Gagliardini ritorna alla Maceratese?
«Sono un tifoso biancorosso
ma non c’è stato alcun contatto»

PROMOZIONE - L'ex ds ha assistito ad alcune partite della squadra di Marinelli, con Proculo che negli ultimi giorni è rimasto molto defilato: «Mi è stato chiesto qualcosa in merito all’acquisto di Perfetti, ma poi il rapporto è stato diretto tra giocatore e società. E’ risaputo che mi piacerebbe lavorare per il club, ma non dipende solo da me e soprattutto bisogna valutare su quali basi. La disponibilità è sempre massima»

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Maurizio Gagliardini

 

di Mauro Giustozzi

«Sono un tifoso della Maceratese, se mi si chiede un consiglio sono a disposizione ma tra me e la proprietà non c’è stato alcun contatto per un impegno diretto in questa stagione. Anche perché conosco bene chi lavora in società e si tratta di figure valide che stanno facendo molto bene finora». Maurizio Gagliardini è stato tirato in ballo in queste ore per un clamoroso rientro alla Rata dove già operò ai tempi della presidenza Tardella con eccellenti risultati. Ha seguito nelle ultime settimane alcune partite dei biancorossi, sicuramente ha facilitato l’approdo dell’Invincibile Perfetti alla corte di mister Marinelli. Ma, alla domanda diretta se questo fosse l’antipasto di un suo ritorno in biancorosso, Gagliardini è abbastanza netto.

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Marinelli, Proculo e Crocioni alla presentazione della nuova Maceratese

Nonostante la situazione interna al club di Crocioni segni comunque una impasse che, negli ultimi giorni, ha visto un Proculo parecchio defilato, visto che il diesse non ha partecipato alla cena natalizia della Maceratese e di lui, in un certo senso, si sono un po’ perse le tracce. Qualcuno indica in ciò un segnale di un possibile distacco tra le parti che sarebbe alle porte, sulla falsariga di quanto accadde giusto un anno fa di questi tempi quando il presidente Crocioni prese le distanze dall’allora direttore sportivo Cappelletti proprio per l’avvicinamento a Proculo che nella sessione invernale del calcio mercato 2018 favorì l’approdo di Ridolfi e Falco alla Maceratese allora allenata da Moriconi. Che la storia si ripeta anche in questo fine 2019? I diretti interessati negano, ma nel calcio mai dire mai.

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Maurizio Gagliardini abbracciato da Ferri Marini e Garaffoni

«Mi è sempre piaciuto poter lavorare per la Maceratese, questo è come scoprire l’acqua calda -sottolinea lo stesso Gagliardini-. Ho sentito anch’io queste voci che mi accostano al club biancorosso, ma io non so niente. E’ vero che ho seguito alcune partite di recente della Maceratese, come vedo peraltro tante partite perché ho un buon rapporto con molti club. Se mi si chiede un consiglio, un piacere, se posso lo faccio ben volentieri. Non nego di aver parlato con il presidente Crocioni come parlo con altri presidenti di società: tra di noi c’è un rapporto amichevole, mi è stato chiesto qualcosa in merito all’acquisto di Perfetti se era una cosa fattibile, ma poi il rapporto è stato diretto tra giocatore e società, io non c’entro niente. La decisione è stata poi presa da loro. E’ risaputo che mi piacerebbe lavorare per la Rata, ma non dipende solo da me e soprattutto bisogna valutare su quali basi. La disponibilità è sempre massima, ma in questo momento mi sento solo un tifoso della Maceratese».

maurizio-gagliardiniMaurizio Gagliardini non vuole entrare nella situazione che sta vivendo in questi giorni chi questa Maceratese l’ha costruita in estate e modificata, in gran parte, a dicembre. «Per rispetto a chi c’è ed ha lavorato sino ad oggi -prosegue- raggiungendo anche ottimi risultati mi dispiace che si accosti il mio nome alla Maceratese mentre c’è chi sta operando a fianco di Crocioni. Conosco le persone che sono lì, ho degli amici, non devo prendere il posto di nessuno e mi fa piacere che le cose per la Maceratese vanno discretamente bene. Magari potevano andar meglio, ma come in tutte le cose poi il verdetto del campo è quello che conta, inappellabile».  Un Gagliardini che segue con interesse il gruppo B di Promozione che, nel girone di andata, ha dimostrato di avere un solo padrone: l’Atletico Ascoli.

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Uno scatto del match fra Maceratese e Atletico Ascoli giocato all’Helvia Recina

«La società picena sin dallo scorso ha lavorato su un progetto importante -ribadisce l’ex dirigente biancorosso- mantenendo quest’anno la stessa ossatura del passato facendo degli innesti e delle migliorie in una formazione che era già altamente competitiva. L’Atletico Ascoli ha saputo programmare: poi l’anno scorso non gli è andata bene ma sono state poste le basi per ripetersi quest’anno innestando pochi ma buoni giocatori per la categoria. Quello che invece manca alle avversarie dell’Atletico Ascoli è una programmazione simile che non guardi l’immediato ma sia proiettata nel medio termine. Si lavora troppo sul presente e meno sul futuro e questo fa la differenza al momento tra chi sta davanti e chi invece insegue. Attualmente le inseguitrici credo che debbono puntare soprattutto a conquistare la seconda piazza che è l’obiettivo più abbordabile e raggiungibile. Fermo restando che c’è un intero girone di ritorno da affrontare che sarà molto più difficile di quello di andata perché i punti iniziano davvero a pesare sia in chiave playoff che in quella playout. E anche per l’Atletico Ascoli non sarà facile conquistare punti e vittorie come è accaduto nell’andata. La Maceratese deve cercare di non mollare fino alla fine, sperando che chi sta davanti perda qualche colpo». Dunque un Gagliardini che resta alla finestra per capire ciò che potrà accadere nelle prossime settimane in seno al sodalizio biancorosso. Intanto non giungono buone notizie sul recupero di Chornopyshuk che difficilmente potrà tornare disponibile a metà gennaio come in un primo momento annunciato dalla società. Il suo recupero dovrebbe slittare a fine gennaio ma per mister Marinelli i problemi che ci sono non riguardano di certo l’attacco che dispone di una sovrabbondanza di calciatori e di scelte dopo la campagna acquisti di dicembre.

 

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