Da sinistra in senso orario: Remigio Ceroni, Roberto Pioli, Lara Ricciatti, Luca Ceriscioli. Al centro Francesco Comi
di Monia Orazi e Federica Nardi
La riforma sanitaria entra nel vivo e accende il dibattito in tutti i comuni del Maceratese. Dopo l’annuncio di Luca Ceriscioli sulla necessità di realizzare una struttura unica che sostituisca gli ospedali di Macerata e Civitanova, il segretario regionale del Pd, Francesco Comi, gli fa eco chiarendo che il riassetto organizzativo è imposto dal decreto ministeriale ma sono previsti più fondi per Tolentino, Recanati, Matelica, Treia, Cingoli. Di fronte a loro polemiche crescenti per le necessità di un territorio che sta affrontando i drastici cambiamenti del sistema sanitario. Un territorio che non si sente ascoltato, con scadenze ormai alle porte che determineranno il riassetto di settori chiave come i punti nascita, la rete delle emergenze e la perdita di reparti di eccellenza, come quello di Chirurgia a Recanati che manterrà solo l’attività ambulatoriale.
TAGLI O INVESTIMENTI – Ma il nuovo riassetto sanitario nato per rendere il sistema più efficiente ed efficace non comporterà una riduzione dei costi, ma un ulteriore investimento che riguarderà, nel nostro territorio, Tolentino, Recanati, Matelica, Treia e Cingoli. Tutti comuni dove i presidi sono stati trasformati in ospedali di Comunità. A dirlo è Francesco Comi, che aveva anticipato il tema nel corso della recente riunione sulla sanità del Pd di Ancona. Comi ribadisce che «uno dei più ricorrenti elementi di preoccupazione in questi giorni è il presunto taglio delle risorse dedicate ai servizi sanitari, con la riorganizzazione-riconversione dei 13 “ospedali di polo” in altrettanti “ospedali della salute”, che sarebbe la conseguenza di dolorosi tagli al fondo sanitario nazionale – spiega Comi – niente di più sbagliato.
La riforma non prevede nè tagli nè riduzioni di risorse dedicate ai servizi, ma maggiori investimenti che qualificheranno le strutture. Oggi impegniamo complessivamente 63 milioni e 904mila euro per la loro gestione, da domani ne impegneremo circa 68 milioni e 177mila quindi 4 milioni e 273mila euro in più». Il segretario regionale spiega che la scelta è dettata da disposizioni nazionali che se non rispettate causeranno il taglio di 110 milioni di euro di risorse: «Il tema giustificante la dolorosa riorganizzazione non sono le minori risorse ma la necessità, prescritta da rigide disposizioni contenute nel decreto ministeriale 70/2015, di riorganizzare l’offerta ospedaliera delle piccole strutture dedicate a malati non acuti, a precisi standard di qualità, sicurezza, appropriatezza – afferma – le norme sono chiarissime e non sono suscettibili di interpretazione pena il taglio del fondo marchigiano di 110 milioni di euro e il blocco delle assunzioni, invece indispensabili. Negli “ospedali di comunità” aumenteranno le risorse e si qualificheranno i servizi, Tolentino, Recanati, Matelica, Treia, Cingoli avranno più risorse, con 1 milione e 300mila euro in più rispetto al passato».
PUNTI NASCITA – Questo pomeriggio il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva del comune di Fabriano, per la chiusura del punto nascita prevista il 31 gennaio, dopo aver bocciato quella di Osimo. A Fabriano si continuerà a nascere fino al 19 febbraio, l’esecuzione della determina Asur 913, della vigilia di Natale, è sospesa sino a quel giorno in cui si terrà l’udienza di merito che esaminerà gli atti regionali e dell’Asur, verificandone la legittimità. «Sussistono le condizioni di estrema gravità ed urgenza richieste per la concessione della tutela cautelare monocratica, atteso che la chiusura del punto nascita del Comune di Fabriano è fissata per il 31 gennaio 2016, data antecedente alla prima camera di consiglio utile», scrivono i giudici del Tar nel provvedimento. «L’interesse rappresentato dal Comune ricorrente alla sospensione dell’ordine di chiusura appare prevalente, nella presente fase cautelare monocratica, rispetto all’interesse alla immediata esecuzione della deliberazione impugnata».
SAN SEVERINO – A San Severino il comitato per la difesa dell’ospedale, che a breve depositerà il proprio ricorso al Tar, mentre il Comune lo ha già depositato, guarda con speranza a questa novità, anche se per il momento è previsto che il 31 gennaio il punto nascita di San Severino chiuderà. Nessun passo indietro dalla Regione e dai vertici dell’azienda sanitaria, che mettono in atto quanto deciso a palazzo Raffaello, nell’ambito della riforma sanitaria regionale. Al momento soltanto il Tar delle Marche, qualora accogliesse la richiesta di sospensiva avanzata dal ricorso del comune di San Severino, potrebbe bloccare quanto previsto.
Continua davanti all’ospedale di San Severino, lo sciopero della fame del giovane Roberto Pioli. «Io non mi fermerò, sino a quando Ceriscioli non mi ascolterà», afferma. A sostenerlo, oltre ai cittadini di San Severino, esponenti del comitato e del tribunale del malato, arrivano anche i parlamentari. Questa sera in tarda serata è previsto l’arrivo dell’onorevole Remigio Ceroni, domani mattina sarà in visita all’ospedale settempedano il deputato Lara Ricciatti.
LA LETTERA – Sul punto nascita di San Severino, una giovane mamma, Laura Zagaglia, attiva all’interno del comitato, ha inviato una relazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al presidente del consiglio Matteo Renzi ed al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La scelta, adoperata unicamente per motivazioni politiche, appare totalmente assurda non tanto per il solo numero di parti annuali che avvengono a San Severino (circa 600 nel 2015), ma anche e soprattutto per la strategicità del presidio ospedaliero rispetto al territorio e al bacino di utenza che è in grado di ricoprire», scrive Zagaglia, citando poi quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni sulla deroga, che dice: “sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate con rilevanti difficoltà di attivazione del servizio trasporto assistito materno”.
San Severino ricade esattamente in questa casistica: «oltre 500 parti all’anno in una struttura efficientissima ma dislocata in un’area geograficamente svantaggiata, in particolare per una inadeguatezza delle vie di comunicazione», citando poi l’allungamento della percorrenza verso Macerata e la convenienza per i residenti di altri comuni di andare a partorire in Umbria. «Visto che il 31 dicembre è stata affidata la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori per la ristrutturazione e la riorganizzazione del punto nascite di Macerata, in attesa della conclusione di detti lavori, e quindi prima di avere un reparto adeguato e idoneo a ricevere le partorienti che non potranno più dar luce ai figli a San Severino o a Fabriano o a Osimo, dove si potrà partorire? In un ospedale dove i neonati vengono “parcheggiati” nel reparto di geriatria, come accaduto ultimamente a Macerata?».
MATELICA – A Matelica intanto Dante Reale del tribunale per i diritti del malato denuncia che una serie di ambulatori non sono stati attivati e chiede ai vertici Asur, al sindaco Alessandro Delpriori che gli ambulatori «sono da sempre in affanno, se manca lo specialista vengono chiusi, oggi infatti un terzo, sette dei 21 previsti, risultano chiusi, è una pratica che mette in difficoltà i pazienti e svilisce la struttura, pertanto deve essere rimossa. Vogliate fare le vostre verifiche e prendere i necessari provvedimenti», scrive Reale in una lettera. A Matelica sono chiusi gli ambulatori di oculistica, fisiatria, urologia, pneumologia, geriatria, dermatologia, serve il medico per più ore in quelli di ostetricia, neurologia, cardiologia.
RECANATI – Sulla situazione del reparto di Chirurgia di Recanati, dove l’attività verrà ridotta alla chirurgia ambulatoriale non appena San Severino accoglierà la week surgery, interviene Antonella Mariani, delegata alla sanità del Comune: «L’ospedale di Recanati, nonostante la pesante eredità dei decenni passati, ha dimostrato di sapersi riconvertire, in base a quelle che erano le direttive regionali e statali – scrive in una nota Mariani – incassando importanti obiettivi, come il successo della chirurgia a ciclo breve. Mi sento a tal riguardo di ringraziare il personale ospedaliero che ha lavorato in modo esemplare per raggiungere questo risultato che ora viene apparentemente vanificato. Perdere questo servizio sarebbe sicuramente impoverire il territorio. Con disappunto e nostro malgrado, siamo stati costretti a rimetterci a lavoro».
POTENZA PICENA – Si unisce al coro degli scontenti anche il comune di Potenza Picena e lo fa con una nota che interpella il direttore di Area vasta 3, Alessandro Maccioni. Il motivo: il mancato rispetto delle condizioni in base a cui il Comune ha concesso all’Asur, lo scorso 4 gennaio, una nuova sede a titolo gratuito. «Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto – si legge nella nota dell’amministrazione Acquaroli – emerge che sarebbe rimasto attivo soltanto il punto prelievi mentre l’apertura dello sportello al pubblico per il ritiro e consegna dei risultati degli esami sarebbe limitata e la possibilità di prenotare prestazioni sanitarie completamente assente. Ma dagli accordi il nostro Comune avrebbe provveduto ad assicurare una sede alternativa all’Asur a zero spese con il mantenimento di tutti i servizi forniti in precedenza, escluso il punto vaccinazioni».
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Noto che un esponente politico, senza nessun incarico amministrativo, ci viene a dire quanto e come verranno impiegati dei fondi che dovrebbero (fino a che non verranno spesi il condizionale è d’obbligo) essere spesi….
Probabilmente devo essermi perso qualche passaggio: da quando è un esponente politico, e non un amministratore che spiega come una amministrazione sceglie come e quando spendere dei soldi pubblici????
La riforma portera’ fondi per chi? Per assumere i 13 dirigenti che avete dichiarato? La vs riforma portera’ piu’ disagi ai cittadini con piu’ spese a carico sempre del cittadino. Il personale che dovra: essere trasferito nell’ospedale che imponete prendera’ l’indennita’ di trasferimento? ! In busta chi la paga? Noi contribuenti. La vs riorganizzazione che a vs dire non cambiera’ per le gestanti e’ falso. Chieda a sua moglie se si fara’ seguire in gravidanza da un ginecologo e per il parto dovra’ andare in strutture dove la vedranno solo negli ultimi giorni . Questa e’ una manovra per chiudere totalmente gli ospedali. Questo tipo di riorganizzazione gia’ l’avete attuata da ventanni e oltre e vi spiego . Un ospedale che ha ambulatori e dottori specializzati come otorino dermatologi ecc. Non hanno attrezzature adeguate per una visita adeguata? Cosa sono ambulatori di procacciatori di clienti? Non avendo attrezzature ti senti dire dopo che sei visitato e pagato il tichet devi venire a Macerata o negli ambulatori privati. A mio parere la riorganizzazione che volete attuare gia’ c’e’. PRIMA DOVEVATE RISPARMIARE per fare una risonanza con tichet per la lungaggine bisogna andare fuori regione in strutture convezionate che hanno tempi brevi e la ns regione deve sopperire all’altra regione. E che dire dei grandi centri per tumori che ci sono in altre regioni e la ns regione marche ne e’ sguarnita? E lo stesso la ns regione deve sopperire all’altra regione. O non e’ vero!. Concludo difendendo il mio Bartolomeo Eustacchio che non merita di vedere chiudersi il punto neonatale . Oltretutto chi predica che deve essere chiuso ne ha usufruito.
PRIMA RUBANO DI TUTTO E DI PIÙ…. DIRIGENTI STRAPAGATI… Poi???? Poi tagliamo e chiudiamo servizi per i cittadini. Dateci in mano una matita. Poi facciamo i conti.
Io potrei anche essere d’accordo con la chiusura degli ospedali ma perché in campagna elettorale questi signori non dicono le cose chiare? Se un politico si presenta con un programma quello deve essere, altrimenti se fa altre cose non rappresenta piu i suoi elettori e quindi deve dimettersi. Comunque da quello che ho capito ci saranno dei cittadini di serie A e cioè quelli che abitano vicino alla costa e dei cittadini di serie B cioè quelli che vivono all’interno. Io penso che il Governo non abbia più soldi e quindi l’unica cosa che può fare è tagliare i servizi e aumentare le imposte
Se Comi ci rassicura, allora siamo a posto!
io direi anche di serie C….
Ieri Ceriscioli voleva chiudere Civitanova o Macerata e oggi potenziamo gli ospedali piccoli??? Ma che ve fumate la mattina???
Ceriscioli farà fare agli ospedali del maceratese i duelli come gli highlanders, gli Immortali, finché infine, come da leggenda, ne rimarrà uno solo.
ma perchè tutta questa voglia di passare per ridicoli?
perchè prima di rilasciare interviste e tragicomici comunicati stampa, tutti diversi tra loro, la giunta (e non il pd) e i relativi consulenti economici e sanitari non si studiano bene le carte?
CHI DI PESCIAROLO FERISCE, DI PESCIAROLO PERISCE !
Per Cesaretti. Comi parla di presidi, non di ospedali. Che significa, in concreto?
Cambiare,ottimizzare,va bene.il problema e’ l’incompetenza della maggior parte di personaggi che hanno potere decisionale.
E’ incredibile. Le prestazioni che funzionano vengono smantellate o trasferite. Ma poi non si capisce, se è vero che si andrà verso una struttura unica come sono giustificabili gli stanziamenti per l’ampliamento del pronto soccorso di Macerata ? E delle strutture di Macerata e Civitanova sulle quali sono stati investiti ingenti somme cosa ne faremo ? Ma se Comi dice che senza questa operazione sono a rischio i 110 milioni come giustifica il fatto che, come lui afferma, non ci saranno tagli ma anzi ulteriori investimenti ? Un segretario di un partito che detta le linee di una pseuda” riforma” sanitaria reg.le senza confrontarsi con territori. Ma come si permette. Comunque un Presidente che avoca a se la Sanità ritenendo nessun altro all’altezza ha le idee ben chiare. Vedrete che al momento delle scelte territoriali prevarranno riconoscimenti e gratitudine verso altri territori ( come sempre) e verso quanti si sono adoperati per la sua elezione. Cosa peraltro già avvenuta per gli incarichi regionali. C’è da scandalizzarci ? assolutamente no. Tu mi dai io ti do. La colpa è di quanti hanno ostacolato l’elezione (sarebbe stata la prima volta) di un Presidente concittadino al quale sono mancati voti proprio della nostra Provincia. I nomi li conosciamo tutti. Ed ora piano piano vanno alla riscossione.
Cerasi, non ti sei perso niente. Qui, quello che si sta perdendo è il ” senso del ridicolo “. Quest’uomo, che non so come definire se : portavoce, uno di ” Tutti gli uomini del presidente 2 la vendetta”, l’amministratore abusivo, il raccomandato di ristagno, il defraudatore di impieghi, il salariato illecito, lo spacciatore politico, il bronzo di CartaeAceto, l’anello di congiunzione mancante tra Ceriscioli e il cervello, l’ideologo del Pd, o lo stellone Bipolare…. Prendi ad esempio la frase riportata dall’articolo in cui chiama questa farsa riformatrice: una dolorosa riorganizzazione… e che poi comincia a difendere e allo stesso tempo a dire tutto e il contrario di tutto in una confusione crescente. Si impoveriscono gli ospedali di ” comunità ” che avranno nuove risorse che li arricchiranno. Poi butta la colpa sulla legge dicendo che sennò si perdono 110 milioni che serviranno sicuramente a portare avanti le scellerate scelte già ben descritte nei giorni scorsi con la costruzione di ospedali che baderanno singolarmente a ben 350.000 utenti. 110 milioni, con i nostri listini,non bastano neanche per il cemento e la calce (struzzo). Come ho letto in un commento dovrebbero essere enormi città ospedaliere, forse con alberghi, visto anche le distanze da alcuni piccoli centri, ristoranti specializzati nella cottura di carni e di pesci per accontentare i diversi palati geografici o curiosità culinarie e probabilmente un grosso casinò visto che lo Stato biscazziere spinge molto sul gioco d’azzardo che non è più tale da quando è sotto controllo ed è probabile un nuovo Ministero sulle Partecipazioni Ludiche.
@ Sauro Micucci
Nella Provincia di Macerata, gli esimi autorevoli esponeti di punta di molte realtà PD locali (così come altrettanto hanno fatto in Provincia di Ascoli e di Fermo), hanno preferito scegliere il candidato forestiero giunto dal Nord”, invece di portare il candidato “maceratese”, da tutti considerato come bravo e competente.
Insomma, sembrerebbe che, per far un dispetto alla moglie si sono tagliati gli attributi politici.
Ma poi, a ben guardare, hanno fatto SOLO finta di tagliarsdi gli attributi politici (per farlo credere alla moglie), in quanto non si sono tagliati nulla, ma hanno addiritutra avuto dei via-gra politici…
Gli ospedali diventano piccoli quando si tagliano posti letto da 200 a 40. QUESTA E’ LA RIORGANIZZAZIONE CHEoo HANNO FATTO NEGLI ULTIMI 20 anni. Ora con la nuova riorganizzazione li fanno chiudere.Anche se piccoli nell’entroterra marchigiano devono restare aperti e potenziati. Non e’ ammissibile trasferire tutto a Macerata che e’ gia’ saturo di suo e oltretutto la regione e direttoriAsur stanno buttando via soldi pubblici per ristrutturarlo percontenere degenti degli ospedali che chiuderanno.
Investire più soldi per la sanità marchigiana è importante, la differenza tra quello che si percepisce e quello che è la realtà è molto diverso. La sanità cambia perché cambia anche l’utenza che ne usufruisce! La tabella presentata oggi dal Segretario Comi dimostra inconfutabilmente che le risorse sono aumentate e non diminuite!