Sanità, sindaci e Consigli
dicono no al referendum

La richiesta di adesione da parte del M5S respinta anche a San Severino dopo il no di Matelica. A Macerata e Tolentino i sindaci negano la convocazione del Consiglio straordinario. A Civitanova sfogo dei 5Stelle rimasti inascoltati da Corvatta

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Il Consiglio comunale di San Severino (foto d’archivio)

 

di Claudio Ricci

Non ha avuto buon esito la campagna M5S in provincia per il referendum abrogativo della riforma sanitaria regionale. La serie di no all’appello dei pentastellati che hanno abbracciato la campagna dell’onorevole Andrea Cecconi inizia da Matelica dove ieri sera l’assise ha stoppato l’adesione (leggi l’articolo). Disco rosso anche a San Severino dove la proposta referendaria è stata respinta questa sera con 5 voti favorevoli (minoranza più Fernando Taborro di Uniti per San Severino) e 7 contrari. Una bocciatura sul filo di lana, motivata dalla maggioranza come non attinente al problema della tutela del punto nascita e la minaccia di dimissioni da parte del vice sindaco Vincenzo Felicioli che ha commentato: «La democrazia non si esercita in queste forme».

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I consiglier 5Stelle Roberto Cherubini, Carla Messi e Marco Alfei

Anche dal capoluogo le notizie non sono buone. In una nota i 5Stelle informano che il sindaco Romano Carancini ha negato il consiglio straordinario.

«Ricordiamo ai cittadini che i quesiti referendari hanno lo scopo di togliere alla giunta regionale lo strapotere in fatto di decisioni sulla sanità – scrivono i 5Stelle – ridando tale potere ai cittadini ed ai loro rappresentanti in Regione. Prendiamo amaramente atto della decisione del nostro sindaco e ringraziamo i tanti comuni marchigiani, molti di centro sinistra, che questa possibilità l’hanno offerta».

Gian Mario Mercorelli consigliere comunale del Movimento 5 Stelle

Gian Mario Mercorelli consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Tolentino

Amarezza condivisa dal consigliere di Tolentino Gian Mario Mercorelli che per primo in provincia si era fatto promotore del referedum rivolgendosi al sindaco Giuseppe Pezzanesi (leggi l’articolo). «Durante una riunione con alcuni capigruppo sembrava che l’idea fosse stata accolta positivamente qui a Tolentino, ma poi deve essere arrivato il “diktat” del Sindaco Pezzanesi in quanto si sono tirati tutti indietro e non ci sarà alcun Consiglio Comunale straordinario. Visto che un Consiglio straordinario, oltre che dal sindaco, può essere richiesto anche da almeno cinque consiglieri, abbiamo inviato una mail di sollecitazione affinché prendessero una posizione: solo il capogruppo della Lega Nord Cicconi e il presidente del Consiglio Sclavi hanno risposto. Dagli altri solo silenzio. I soliti giochi politici prendono il sopravvento sull’interesse della comunità. Forse Pezzanesi preferisce non urtare la “sensibilità” del governatore Ceriscioli nel timore di inimicarselo e di perdere qualche finanziamento regionale, piuttosto che attivarsi per consentire ai cittadini di esprimersi sull’argomento? O, forse, al di là delle schermaglie in Consiglio Comunale, non vuol contraddire il segretario regionale del Pd Comi? Proprio quel Comi che sulla stampa definisce il referendum proposto “uno strumento di propaganda molto oneroso” (leggi l’articolo) dimenticando che, a livello nazionale, il governo del suo partito ha appena negato l’accorpamento del referendum sulle trivellazioni con le prossime elezioni amministrative (con il chiaro intento di limitare l’affluenza alle urne) costringendo i cittadini a sostenere una spesa ulteriore di 300 milioni di euro».

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Mirella Emiliozzi e Pier Paolo Pucci consiglieri civitanovesi del M5S

A Civitanova l’appello lanciato dai consiglieri Mirella Emiliozzi e Pier Paolo Pucci al sindaco Tommaso Corvatta è caduto nel vuoto (leggi l’articolo) e le speranze scemano ogni giorno di più dato il termine imminente del 28 febbraio, data entro cui presentare le proposte in Regione. «Siamo stati completamente ignorati. E’ scandaloso che non ci venga data nemmeno una risposta – commenta Emiliozzi – tra l’altro su un tema come la sanità che riguarda tutti e su cui decidono solo in pochi. Ancora più scandaloso se si pensa al Consiglio di Civitanova composto per la maggior parte da medici».



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