di Monia Orazi
Il ricorso del comitato per la difesa dell’ospedale salva il punto nascita di San Severino. Fino al 19 febbraio si potrà nascere nell’ospedale settempedano. Lo ha stabilito il Tar delle Marche, emettendo ordinanza cautelare sulla richiesta avanzata dagli avvocati Stefano Filippetti e Marco Massei per conto del comitato. Si potrà continuare a nascere anche ad Osimo e Fabriano. Stamattina a San Severino è arrivata la parlamentare Lara Ricciatti e nel primo pomeriggio l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, per chiedere al 23enne Roberto Pioli di sospendere lo sciopero della fame. Per il 19 febbraio è stata fissata l’udienza in cui il tribunale amministrativo regionale si esprimerà sulla sostanza del ricorso presentato dal presidente del comitato Marco Marchetti e da privati cittadini Roberta Ferretti, Jenny Venezia, Samuale Rotili, Marika Del Conte, Fabiola Gianfelici, Sabrina Piantoni.
«Sussistono le condizioni di estrema gravità ed urgenza richieste per la concessione della tutela cautelare monocratica», scrive il magistrato del Tar, visto che la chiusura del reparto è prevista dalla determina Asur per il prossimo 31 gennaio, ed inoltre «l’interesse rappresentato dalla parte ricorrente alla sospensione dell’ordine di chiusura appare prevalente», rispetto alla immediata esecuzione della determina Asur impugnata. Sono queste le motivazioni dell’ordinanza di sospensiva decisa dal Tar. Stesse identiche motivazioni erano state espresse per Fabriano, bloccando per il momento la chiusura del punto nascita dell’ospedale Engles Profili, sino al 19 febbraio. Per Osimo, in prima battuta la richiesta di sospensiva era stata respinta ma oggi il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta ripresentata dal Comune di Osimo. «Questa notizia ci riempie di gioia, siamo fiduciosi di poter far valere le nostre ragioni perché il ricorso si basa su solide motivazioni», commenta a caldo Mario Chirielli del comitato per la difesa dell’ospedale. Entusiasta della decisione anche Roberto Pioli: «Ringrazio il Tar ed il magistrato, questa decisione consente di avere tempo per instaurare il tavolo tecnico, la mia battaglia non si ferma, chiedo che sia aperto un tavolo tecnico per riguardare questa riforma sanitaria da capo a fondo». La direzione dell’Area Vasta 3 ha diramato nel pomeriggio una nota stampa, per annunciare la chiusura dal 31 poi rinviata.
LA VISITA DI ANGELO SCIAPICHETTI – Questo pomeriggio intorno alle 15, accompagnato dal sindaco Cesare Martini, è giunto davanti all’ospedale settempedano l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, che ha chiesto a Roberto Pioli, di smettere lo sciopero della fame: «Più che come assessore sono qui come Angelo Sciapichetti, ti imploro di smettere lo sciopero della fame perché fai del male a te stesso e a chi ti sta vicino, porta pure avanti la tua battaglia, ma senza debilitarti, fallo su tavoli istituzionali – ha detto l’assessore al giovane – avevi chiesto di essere ascoltato dalla Regione ed io oggi sono qui, ti chiedo di riflettere e di smettere».
Sciapichetti ha poi aggiunto: «Capisco che tu sia esasperato e le ragioni della tua battaglia. Per San Severino c’è un percorso sottoscritto dal presidente Ceriscioli che è la massima autorità, sono previste la week surgery di area vasta, la dermatologia che prima non c’era e l’oculistica, il sindaco Martini ha in mano un documento scritto con le scadenze, siamo pronti ad attuarlo, monitorando passo passo, poi si potrà dire se è stato fatto bene o male, dobbiamo attuare questa riforma altrimenti sono bloccati i fondi e dunque la possibilità di fare le assunzioni che sono necessarie». Deciso il no di Pioli alla richiesta dell’assessore: «E’ assurdo che si debba arrivare a non mangiare, ma la mia battaglia, che non è solo per San Severino continuerà sino a quando voi in Regione non aprirete il tavolo tecnico. Martini ha assistito al colloquio, poi ha detto: «Roberto chiede di aprire un tavolo tecnico per rivedere la riforma, personalmente spero nel ricorso al Tar depositato dal Comune, ci sono motivi giuridici fondati sulla richiesta di sospensiva, i nostri avvocati hanno lavorato in sinergia con Fabriano».
LA VISITA DI LARA RICCIATTI – La mattinata si è aperta con la visita all’ospedale da parte della deputata fanese Lara Ricciatti, accolta da Roberto Pioli, dai rappresentanti del comitato per la difesa dell’ospedale, del tribunale del Malato, alcuni cittadini. Insieme al primario Angelo Mantovani, la deputata ha visitato i reparti di ostetricia e ginecologia, dove nelle ultime ore sono nate tre bambine (Noemi, Siria e Angelica) ed un maschietto (Thomas). «Ho visitato Osimo, Fabriano e San Severino, a mio parere tutti e tre i punti nascita vanno salvati, per motivazioni diverse – ha detto Ricciatti – ho presentato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin quattro atti di sindacato ispettivo, uno per punto nascita, ed un’interrogazione complessiva, in via informale. Lei mi ha detto che il presidente Ceriscioli non ha chiesto nessuna deroga per poter tenere aperti i punti nascita, vorrei che su questo la Lorenzin si esprimesse. Se sarà tagliato il punto nascita, arriverà un privato che ne aprirà un altro, sfido pubblicamente Ceriscioli a confrontarsi politicamente su questo».
«In un momento così delicato, come la chiusura di un punto nascita, il direttore di Area Vasta è andato a sciare, mentre sarebbe dovuto rimanere qui – ha affermato Angelo Mantovani primario del reparto – attendiamo il Tar. Interrompere un pubblico servizio per scelta politica mi sembra discutibile, nella determina si parla per San Severino di week surgery, ma non è detto che un paziente di Montecosaro ad esempio, venga per forza qui a San Severino». Ad accogliere la Ricciatti anche il presidente del comitato per la difesa dell’ospedale Marco Marchetti.
«Non mi si può dire che un punto nascita, se ha più di mille parti è sicuro, mentre a 999 no – ha commentato Marchetti – quando chiude un’azienda anche solo con 30 posti di lavoro, fuori ci sono i sindacati, mentre qui fuori non c’è nessuno, mentre questa decisione mette a rischio un centinaio di posti di lavoro». All’uscita dall’ospedale una giovane coppia di Tolentino ha espresso la propria preoccupazione, per l’imminente nascita del loro bambino, alla scadenza del termine della gravidanza, ora con il rinvio alla chiusura deciso dal Tar, potranno tornare a San Severino, dove il ginecologo di fiducia della donna ha seguito la gravidanza.
MATELICA, NIENTE MEDICO DI NOTTE PER IL 118 – Doccia fredda a Matelica, di notte non ci sarà il medico sull’ambulanza del 118. Ad affermarlo in una nota la consigliera regionale Elena Leonardi (Fli), vicepresidente della Commissione consiliare sanità, che ha riferito su quanto discusso ieri in commissione. «Sul mezzo di soccorso avanzato (Msa) del 118 non ci sarà il medico di notte, ma soltanto un infermiere. Ieri in Commissione è arrivata la comunicazione del Dirigente Servizio Sanità della Regione, Piero Ciccarelli, che purtroppo, per Matelica, scioglie ogni dubbio. Nella lettera il dirigente afferma che per il territorio di Matelica il mezzo di Soccorso Avanzato sarà garantito h12, vale a dire solo per il periodo diurno. Di notte ci sarà solo il mezzo di soccorso infermieristico, indicato con la sigla Msi». La Leonardi ha già annunciato di volersi opporre a questa decisione, chiedendo «in Commissione Sanità di porre all’ordine del giorno la votazione dell’incremento del Servizio di Soccorso Avanzato anche per le ore notturne, vale a dire da h12 ad h24», auspicando che «il Pd e la Giunta Regionale siano sensibili a questa problematica e che non si continui con questo assurdo muro contro muro nei confronti delle popolazioni delle aree interne fortemente penalizzate da questa riforma sanitaria regionale», impegnandosi a portare il problema anche all’attenzione del Consiglio regionale.
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Dal Comune di Tolentino riceviamo:
“Il sindaco Giuseppe Pezzanesi esprime soddisfazione per l’ottimo e giusto risultato ottenuto dal comitato per la difesa dell’ospedale Sant’Eustachio di San Severino Marche. Un successo che dimostra come la normativa regionale sia legalmente inadeguata e suggerisce anche agli altri comuni, in particolare Tolentino, di adire alle vie legali. L’iniziativa dello sciopero della fame portato avanti da Roberto Pioli dimostra come la resistenza da parte dei cittadini possa essere fondamentale ai fini dell’ottenimento di un risultato favorevole per tutta la comunità e in questo caso per la salvaguardia della salute pubblica.Mentre il Tar accoglie la sospensiva richiesta dal Comitato settempedano, al nosocomio di Tolentino stanno sottraendo reparti, strumentazioni e personale medico e infermieristico per attuare una indecorosa “casa della salute” sulla base di una normativa regionale inattuabile.Su questo presupposto il sindaco ed il Gruppo Uniti per l’Ospedale di Tolentino non esiteranno a proporre azioni legali a difesa del proprio ospedale come hanno ritenuto opportuno sostenere le ragioni di San Severino”.
Nota dall’avvocatura della Regione:
“La Regione per entrambi i ricorsi non ha presentato alcuna memoria difensiva.Essendo provvedimenti ‘inaudita altera parte’ l’amministrazione, come prevede la procedura, svolgerà le proprie difese in occasione delle prossime udienze di discussione già fissate”.
è un risultato in extremis,ma solo provvisorio.Occorre continuare questa battaglia per sconfiggere i Pidioti e poi vincere la guerra alle prossime elezioni,il PD deve evaporare,non ha alcun senso di esistere,fa solo danni.
Speriamo che il vizio italico di mettere una pezza postuma alle c….. decise dai cereblolesi dei ns governanti sia una pezza efficace e faccia riesaminare ai geni sopra citati l’intera situazione…