Sfratto della 95enne, il procuratore:
“Prima di tutto la tutela delle persone”

IL CASO - Giovanni Giorgio interviene sul sequestro della casetta realizzata abusivamente: "Credo che occorra evitare la realizzazione, in zone a forte rischio sismico, di nuove costruzioni, di cui non risulti formalmente accertata la conformità alle vigenti norme. Sarei un irresponsabile se consentissi tanto. Certamente vi è l’esigenza che le competenti autorità amministrative svolgano le loro verifiche nel minor tempo possibile"

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Il procuratore Giovanni Giorgio

 

Sfratto di Peppina, dopo la manifestazione di protesta a San Martino di Fiastra, e il caos politico che ha generato il sequestro, diventato un caso nazionale, il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio chiarisce alcuni aspetti della vicenda. 

«In merito al sequestro della casetta di legno in cui vive la 95enne Giuseppa Fattori, la procura di Macerata puntualizza come il procedimento faccia seguito ad un intervento, effettuato il 24 luglio scorso da una pattuglia del corpo forestale di Fiastra. In quell’occasione, i carabinieri forestali in servizio a Fiastra constatarono che era in fase di realizzazione la nuova costruzione ed effettuarono la relativa segnalazione alla procura della Repubblica e al Comune di Fiastra, trattandosi di immobile realizzato abusivamente in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed a alta sismicità. Conseguentemente il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Fiastra, a seguito di apposito sopralluogo, il 1° agosto emise un’ordinanza di sospensione dei lavori- regolarmente notificata – nei confronti di quelli che risultavano essere i comproprietari: Turchetti Gabriella e Borghetti Maurizio (figlia e genero di Fattori), per l’assenza di concessione edilizia e di documentazione attinente alla compatibilità dell’immobile alle norme sismiche e ai vincoli paesaggistici che insistono sulla zona.
I lavori intanto sono proseguiti, mentre il pubblico ministero titolare del fascicolo, una volta informato dal Nucleo forestale dei carabinieri, ha richiesto al Gip- che lo ha concesso – il sequestro preventivo dell’immobile, dal momento che lo stesso- di non modesta consistenza- è stato realizzato abusivamente in una zona in cui sussistono un vincolo paesaggistico e vincoli in materia sismica.
Il provvedimento di sequestro è stato richiesto, come già accaduto piu’ volte in analoghi casi, secondo una consolidata prassi operativa dell’ Ufficio,diretta a contrastare l’abusivismo in materia edilizia.

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Giuseppe Fattori

Solo in sede di esecuzione del decreto di sequestro preventivo, ovvero il 16 settembre scorso, è stata constatata la presenza dell’anziana all’interno della casetta, di cui -a livello ufficiale- non c’era traccia nella documentazione trasmessa alla procura. La signora è quindi rimasta nell’immobile, di cui è stato nominato custode giudiziale il genero della medesima, quale coautore dell’abuso. Mi preme sottolineare che dal mio Ufficio non è mai stato formalmente vietato alla figlia della signora Fattori, di andare a trovare la madre, come pur riferito in trasmissioni televisive andate in onda anche nella giornata di oggi. L’azione della Procura si è svolta nel pieno rispetto delle leggi e con la necessaria misura e proporzionalità. Ciò detto, mi permetto di evidenziare che non è assolutamente accettabile che, specie in zone sottoposte al rispetto della normativa antisismica, si possa pensare di realizzare nuove costruzioni, senza farne preventiva richiesta agli organi amministrativi preposti, onde consentire i controlli diretti a verificare il puntuale rispetto delle norme vigenti, specie in materia di sicurezza antisismica. E ciò perché , si deve tutelare specificamente chi in tali immobili deve andare a vivere, che non deve correre il rischio di rimanere sotto le macerie, in caso di ulteriori eventi sismiciCertamente vi è l’esigenza che – in relazione alle nuove costruzioni sollecitate dai privati – le competenti autorità amministrative svolgano le loro verifiche nel minor tempo possibile, anche in considerazione dei gravi disagi -economici e psicologici, tuttora persistenti – subiti da chi vive nei territori terremotati. Ma non è il mio ufficio che deve provvedere a tanto, ma i competenti uffici comunali e/o regionali. Credo che occorra evitare la realizzazione – in zone a forte rischio sismico- di nuove costruzioni, di cui non risulti formalmente accertata la conformità alle vigenti norme. Sarei un irresponsabile, se- nell’esercizio delle mie funzioni – di fatto consentissi tanto. Ne consegue che -una volta decorso il termine di 15 giorni – il provvedimento di sequestro avrà piena esecuzione, qualora – nel frattempo – non siano stati rilasciati i provvedimenti amministrativi a sanatoria, previo pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie, così come previsti dalle vigenti norme». 

Chi salverà Peppina dalla burocrazia?



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