Ultranovantenne, chiede solo di poter continuare a vivere tra i suoi amati monti, in una frazione di Fiastra. Ma dopo aver affrontato il dramma del terremoto, ora deve affrontarne un altro: quello della burocrazia. Dopo che la sua prima casa infatti era crollata durante la scossa del 30 ottobre, ha vissuto per mesi in un container, in condizioni precarie. Finché la figlia non è riuscita a realizzarle una seconda casa a Fiastra. Lunedì quell’abitazione verrà sequestrata e rischia di essere demolita. Ecco l’appello della figlia.
«Mi chiamo Gabriella Turchetti, vivo a Castelfidardo, dove svolgo la professione di farmacista, da ormai 35 anni ma sono originaria di San Martino, un piccolo borgo del Comune di Fiastra , uno dei tanti del cratere sconvolti dal sisma dell’ottobre 2016. I miei legami con il paese sono rimasti molto forti poichè lì viveva fino a quel maledetto 26 ottobre mia madre all’epoca novantaquattrenne. Ho scongiurato il peggio per lei poichè quella sera stessa sono andata a prenderla per portarla a casa mia e le ho evitato il dramma di vedere la sua casa sbriciolarsi sotto la potenza del terremoto da 6,5 del 30 ottobre. Mia madre è rimasta con me per 5 mesi ed altri 2 con mia sorella ma le nostre amorevoli cure non sono state sufficienti a lenire il suo dolore e la sua struggente nostalgia per la casa, i monti, il suo paese. E’ tornata contro il nostro volere a San Martino, andando a vivere in un container acquistato nel 1997 all’epoca dell’altro terremoto. Condizioni di vita al limite della sopravvivenza, senza servizi igienici, senz’acqua ne’ energia elettrica, sicchè ingaggiando una forsennata lotta contro il tempo mi sono attivata per provvedere a crearle una situazione almeno dignitosa. Ho acquistato un box sanitario, provveduto al ripristino di acqua, energia elettrica, telefono, antenna e tutto quanto fosse necessario a garantirle almeno l’essenziale. Nulla però avrei potuto contro il caldo incombente di quest’estate africana appena trascorsa. E’ stato per questo che con mio marito, disponendo di un’area edificabile situata nelle immediate vicinanze della casa perduta, ci siamo attivati per costruirvi una casetta di legno. Ci siamo più volte recati in comune per attivare le pratiche necessarie allo scopo, ma i tempi previsti per il rilascio della concessione edilizia, ci troviamo nella zona del parco dei Sibillini, erano troppo lunghi per chi tempi di attesa proprio non ne aveva.
Per questa ragione, confortati anche dal fatto che nel frattempo in tutto il territorio di costruzioni analoghe ne stavano sorgendo parecchie e dalle rassicurazioni del sindaco, anch’egli sfollato e con un papà morto proprio in quel periodo, abbiamo deciso di avviare i lavori. Non abbiamo però agito alla leggera; abbiamo commissionato un’indagine geologica del terreno suffragata da una perizia asseverata, ci siamo avvalsi della collaborazione di un tecnico per il rispetto delle giuste distanze dalla strada provinciale e da quella comunale, abbiamo avuto il parere favorevole dell’ente parco per gli interventi sulla vegetazione necessari al ripristino di un breve tratto di strada comunale ormai in disuso, abbiamo prodotto in sanatoria a firma di un ingegnere la pratica necessaria al genio civile di Macerata e la casa in tempi record ha avuto la luce. Prima ancora, però, che mia madre potesse andarvi ad abitare il Comune di Fiastra su segnalazione del locale nucleo forestale dei carabinieri con un’ordinanza sindacale ci obbligava ad interrompere i lavori. Per fortuna gli interni mancavano solo di piccole cose per cui abbiamo potuto ai primi di agosto strappare mia madre ai 50 gradi del container sopportabili solo dopo aver raffreddato le pareti metalliche con getti di acqua fredda come ai tempi delle deportazioni naziste. Mia madre da allora vive lì. Una signora giornalmente l’aiuta nelle piccole incombenze domestiche ed è serena, guarda la sua casa, a volte le lancia un bacio e si ritira tranquilla nella nuova casetta. E’ consapevole di essere l’unica custode, in tutto il paese, dei suoi monti, delle case crollate, dei cinghiali che ormai a frotte popolano quell’angolo remoto delle nostre Marche. Riceve parenti, ex vicini di casa, autorita’, giornalisti, ingegneri, membri della protezione civile, ha una parola buona per tutti e nei giorni di maggiore energia prepara anche il caffe’ per chi si reca a trovarla, ha deciso di morire lì e con la sua tenacia ed il suo coraggio e’ fortemente determinata a non allontanarsi più».
«Ora però un altro terremoto ben più subdolo rischia di minare definitivamente le sue certezze, con un provvedimento di un giudice del tribunale di Macerata i carabinieri del nucleo forestale lunedì 18 porranno sotto sequestro l’immobile e lei sara’ costretta ad andarsene. La decisione pare (il dubitativo è d’obbligo non disponendo ancora del dispositivo ufficiale) sia da ricondursi alla pratica ferma al genio civile. Non si è tenuto conto che in mezzo a questo baillame c’è stato agosto, mese di ferie, c’è un’emergenza terremoto che è stata prorogata ancora, c’è una novantacinquenne ormai, che chiede di morire guardando i suoi monti. Noi siamo consapevoli che l’iter burocratico da seguire era un altro ma, ripeto, di tempo non ce n’era, se avessimo voluto costruire una casa per le vacanze avremmo atteso l’anno prossimo o quello dopo ancora, la finalita’ era un’altra ma sembra che alla legge degli uomini non importi nulla. Quando ai forestali abbiamo obiettato che c’erano tante realta’ come la nostra, pare siano 300 nel comprensorio di Camerino, Muccia, Pievetorina, Valfornace, Fiastra, ci hanno suggerito di denunciare queste situazioni perchè avrebbero agito di conseguenza. Certo sarebbe facile, la nostra istanza assumerebbe un peso diverso, ma come potrei infierire su persone colpite al pari di mia madre da un evento tanto terribile e continuare ad avere stima di me stessa? Dopo il sequestro il passo successivo sara’ l’ordine di demolizione, poichè il nostro legale afferma che senza un intervento del governo regionale l’epilogo sara’ ineludibile, in quel caso avremo perso tutti, non si combatte l’abusivismo edilizio imperante nel nostro Bel Paese, partendo da una casetta di legno ai piedi dei monti azzurri ultima dimora di un’arzilla vecchietta conosciuta ormai da tutti come la Sibilla».
Forza e coraggio alla nostra gagliarda nonna e a Gabriella, la burocrazia è capace di distruggere ogni tipo di sentimento.
Non ho parole per descrivere queste persone senza un cuore...vorrei vedere tutti loro rimanere senza casa poi vedrai come cambiano subito le leggi ....Vergognatevi voi disgustosi signori dall'alto siete solo buoni a pensare per le vostre tasche.
Che storia assurda mi dispiace purtroppo si colpisce sempre la gente più buona e più semplice....non ho parole.. ti sono vicina ...
che carini sti giudici o burocrati che sia ... lo stanno nelle loro belle casette ...comodi nei loro letti nei loro salottini senza capire il dramma di queste persone e si nascondono dietro delle leggine fatte da altri imbecilli !!!!
Questa è l Italia che schifo
Mettetevi una mano sul cuore non può essere che non lo avete lasciatela in pace ...
Vi svelo un segreto : quando vengono ad abbattere ... un migliaio di persone li davanti ... se loro ne sono 1000 ... noi ne saremo 100 mila. Se loro ne saranno 100 mila ... noi saremo un milione. Ricordatevi sempre ... che loro sono meno e hanno potere solo perchè siamo menefreghisti. Riprendiamoci il rispetto e l'italia da questi bastardi !
Vergogna .
Servirebbe un po più di umanità e buon senso apposto di questa cacchio di burocrazia. Ci sono situazioni e situazioni. Lasciate vivere questa povera vecchietta il tempo che gli è rimasto in serenità
la lasciassero in pace.....si vede che non tengono altro da pensare....allora pensano a come dare fastidio.....pensassero a costruire a tutti le casette....che se ne fanno delle chiese sistemate se non tengono le case.....pregano al signore che gli faccia avere casa, oppure in caso di necessità si rifugiano tutti in chiesa.....tanto la chiesa è misericordiosa....li aiuta loro.....
Fate Tutti Schifo con sta cavolo di Burocrazia. Vergogna ...Dove la volete mandare...
Il buon senso alla fine avrà il sopravvento, per lo meno per sistemare l'anziana signora. Ma la così detta burocrazia è quella che nella stragrande maggioranza dei casi fa in modo che le regole vengano applicate a vantaggio di tutti, quindi della collettività. Quando credete di essere vittime di un sopruso a chi vi rivolgete? Leggo che ci sono alcuni aspiranti anarchici bombaroli. Speriamo abbiano anche loro un po' di buon senso.
una domanda... lei è terremotato ??
Invece di controllare cose più schifose ,questa povera nonna non chiede nulla solo vivere i suoi giorni in santa pace LO STATO FA PIETÀ
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Brividi.
Un tempo la vecchiaia era sacra ma i sindaci moderni non lo sanno. In tutti i comuni, vedi Muccia, ognuno ha messo una casa in legno dove credeva più opportuno, ora l’unica casa da demolire è quella di questa povera vecchia? Forse non è un’elettrice gradita? Sindaco vergognati!
In un paese dove l’abusivismo piu’ esasperato impera,dove chiunque occupa le case degli altri in ogni citta’,dove profughi e senza fissa dimora occupano quel che si puo’,naturalmente gli organi preposti dov’e’ che vanno a infierire?…tralascio ogni commento ulteriore e auspico con tutto il cuore che si trovi una soluzione intelligente .
Un bacione alla signora..
Il giorno dopo la prima scossa erano già in mostra casette di legno a prezzi stracciati se confrontati ai costi di quelle che vengono costruite dall’azienda che ha vinto l’appalto per cui siamo ancora in emergenza o piccola ricostruzione. Dipende dai punti di vista. Molto probabilmente, lì, dove hanno costruito quelle 300 casette, una volta sequestrate e demolite verranno sostituite con quelle autorizzate dall’appalto, che non vedo perché non dovrebbero approfittare dei lavori già fatti prima di montare le case di legno. Dovrebbero, ma forse è più conveniente sradicare anche le piazzole di cemento. Detto questo, non è solo il sindaco di Fiastra che dovrebbe vergognarsi. La lettera dell’articolo è uno dei tantissimi drammi aperti dal terremoto che andrebbero visti con occhi più consoni da uomini che usano la loro posizione per dare sfogo alla loro inettitudine, alle frustrazioni, alla mancanza di sensibilità e soprattutto tronfi dall’ ignoranza su come trattare con persone squassate psicologicamente dai lutti, la paura, l’incertezza del futuro, e chi più ne ha più ne metta. Si sono avvicendati finora, personaggi mostruosi che starebbero bene a fare i Gargoyles ( mostri di pietra ) a 46 metri d’altezza a Notre Dame. Si potrebbe continuare per ore a screditare tutte le stupidaggini dette, spesso così diverse dalla realtà. Per ora mi accontento di segnalare chi per fortuna non c’è più, Errani. Chi per incongruenza con il mandato di protettore civile avrebbe potuto fare anche l’assessore al controllo della salinità delle acque marine, il ben noto Sciapichetti di cui quando avrò capito dove e quando si e dimostrato utile, partirò in ginocchio per il Cammino di Santiago. E soprattutto, amaris in fundo, Il Ceriscioli, incommentabile artefice di tutti i disagi, scelte, tempi allungabili come le ciccingomme, annientamento di servizi medici anche d’urgenza, distruttore della sanità marchigiana pubblica e non quella privata che l’ha sostenuto durante la sua campagna elettorale e di cui nonostante i miei profondi studi non ho capito perché a parte amici, pdini deviati nelle menti per votare un Partito che dicesi di sinistra che sta al centro, in pratica in mezzo alla strada e se non farà in tempo a spostarsi lo investiranno deliberatamente anche se attraversa sulle strisce. E poi continuando la serie, approfittatori, eccellenti maestri dello scambio e.. mi fermo perché cominciano ad essere tanti e allora potrei rischiare di scoprire il perché quest’uomo, neanche tanto simpatico, così a pelo, bruttarello per fargli un complimento, sempre sorridente sulle disgrazie altrui, è stato eletto, soprattutto per circondarsi ( parafrasando ) di cuochi che fanno gli ingegneri, bagnini che diventano commercialisti specialisti in bilanci regionali e programmazione tecnica/economica/informatica, montanari alle Produttività e Produzioni Marine e pesciaroli addetti come Geologi sul Monte Vettore. Lo ripeto ancora, la colpa è dei sindaci che si mettono la fascia tricolore quando lo ricevono e non capisco perché.
Possibile che la burocrazia che ha rallentato tutto e continua a farlo sia cosi’ solerte ed efficiente in questa situazione??? Siamo il Paese in cui le persone oneste sono trattate come deliquenti e i delinquenti come persone oneste
In qualità di tecnico incaricato della Sanatoria, il sottoscritto non appena venuto a conoscenza della ordinanza di sequestro del cantiere, ha preso contatti con il Genio Civile che ha mostrato al solito grande disponibilità e solerzia nel valutare la pratica e rilasciare l’attestato di deposito. Nella speranza che questo sia sufficiente a far si che la Signora possa tornare a vivere serenamente quanto prima.
Bravo Sig. Marcoaldi, riprendiamoci la nostra Italia. Certe cose non si possono sentire, quando tutto è allo sbando, le casette ancora non sono disponibili (le ho viste credo non sia un bel viverci, allo stesso costo ci si costruiva una vera casa)se la prendono con una povera signora anziana.
Quando coloro che dovrebbero scrivere le norme sono molto spesso degli incapaci la disobbedienza civile è un diritto.
Conosco il sindaco di Fiastra,è una gran brava persona,vedano insieme al presidente della Regione,come risolvere il problema.Anche nel terremoto del 1997,si presentavano casi come questo della signora di Fiastra.Il Dott.Mario Conti,allora segretario generale della Giunta Regionale,chiamava il prof.Fabrizio Lorenzotti, legale della regione e risolvevano i vari problemi come questo.Non è possibile che una signora di 94 anni,debba,lasciare casa in una situazione di grande emergenza come quella attuale.La signora di Fiastra, chieda una breve proroga,in attesa dell’autorizzazione del genio Civile.La stessa lettera,o meglio un telegramma,la invii al presidente della Regione,al Prefetto,al presidente del consiglio e al presidente della Repubblica e sono certo che una soluzione la troveranno.