L’arrivo del governatore Luca Ceriscioli al direttivo provinciale del Pd
di Federica Nardi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Una riunione di due ore sulla sanità quella di ieri sera all’Abbadia di Fiastra, dove a illustrare lo stato dei lavori sono state le due voci principali della riforma: il governatore Luca Ceriscioli e il segretario regionale del Pd Francesco Comi. Presenti all’incontro tutti i dirigenti provinciali, i segretari dei circoli locali, gli amministratori delle città più importanti e i consiglieri regionali.
Prima di unirsi all’assemblea verso le 18, un direttivo a porte chiuse nonostante l’importanza del tema, il governatore Ceriscioli non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Bocche cucite e comunicazioni, in parte, datate. Le questioni trattate infatti emergono solo oggi pomeriggio in una nota diffusa dal Pd regionale e provinciale (a mezzo Facebook), dove compaiono dichiarazioni del segretario Comi risalenti a qualche giorno fa. Un modo, probabilmente, di nascondere qualche malumore in casa Pd.
La relazione tecnica che il segretario ha presentato ieri sera sulla riforma sanitaria in atto arriva forse con qualche ritardo rispetto ai tempi dell’amministrazione e del dibattito politico. Un ritardo di comunicazione da un lato e un’accelerazione verso la riforma dall’altro, che, a detta dei bene informati, avrebbe creato malumori nei confronti del partito in tutto il territorio del Maceratese. Ma sulla necessità di avanzare con la riforma, nella nota di oggi il governatore Ceriscioli ricorda che «le strutture ospedaliere sul territorio, così come sono, senza la riorganizzazione prevista da questa riforma sanitaria, vanno incontro a una scadenza, così come stabilito dal decreto ministeriale 70 del 2015. Devono essere convertite (in ospedali di comunità e case della salute, ndr) entro dicembre 2016, e dobbiamo presentare il piano di riordino sanitario (il piano assunzioni, ndr) al governo entro febbraio».
Tra i temi affrontati dal governatore quello dei punti nascita: «È comprensibile – dice Ceriscioli – che la chiusura dei punti nascita comporti la sollevazione popolare, difficilmente potrebbe essere altrimenti. Ma bisogna anche pensare che, per esempio a San Severino, le camere operatorie dedicate ai parti cesarei vengono riconvertite in servizi dedicati ad attività per acuti». Un passaggio del governatore è stato dedicato alla necessità, da parte degli amministratori, di individuare i criteri «per la realizzazione dell’ospedale unico. Sarà poi la Regione a preoccuparsi delle risorse per un progetto che noi riteniamo strategico. Dire di chiudere uno dei due ospedali, tra quello di Civitanova e quello di Macerata, è una provocazione che qualcuno ha voluto strumentalizzare ma non è certo il disegno reale che ha la Regione». Una provocazione emersa la settimana scorsa per bocca dello stesso governatore che poi aveva fatto un passo indietro, affermando che l’intenzione era quella di costruire un nuovo ospedale di provincia. Ospedale per cui la città di Macerata si è già ufficialmente candidata, nonostante i malumori del sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta. Molti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della direzione: Loredana Riccio, Giulio Silenzi, Cesare Martini, Massimo Montesi, Romano Carancini, Roberta Belvederesi, Domenico Ulissi, Francesco Fiordomo, Franco Antonini, Stefano Norscini. «Tutti concordi sulla necessità di informare meglio i cittadini sui contenuti della riforma – conclude la nota del Pd – di un maggior impegno per contrastare la disinformazione e le strumentalizzazioni, sull’esigenza di programmare l’investimento per un nuovo e moderno ospedale per acuti e, soprattutto, sulla necessità di andare avanti con le riforme». Di sanità il Pd torna a parlare alle 21 in un’assemblea all’hotel 77 di Tolentino, dove prenderà la parola anche il segretario Francesco Comi.
Mentre è di queste ore la notizia che alle Marche toccheranno 21 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso, disponibili già da febbraio, dal fondo sanitario: «cinque milioni in più per i servizi ai cittadini negli ex ospedali di polo. Investimenti per far fronte agli impegni assunti con la delibera sulla riduzione delle liste di attesa e alle nuove assunzioni in deroga, necessarie per garantire i turni di riposo previsti dalle normative europee», annuncia da Roma il governatore Ceriscioli. Nel frattempo è iniziata ieri da Camerino la serie di visite che porterà Elena Leonardi, vicepresidente Commissione Sanità nelle strutture ospedaliere regionali. Il capogruppo di Fratelli d’Italia intende visitare nel tempo tutti gli ospedali marchigiani, soprattutto quei piccoli centri «a rischio chiusura e depotenziamento che invece costituiscono dei presìdi fondamentali per la garanzia del sistema sociosanitario delle aree interne marchigiane», si legge nella nota diffusa da Leonardi. Nella visita che ha impegnato l’intera mattinata di ieri il consigliere di Fratelli d’Italia è stata accompagnata dal direttore di Area vasta 3 Alessandro Maccioni e dal direttore medico di presidio, dott.ssa Faccenda. La Leonardi si è soffermata a parlare con medici ed infermieri toccando tutti i reparti del nosocomio. Fra le problematiche segnalate la mancanza di personale e l’esigenza di rinnovare o riparare alcuni importanti macchinari. Affrontato con Maccioni anche il tema della ventilata chiusura della guardia medica a Porto Recanati durante i mesi invernali, che per la Leonardi è invece essenziale conservare. Dalla politica all’amministrazione di Area vasta. Si è riunito oggi il nuovo Comitato di partecipazione dell’Area vasta 3 per nominare il nuovo presidente, presentare il piano per la qualità 2015-2017 e i risultati dell’indagine per la qualità percepita nell’anno 2015. Alla presenza delle undici associazioni componenti il Comitato e degli altri membri designati dall’Area vasta, sono stati eletti Dante Reale, dell’associazione Cittadinanzattiva e del Tribunale per i diritti del malato sezione di Matelica, in veste di presidente, e Francesco Paletti, dell’associazione volontari del soccorso di San Ginesio, con la funzione di rappresentante delle associazioni e vicepresidente. Alessandro Maccioni, direttore dell’Area vasta, ha illustrato l’attuale quadro normativo e organizzativo del servizio sanitario regionale, analizzando il compito a cui è chiamata la direzione e la necessità di concentrare nelle strutture ospedaliere più grandi le specialità presenti negli ospedali più piccoli, riconvertendoli in case della salute (o ospedali di comunità). Si renderà necessaria la nuova organizzazione del servizio di emergenza-urgenza, che indirizzerà il cittadino nella struttura ospedaliera rispondente alle sue necessità, e una collaborazione maggiore tra i medici della continuità assistenziale e il 118.
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Al limite al limite, ma proprio al limite del limite del limite (e limitatamente ad una singola questione) potrebbe pure capitare che una em<questione pubblica, che riguarda la collettività ed i soldi della collettività, potrebbe essere ben risolta da un ristretto gruppo di persone….
Ma al limite, limite, limite…. E non mi sembra questo il caso
Ah Cerì e venne jò. Lascia sta si pupazzi che sta tutti quandi a spetta nuandri. Se no cé sbrighemo neanche l’acqua ce rtroemo!
Ps. Più che degli acuti, io mi preoccuperei degli ottusi che mi sembrano un poco duri de recchie.
Ma come ha fatto Comi a diventare più famoso di Silenzi? E’ il nuovo che avanza e ” il vecchio ” che indietreggia? E’ forse cambiata la politica del Pd? Stiamo passando dalla tabula rasa alla tabula plena? Malumori in casa Pd? Io mi preoccuperei dei malumori fuori casa. Bocche cucite, uhmmm, sarebbe un idea, una splendida idea!
immagino già le pidiozie che quelle menti illuminate da saggezza e superiorità ,avranno partorito per noi poveri mortali…
Camminare così tanto lungo quel vialetto nell’umidità della sera, per giunta con lo stress psicologico di dover levare gli occhi al cielo brumoso per cercar d’orientarsi con le stelle, forse non è stata la scelta sanitaria più azzeccata – alla Ditta siam mica pastori erranti dell’Asia! – difatti li si vede poi seduti al tavolo e nella sala piuttosto accasciati, il “malumore interno” è ben percepibile e perfettamente comprensibile, roba quasi da chiamare il 118.
Chapeau al Pd. Tutto aperecchaitomprima delle regionali. Bocche cucite sulla 735, sanità saldamente in mano a Ceriscioli, che ha ancora da fare, per attuare il disegno piddino. Veloce e rapace il Pd regionale smembra e pone le fondamenta su un nuovo progetto.
Tranquilli non ne facciamo parte. Il progetto è riservato, alla costruzione e di nuovi ospedali, al mantenimento dimfigure apicali, lautamente remunerate con premi faraonici.
La sistematica avanzata della privatizzazione del servizio. Privato è bello e funziona meglio.
Tra cinque anni avrete dimenticato e rivotete Pd.
Il mio plauso ad una macchina da guerra che mette il vestito ” del buono” per avere voti.
Adesso attendiamo poi chi vincerà tra Carancini e Aquaroli su dove costruire il nuovo ospedale che dovrebbe servire la provincia. 400 posti di rara bellezza, da costruire dove?????? Vediamo quale piddino vince la mano.
Tranquilli cittadini del maceratese voi contate come il due di coppe a briscola quando comanda bastoni.
come mai i pollici verdi sono azzerati in tutti i commenti?
Condivido la perplessità del commentatore precedente RICCARDO OTTAVIUCCI ed aggiungo pure che è sparito il numero delle letture, altrettanto importante quanto i voti verdi e rossi di ogni articolo.
Il numero delle letture è “riapparso” proprio adesso, ma non corrisponde al numero da me rilevato ieri prima del black out, infatti è circa la metà: dipende dal disguido tecnico? Sono recuperabili sia le letture effettive che i voti verdi e rossi già espressi?