Ospedale unico,
Carancini: “Ci candidiamo”
Civitanova sulle barricate

MACERATA - Il sindaco rompe il silenzio invitando il Consiglio e la comunità provinciale alla coesione sulla realizzazione del polo nel territorio cittadino: "Rischiamo di perdere un'opportunità unica, non c'è dualità con altre realtà, quindi andiamo uniti". Intanto dalla costa si levano gli scudi: Ciarapica e i suoi annunciano un comitato e una raccolta firme

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L'intervento di Romano Carancini in Consiglio comunale

L’intervento di Romano Carancini in Consiglio comunale

 

di Claudio Ricci e Monia Orazi

(Foto Lucrezia Benfatto)

«Ci candidiamo ad accogliere nel nostro territorio il nuovo ospedale unico di Area vasta». Romano Carancini sceglie il consiglio comunale per rompere il silenzio sulla realizzazione di un ospedale unico in provincia così come annunciato dal governatore Luca Ceriscioli . A dare il la al primo cittadino, un ordine del giorno di Ivano Tacconi e Marco Foglia (Udc) che hanno invitato l’amministrazione ad intervenire in Regione per la realizzazione della nuova struttura proprio sul territorio comunale. Chiara la posizione dell’amministrazione: necessario il nuovo polo a patto che verta su un territorio baricentrico come quello del capoluogo. Una carta vincente che stando ai bene informati vedrebbe Macerata in una posizione di forza (leggi l’articolo). Alternativa: spendere 15 milioni di euro per sistemare la struttura esistente ormai vecchia. Intanto a Civitanova la levata di scudi in difesa del nosocomio cittadino si concretizza nella nascita di un comitato e in una raccolta firme. 

Marco Foglia, uno dei consiglieri dell'Udc che ha proposto l'ospedale a Villa Potenza

Marco Foglia, uno dei consiglieri dell’Udc che ha proposto l’ospedale a Villa Potenza

CARANCINI INVITA ALL’UNIONE DELL’INTERA AREA VASTA – «Rischiamo di perdere un’occasione storica – ha detto Carancini – Esistono oggi le condizioni giuridiche e i finanziamenti per poter realizzare il nuovo polo nella nostra Area vasta. Dobbiamo essere coesi. E’ un appello che faccio non solo ai consiglieri comunali ma a tutta la comunità provinciale». Condivisa a pieno la necessità regionale, che raccoglie le direttive del decreto Lorenzin della realizzazione di un nuovo polo di area vasta. «A patto però – chiarisce Carancini – che se il nuovo ospedale non venisse fatto a Macerata si metteranno a disposizione i 15 mlioni di euro necessari per adeguare l’ospedale esistente. Piuttosto che investire in una vecchia struttura conviene invece realizzarne una nuova qui». L’appello di Carancini è all’unità degli intenti prima nel consiglio comunale poi in tutta la provincia per non perdere un’opportunità su cui si potrebbe perdere la sfida con le aree vaste Pesaro- Fano e Ascoli-San Benedetto. «Nei prossimi due anni la Regione programmerà le risorse da destinare alle aree vaste, escluse Fermo ed Ancona per cui le risorse ci sono e sono già state stanziate – ha concluso Carancini – dobbiamo essere uniti e non dividerci rispetto a questa opportunità». Posizione baricentrica, storia, cifre e qualità delle specializzazioni nate a Macerata sono gli argomenti scelti dal primo cittadino per sponsorizzare la candidatura del capoluogo.

«Non dimentichiamo che il nuovo ospedale a Campiglione di Fermo è già realtà e che Civitanova si trova a soli 10 minuti da quella struttura, atta a servire 300mila utenti. Detto questo non esiste un dualismo con Civitanova, non c’è un vantaggio di Macerata. In termini di servizio siamo la prima area vasta della Regione e Macerata ha aree pubbliche da mettere a disposizione sia nella vallata del Potenza che in quella del Chienti. Ma la decisione, come auspicato da Ceriscioli, non può essere presa dai sindaci. Sarebbe un modo surrettizio di non arrivare mai ad un risultato definitivo». Il Consiglio risponde sì all’appello e vota all’unanimità l’ordine del giorno ad eccezione del Movimento 5 stelle che non ha partecipato al voto. I grillini sono contrari alla realizzazione di nuove megastrutture, in cui si potrebbe celare, oltre che al pericolo ambientale e la mancata tutela delle piccole realtà montane anche lo spettro della corruzione nell’appalto delle opere.

Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova

Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova

CIVITANOVA SULLE BARRICATE – Civitanova inizia a fare la voce grossa all’annuncio dell’ospedale unico provinciale su cui si basa la riforma sanitaria regionale. “Vince Civitanova è pronta alle barricate e ad una forte lotta di popolo per impedire che il malgoverno trentennale della sinistra in questa Regione venga pagato dai cittadini con la chiusura del proprio ospedale, così importante ed imprescindibile per la costa e l’interno. Dietro queste chiusure ci sono vicende gravi che portano la sanità pubblica a soccombere in favore di una sanità privata di personaggi importanti e di lobby molto forti”, scrive il consigliere comunale Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova, “noi siamo determinati a lottare perché questo ospedale non sia toccato, nè ridimensionato nè tanto meno chiuso”. Al via un comitato per la difesa del presidio ospedaliero di Civitanova Alta ed una petizione con raccolta di firme, a partire da sabato prossimo in corso Umberto, una campagna con manifesti in tutta la città. “Prendiamo atto dei ripetuti annunci da parte del presidente della Regione Ceriscioli, di eliminare un ospedale in provincia di Macerata, a scelta tra quello di Civitanova o Macerata , lasciandone uno solo – continua Ciarapica – siamo preoccupati dalla determinazione del governatore del Pd, dal silenzio della sinistra civitanovese, dalle pezze messe dal consigliere regionale Pd Micucci che sono peggio del buco e dall’attivismo invece del sindaco di Macerata in favore del suo ospedale. Temiamo fortemente che ad essere chiuso sarà proprio l’ospedale di Civitanova”.
Micucci annuncia battaglia: “Vince Civitanova si batterà con ogni mezzo affinché si mantenga in vita una struttura che è stata recentemente ammodernata ed adeguata con grossi investimenti pubblici. La vocazione di assistenza sanitaria di eccellenza propria del nostro territorio non può essere annullata da una riorganizzazione che ha solo valenza politica – accusa il consigliere – non ci rassegneremo ad eventuali decisioni del centro sinistra regionale guidato da Ceriscioli che vede la sanità solo come un capitolo di spesa dimenticando i bisogni dei cittadini”. Ciarapica annuncia lotta a vari livelli per evitare la chiusura dell’ospedale, con un comitato guidato da Daniele Centioni, il coinvolgimento dei comuni limitrofi, una campagna di manifesti ed una petizione. “Sabato mattina saremo in corso Umberto dove al nostro gazebo sarà possibile firmare contro la chiusura dell’ospedale e prendere i fogli per la raccolta firme – conclude la nota – la petizione promossa da Vince Civitanova vuole stimolare uno scatto di orgoglio nei cittadini affinché si possa agire, trasversalmente ed a tutti i livelli, per evitare l’ennesimo furto di una realtà positiva e funzionale e delle professionalità che in esso vi operano. Vogliamo sperare e credere che a questa battaglia aderiranno tutti i cittadini ed anche altre forze politiche”.

Il consigliere Udc Ivano Tacconi

Il consigliere Udc Ivano Tacconi

I banchi della maggioranza

I banchi della maggioranza

 



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