Destra del Trono sotto le Sue Leggi eterne.
Bianchini dice che la legge elettorale “penalizza i territori del sud delle Marche”, ma questo non è vero. Li penalizzavano le leggi elettorali precedenti, e infatti succedeva che in provincia di Macerata fossero eletti meno consiglieri di quelli assegnati, a vantaggio generalmente della provincia di Ancona. La legge attuale corregge questa stortura, anche se ne crea altre, come quella segnalata da lui: Italia Viva con il 3,2 per cento non ottiene seggi, mentre la lista di +Europa e Verdi (RinasciMarche), che pure fa parte della stessa coalizione, con il 2,8 per cento ottiene un seggio. E’ una piccola distorsione tecnica che, volendo, si può correggere.
Ma che dire, allora, del fatto che la clausola di sbarramento vale solo per le coalizioni? Questa volta RinasciMarche (+Europa e Verdi) ha avuto il 2,8 per cento e un seggio, mentre se anche Dipende da Noi avesse ottenuto il 4,9 per cento non avrebbe comunque eletto consiglieri. Se faccio parte della coalizione vincente basta anche il 2 per cento circa dei voti per entrare in Consiglio; se mi presento da solo, invece, per avere un seggio devo arrivare al 5 per cento. Certo, così s’incentivano i partiti a superare le loro differenze e a formare coalizioni invece di frammentarsi, ma questo non può comportare che allo stesso voto sia dato un peso tanto diverso; questa è una stortura ben maggiore di quella nominata da Bianchini.
I problemi della legge elettorale regionale sono due: premio di maggioranza spropositato (anche se stavolta non è stato un problema, visto che Acquaroli ha avuto ben il 49,1 per cento) e mancanza del voto disgiunto, che restringe le scelte per i cittadini. Alla coalizione vincente basta il 34 per cento dei voti per avere la maggioranza assoluta in Consiglio, e le basta il 40 per cento per avere addirittura il 60 per cento dei seggi (63 per cento compreso il Presidente).
In questo modo le elezioni diventano un terno al lotto in cui la coalizione vincente può spadroneggiare anche se tutt’altro che maggioritaria.
Quanto a Sciapichetti: non conosco i retroscena ma, visto che è stato assessore regionale, la colpa della sconfitta dovrebbe darla innanzitutto alla giunta Ceriscioli di cui ha fatto parte e a sé stesso, invece di prendersela con altri.