Agata Turchetti ieri all’Abbadia di Fiastra durante il meeting annuale organizzato dal sindacato Snals Scuola
di Maurizio Verdenelli
(foto di Matteo Bonvecchi)
Come sta sua madre?
“E’ molto provata. Tuttavia è forte, coraggiosa, tenace. E rispettosa della legge. E’ tornata nel container. Ma da San Martino dov’è rimasta quasi da sola, non intende muoversi, perché è quella la sua terra. L’aveva deciso sin dal momento in cui chiese di ritornarci lasciando casa mia a Civitanova dov’era ospite. Rifiutando io di lasciarla partire aveva chiamato alcuni suoi conoscenti ed era voluta tornare a tutti i costi tra le sue montagne”.
‘Le Faglie della Memoria’, il suo libro come nasce?
“In epoca non sospetta: il caso di mia madre Peppina, non era ancora esploso. Vuol rappresentare la ‘voce’ di una comunità che non vuole morire, quella di San Martino: testimonianze del piccolo popolo di questa frazione di Fiastra quasi totalmente distrutta tra nostalgia del passato e volontà di futuro. Sono raccolte le voci di tutti: bambini, adulti, anziani. Un’identità che rischia comunque di perdersi, data la situazione”.
C’è questo rischio…?
“Elevatissimo. Questo libro vuole essere un cerino acceso nella notte, perché questo bagliore pur tenue rischiari la volontà forte che contrasta ad oggi la condanna che pare presa alla desertificazione delle zone interne maceratesi”.
A chi lo dedica, il suo libro?
“Alla mia gente, a mia madre e alla memoria di mio padre che è stato il faro della mia vita. L’incasso della vendita de ‘Le Faglie della Memoria’ è destinato alla costruzione del muro di cinta del cimitero di San Martino, completamente crollato. A questo proposito voglio qui autodenunciarmi…”
Ci spieghi meglio…
“Tutte le volte che sono a San Martino varco senza remora alcuna la zona rossa nella quale è chiuso il cimitero per recare un fiore sulla tomba di mio padre. Non solo non nutro alcun tentennamento nel superare l’inviolabile area ma non temo neppure che mi cadano addosso le pericolanti colonne dell’entrata del camposanto”.
Tanta amarezza…
“Certamente, sopratutto per la politica silente (testuale ndr) così come è apparsa nel caso di mia madre: eppure sarebbe bastato così poco per sistemare tutto. Ho apprezzamento per il sindaco di Fiastra e per quello di Pieve Torina. Fanno quello che possono. Tuttavia noi cittadini siamo lasciati spesso senza adeguate informazioni. Chi sapeva che Fiastra, e pure Civitanova dove abito, sono in fascia 2 nel rischio sismico? E che le precauzioni a questo proposito talvolta non sono sufficienti? Avevamo completato l’abitazione di famiglia nel luglio 2015 con ogni tipo di salvaguardia: tetto leggero, strutture garantite in caso di terremoto, ma non abbastanza per quello di magnitudo 6.5, esattamente un anno fa. Eppure quel grand’uomo del prof. Emanuele Tondi, già nel 2008 dopo L’Aquila, l’aveva previsto nell’assordante silenzio che n’era purtroppo seguito: la prossima scossa sarà di grande impatto ed avverrà tra sette anni nel Reatino…Così è stato”.
Adesso?
“So che mia sorella scriverà al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani; io invece sto tentando altre strade. Quella del riconoscimento dei diritti civili. Ho un lungo elenco continentale di associazioni che si battono su questo fronte. Il mio riferimento è l’avv. Cesari’.
Un sfogo a cuore aperto quello della professoressa Agata Turchetti, già dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Ugo Bassi’ di Civitanova. Agata è stata protagonista ieri pomeriggio all’Abbadia di Fiastra del consueto meeting annuale organizzato dal sindacato Snals Scuola, cui appartiene, per premiare gli iscritti più fedeli.
Per lei tanti applausi a scena aperta, molta commozione nei confronti della collega ‘finita’ molto malvolentieri in prima pagina. Incondizionata condivisione da parte della foltissima platea degli insegnanti, con un’eccezione di uno soltanto che ha ripetutamente protestato perché la vicenda non era all’ordine del giorno. In realtà lo era perché lo Snals, proprio per favorire un dibattito sul dopo terremoto, aveva chiesto all’ex preside civitanovese di presentare il suo bel libro e pure all’avv. Luciano Magnalbò (e a chi scrive) di illustrare un’altra pubblicazione inerente lo stesso tema: ‘Una tragedia dimenticata’. Da parte sua, Magnalbò autore dello scoop del giallo storico (la morte di 14 giovani maceratesi passata sotto silenzio’ nel sisma del 1703) ha annunciato che farà ulteriori ricerche compulsando altri archivi e nuova possibile documentazione.
Un intenso pomeriggio quello trascorso all’Abbadia di Fiastra al ristorante Da Rosa, in cui si è parlato criticamente della situazione attuale post sisma (le scosse anche l’altra notte sono tuttavia continuate in provincia). Il segretario provinciale Snals, Ugo Barbi succeduto a Giovanni Bonvecchi, è intervenuto circa i centri maceratesi ‘del cratere’ così come si presentano anche a distanza di un anno dalle scosse maggiori: “Macerie e solitudine sono visibili a tutto, siamo ancora in piena emergenza e non si vede ancora concretamente la presenza dello Stato”. L’incontro era iniziato con la proiezione del filmato ufficiale della ricostruzione post sisma del ’97: una vicenda anche questa drammatica ma purtroppo senza un finale felice perché un altro terremoto, ancora una volta dopo vent’anni, è venuto a distruggere una parte di ciò che era stato rifatto grazie ad una ‘ricetta’ che aveva pur dato buoni frutti. Ricetta purtroppo inascoltata.
Peppina, lo sfogo dal container: “Con me sono stati cattivi ma pregherò anche per loro”
Solo chi ha avuto genitori di età venerabile, può rendersi conto quanto con l'avanzare della vecchiaia, si rafforzi l'attaccamento alle proprie radici ed all'ambiente in cui hanno speso la loro vita, fra ricordi affetti ed esperienze. La casetta poteva essere un meritato regalo scaturito dall'amore dei familiari. E se non era a regime e deturpava il paesaggio, i giudici potevano concederle una proroga o un'amnistia. Per sanare le illegalità dei migranti clandestini, i politici scendono in piazza e fanno anche lo sciopero della fame. Lo Stato ha figli e figliastri. La Boldrini nostra conterranea, non si è mossa per niente a compassione ? E non ha spedo una parola?
Per amnistia intendevo: condono, magari temporaneo. Per quello che riguarda i profughi, è evidente che sono favoriti e protetti procurando loro appartamenti confortevoli, vitto gratuito e paghetta. Nonchè vengono tollerate e restano impunite azioni violente o di disturbo da loro commesse: la cronaca ne è piena. Lo Stato a mio parere dovrebbe essere tollerante e caritatevole anche con italiani che versano in difficoltà e si adattano, anche in modo non dentro le norme, come la suddetta Peppina. La Boldrini che accorre solerte in soccorso dei clandestini, non mi sembra si interessi dei terremotati e del caso specifico.
Ma un cuore ....... No è....... Vergogna. Com'è brutto aprire bocca e dare fiato. Basta.....!
Siamo con lei!
... e intanto siamo sempre gli uni contro gli altri mai tutti assieme contro le istituzioni che hanno lasciato i terremotati in mezzo alla strada dopo più di un anno.
L'invidia è peggio di un tumore.. per qualcuno, spero possa guarire da questa malattia.. magari facendo cambio con un altra meno grave, appunto !!
Complimenti per la forza e la tenacia. Il suo impegno è un esempio non solo per la vicenda di sua madre ma per il mettere un luce le condizioni di tutta una collettività che subisce la prepotenza della burocrazia e d è impossibilitata a rialzarsi da una così grande calamità.
....QUESTA STORIA È COSI AL DI FUORI DI OGNI LOGICA CHE LA MOTIVAZIONE CHE HANNO FORNITO I GIUDICI FA RIDERE SE NON FOSSE CHE C'È DA PIANGERE PER COME QUESTO PAESE HA TOCCATO IL.FONDO EPPURE SAPETE CHE PENSO CHE SONO CAPACI DI FARE ANCORA PEGGIO...
Leggendo certi commenti provo schifezza x la solidarietà umana,a pancia piena si è bravo a prendersela con chi cerca di uscire da un tunnel burocratico....ma attenzione, la ruota gira, ogii a Peppina domani chissà a chi toccherà
Se ci sono delle regole da rispettare dettate per regolare i rapporti interseggettivi tra le persone stanziate sul territorio oltre che discplinare le i rapporti con la pubblica Amministrazione è da irresponsabili baipassarle.
ci sono stata anche io nel cimitero e onestamente nn mi piacerebbe andare a trovare un defunto li .. lasciato tutto come un anno fa...sembra che i morti non contino, perché sono morti...nn capisco poi quale cattiva pubblicità, il terremoto nn l'avete mica provocato voi, nn avete mica demolito le mura del cimitero....se mio padre defunto, riposasse li avrei fatto il diavolo a quattro e sarei stata grata se qualcuno avesse avuto il buon cuore di fare qualcosa . .se tutto questo casino è venuto fuori nn è x la famiglia della signora...
Francesca Forconi signora si faccia un giro sulla nostra pagina del comune per capire di quale cattiva pubblicità parlo. Per non parlare degli insulti che arrivano in privato, basta guardare tra le recensioni. Sa quanto abbiamo lavorato per non far subire al nostro paese l'abbandono post sisma? Ecco, lo immagini. Ed ora ci rotroviamo con gente che classifica il nostro territorio come pessimo a causa di questa storia. È ora che basta no? Infine, le assicuro che San Martino e il suo cimitero, nonostante le pietre cadute, conservano ancora la magia di sempre e quando vado a trovare mio nonno, vado a trovare lui, le pietre passano in secondo piano.
Francesca Forconi i cinghiali sono ormai in ogni dove, hanno preso il posto delle persone...
ecco..allora difendiamo e ripariamo i cimiteri dove c'è chi nn può difendersi
Non credo che la dirigente sc. abbia detto MIA MAMMA, a barba delle più comuni regole grammaticali in materia.
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Neanche Gandhi fu mai così gandhiano.
La società e il nostro governo, si sono così evoluti e ci ha riempito di una enormità di leggi addirittura discordanti l’una dall’altra al punto che la vita e la dignità delle persone non contano più nulla. Abbiamo perso tutti i nostri valori più belli ed essenziali per vivere pur di rispettare le leggi fatte purtroppo da persone senza scrupoli e menefreghiste a fare del bene al popolo. Se una legge lede la dignità e il bene di brave e serie persone perchè mai non potrebbero essere cambiate? Bisognerebbe prendere di esempio queste anziane persone come la Sig.ra Peppina capaci di ragionare e percepire la vita molto meglio dei nostri governanti, e non dimentichiamoci che hanno fatto anche la guerra per noi e questo è il nostro modo di ringraziarli.