Rappresentanti dei comitati di Matelica e San Severino, insieme ai cittadini, in protesta hanno preso parte questa mattina al sit-in a piazza Roma ad Ancona, organizzato da tutti i comitati marchigiani, per protestare contro la riforma sanitaria che sta attuando la Regione. Sono arrivati da tutte le Marche i partecipanti, che a suon di striscioni e megafoni hanno chiesto di nuovo alla Regione di rivedere la riorganizzazione sanitaria che trasformerà 13 piccoli ospedali in case della salute e prevede la chiusura dei punti nascita di Fabriano, San Severino e Osimo, stoppata per ora dal Tar, almeno sino al prossimo 19 febbraio. Alla protesta andata avanti per tutta la mattina hanno preso parte anche deputati e consiglieri regionali.
Intanto a livello locale sulla riforma interviene anche Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, con i sindaci di quattordici comuni dell’ambito sociale 16 che hanno scritto una lettera per chiedere che il futuro punto unico di accesso (lo sportello che gestirà sia gli interventi sanitari non urgenti che le richieste dei servizi sociali) e l’unità operativa funzionale sociale e sanitaria di cui è parte, abbiano entrambi sede nel baricentrico ospedale San Salvatore di Tolentino. Una soluzione che consentirebbe di dare ai cittadini risposte pronte, integrando in un’unica struttura sia lo sportello dove si presentano le richieste, che la struttura destinata ad erogarle. Entrambe le strutture sono previste nelle delibere di giunta regionale 110 e 111, approvate il 23 febbraio dell’anno scorso, dall’allora amministrazione Spacca, ora in corso di attuazione da parte dell’esecutivo guidato da Ceriscioli.
«Vale la pena osservare come la sanità sia fatta a tavolino con le pretese dei più forti a discapito del territorio e di un servizio più agiato e agevole – scrive Feliciotti – pur nella contrarietà alle trasformazioni in atto, i sindaci intendono far presente il valore territoriale ed il buon senso, che non può ammucchiarci tutti a Macerata, ingenerando mostri di megaparcheggi dove si annidano ipotesi di malaffare e non puo’ permettere alla popolazione di essere in ansia perché ogni volta che si va a Macerata si prende una multa o si rinuncia ad un panino e una birra per pagare il parcheggio. Tra l’altro l’ospedale è l’unico che oltre la piaga e il dolore della malattia, ti impone anche il balzello del parcheggio».
Nella lettera, indirizzata al sindaco di Macerata Carancini, al presidente della Regione Ceriscioli, al direttore di area vasta Maccioni, al dirigente regionale Stefano Ricci, si chiede di individuare l’ospedale di Tolentino come sede, sia perché è servita dai mezzi pubblici e vicina alla stazione, sia per la sua posizione centrale tra i comuni, sia perché assicurerebbe “la necessaria equità di intervento”, grazie alla sua posizione ottimale. La lettera è firmata dai primi cittadini di Belforte, Camporotondo, Caldarola, Cessapalombo, Serrapetrona, San Ginesio, Gualdo, Loro Piceno, Ripe S.Ginesio, Monte S.Martino, Penna S.Giovanni, S.Angelo in Pontano, Sarnano e Tolentino, oltre al presidente dell’Unione montana.
Intanto entra nel vivo la campagna delle forze di opposizione per contrastare la delibera sulla riforma sanitaria varata dalla Regione alla vigilia di Natale.
A MACERATA – Il M5S, sulla scia dell’appello lanciato dal consigliere Gian Mario Mercorelli di Tolentino (leggi l’articolo), abbraccia la campagna regionale per la richiesta, anche nel capoluogo, del referendum abrogativo proposto dall’onorevole stellato Andrea Cecconi (leggi l’articolo). Già all’ultimo consiglio comunale, i grillini maceratesi avevano espresso dissenso non partecipando al voto per la candidatura del capoluogo a nuova sede del polo di area vasta (leggi l’articolo).
«L’accettazione supina di questa riforma sanitaria da parte di tutta la maggioranza al governo di Macerata mostrata nell’ultimo Consiglio Comunale e giustificata solamente per il fatto che il nuovo ospedale unico verrebbe realizzato a Macerata (e non altrove), non ci sembra affatto sostenibile e giustificabile. Una città che ambisca ad essere un capoluogo di provincia dovrebbe avere quella capacità di guardare un pò oltre il proprio orticello e di riuscire a coinvolgere con le sue scelte una comunità ben più ampia di quella che amministra direttamente». I tempi stringono per i 5Stelle che per l’istituzione del referendum dovranno ottenere la delibera consiliare di richiesta da parte di almeno 20 comuni del territorio regionale, entro il 12 febbraio. «Vista l’importanza del tema, e la vicinanza della scadenza – continua l’M5S maceratese – chiederemo a tutte le forze politiche presenti in Comreferendumune di sottoscrivere la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario in cui poter discutere e, possibilmente, approvare questa delibera. Servono le firme di 10 dei 32 consiglieri per poter avanzare la richiesta, il Movimento 5 Stelle mette quelle dei suoi tre consiglieri. Vediamo come risponderanno le altre forze politiche.
A SAN SEVERINO – Anche qui il M5S ha inviato una lettera al sindaco Cesare Martini, alla giunta ed al consiglio comunale per chiedere che nel prossimo consiglio comunale del 12 febbraio, si voti la delibera per la richiesta del referendum abrogativo sulla sanità, per modificare l’articolo 3 della legge regionale 13 del 2003, «presupposto fondamentale per poter avviare un successivo dibattito nei luoghi istituzionali sulla questione sanità – scrivono – vi chiediamo gentilmente di discutere e votare favorevolmente tali proposte di delibera consiliare entro il 12 febbraio 2016 e, naturalmente, trasmettere tutta la documentazione in Regione nei tempi richiesti. In questo modo avremo una possibilità effettiva di maggiore partecipazione diretta a queste scelte, rimettendo in discussione l’infausta sorte del nostro ospedale». La lettera è a firma di Amelio Balloriani, Mauro Bompadre, Elisa Calamante, Cadia Carloni, Danila De Santis, Maurizio Forconi, Daniele Martini, Luca Mengoni, Stefano Nepi, Mauro Paciaroni, Lucia Palmioli, Piergiorgio Paparelli, Angelica Petrocchi, Edoardo Tomassetti.
A CIVITANOVA – Claudia Giulietti presidente della lista di opposizione Vince Civitanova fa sapere i risultati della prima mattinata di raccolta firme – continuata anche nel corso del pomeriggio – contro la chiusura dell’ospedale: «Solo stamattina al banchetto sul corso sono stata raccolte più di 900 firme. Ma ci sono tantissimi fogli firma consegnati a persone e attività commerciali che ce li hanno chiesti per raccogliere quelle di parenti, amici e clienti. I punti di raccolta si moltiplicano e la città è compatta contro la chiusura dell’ospedale. Ceriscioli e Carancini debbono sapere che Civitanova non ci sta a subire sempre».
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