Il sindaco Carancini con il progetto dell’orologio
Il sindaco mostra il progetto del ripristino dell’orologio della Torre
di Carmen Russo
Sarà “Cesare”, presumibilmente da aprile 2015, che scandirà le ore del giorno maceratese. Cesare è l’uccello di rame posto nell’orologio della Torre, il cui picchiettio del becco risuonerà ogni ora. E’ una particolarità del progetto, approvato questa mattina dalla Giunta comunale in via esecutiva, che farà tornare al suo posto l’orologio che è stato presente sulla Torre Civica dal 1571 al 1882. «L’approvazione dell’esecutivo definisce tutti i dettagli, le fasi lavorative, le fasi di affidamento e di lavorazione. Oggi si chiude l’ultimo atto politico e c’è una grande soddisfazione sotto il profilo amministrativo», dice il sindaco Romano Carancini. Un investimento totale pari a 753.219,43 euro. Il 60% del totale proviene da risorse non comunali di Regione Marche (200mila euro) e Fondazione Carima e Camera di Commercio (100mila euro da ciascuna).
I lati della torre come si presenteranno dopo il ripristino dell’orologio
E così si dà l’avvio ufficiale all’assegnazione dei lavori, poi alla realizzazione e infine al collaudo. Già affidata al maestro Gorla dallo scorso marzo, la realizzazione della riproduzione della macchina oraria dei fratelli Ranieri, figure centrali nel 1500 per tali opere, presenti in sole altre tre città italiane: Venezia, Ferrara e Reggio Emilia. «Oggi si chiude una fase che credo possa essere durata 20 anni, – dice il primo cittadino – da quando il sogno dell’orologio sulla Torre Civica cominciò ad essere considerato dai cittadini, in particolare Giovanni Di Geronimo. Oggi non è ancora realtà ma certamente siamo in una fase quasi di risveglio e di consapevolezza che forse ce la faremo. Questo progetto era nei 14 punti della verifica amministrativa del 2013, ed oggi è stato chiuso. E’ un’altra tappa degli impegni che l’Amministrazione comunale si è assunta e che rafforza in maniera estremamente efficace il profilo culturale e turistico della città. Se Palazzo Buonaccorsi è considerato un simbolo, resta il fatto che è un simbolo interno, bisogna andarci per apprezzare la sua bellezza. L’orologio invece può essere considerato il volto di questa città, un simbolo reale, un simbolo di identità nei maceratesi e di turismo culturale. Potremmo diventare uno dei luoghi più attrattivi di Europa per quanto riguarda tutto il turismo culturale relativo alle macchine orarie e agli orologi. Un giorno importante per noi ». Il progetto, illustrato dal primo cittadino, mostra come la Torre cambierà volto. La lapide attualmente sul lato nord verrà posta sul lato ovest della torre. La macchina oraria tornerà al suo posto, con le funzioni originali: oltre ad indicare l’ora del giorno, avrà il compito di indicare il movimento del sole nella fascia dello zodiaco, le fasi della luna e il moto dei pianeti attorno alla terra. Il tutto è sincronizzato su un binario di automi composto dai Pupi, che ora si trovano a Palazzo Buonaccorsi, le quattro piccole statue in legno raffiguranti i Re Magi preceduti da un angelo dietro l’effige della Madonna. I materiali utilizzati, oltre all’acciaio per la macchina oraria, saranno pietra d’Istria e resina con polvere di marmo e per le porte dei pupi, il legno e la balaustra in ferro. La realizzazione di tutto il planetario è stata affidata alla società specializzata “Opera” che ripristinerà tutto com’era all’epoca secondo le indicazioni scientifiche date del Museo Galileo, consulente di questa operazione in particolare nella figura del professor Paolo Galluzzi. «Al massimo entro tre mesi dall’affidamento dei compiti, , le cui procedure partiranno da subito, avremo il completamento degli interventi, previsto tra l’inizio e la metà di dicembre – dice ancora il sindaco – Parallelamente saranno affidati, mediante gara, i lavori che riguardano le opere murarie. Una volta realizzati alcuni interventi che riguardano la parte del planetario, il maestro Gorla dovrà assemblare i pezzi realizzati da Opera con la macchina oraria che sta realizzando e successivamente ci sarà un periodo per testare ogni componente. Alla fine di questo periodo, che potrebbe durare qualche mese, il tutto potrà essere collocato al suo posto,e forse, ma non con assoluta certezza, entro aprile. Le tempistiche devono comunque tener conto dei tempi tecnici di verifica. La cosa importante è che sarà tutto fedelissimo com’era nel 1500 grazie anche al grande lavoro di ricostruzione dell’architetto Fabrizio Monachesi».
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Piu’ che un sogno …………..è una Vera realta’ e con un costo di oltre 750.000 EURO !!!!!!
Finalmente, dopo quattro anni di inutile amministrazione, la Giunta Carancini riuscira’ a partorire un topolino.
Come disse un famoso nobile: “….. adesso ce lu sbattimo su li co…..ni “”
Il grande Toto’ avrebbe detto: alla faccia del bicarbonato di sodio!….una pinzillacchera!
Carancì ma quanno te LEI dale p….?
Daje Carancì che se te rcandidi li pupi de l’orologio sarà l’unici a votatte!!!!
costa proprio poco a Macerata rimettere apposto opere in ferro…
135.000 euro per i Cancelli (a quando poi sti cavolo de lavori?)
ora altri 753.219,43 per un’opera fondamentale per il nostro rilancio!
pero’ quest’ultima ci mettera’ sullo stesso piano di Venezia,Ferrara e Reggio Emilia,parola di sindaco.c’e’ da fidarsi allora.
l’uccello “Cesare” ogni ora battera’ il suo magico tocco!
cos’e’?un messaggio neanche tanto tra le righe che simboleggera’ OGNI ORA quanto i maceratesi lo hanno preso in quel posto negli ultimi 19 anni?
p.s. consiglio della suocera……evitate di farlo in rame a Cesarino nostro.non vorrei che arrivi la prima banda di ladri e ce lo fottono,con quel che vale “l’oro rosso” oggigiorno!!!
non vorrei che poi per rimpiazzarlo ci si deve mettere uno di voi in carne e ossa!
questo sarebbe l’aspetto piu’ inquietante…..
Li sordi x lo stupeto se ttroa sempre!! E intanto le piccole aziende locali fanno li sarti mortali x rrigà a fine mese! Ke BEL PAESE!!!!
Con 750.000 euro si poteva realizzare un percorso meccanizzato ( scale mobili) per raggiungere la Piazza . Tra i tanti i progetti che le prossime amministrazioni dovranno valutare credo quello del trasporto interno alle mura sia principale per il rilancio del centro. Come detto scale mobili, navette filobus, o qualsiasi altra proposta dovranno permettere ai maceratesi di parheggiare fuori le Mura ma poi agevolmente raggiungere le piazze principali ( es.Perugia).
Ottimo e finalmente,vi sembrera’ strano sapere quante associazioni specialmente estere vi siano di appassionati di questo tipo di orologi e che organizzano ogni anno diverse gite nei luoghi dove si trovano tali meraviglie per vederli all’opera.Un altro mattoncino per portare,se debitamente veicolato,e su questo ahime’ ho seri dubbi,un po’ di turismo anche nella nostra citta’ che ha e avrebbe tanto da offrire.
Chissà che con il nuovo orologio i nostri amministratori non riescano a vedere meglio l’ora?
Si l’ora che si tolgano dai coimbra
Macerata l’Atene delle Marche, o la città della cultura? … Ma dove e qaando? …. Si plaude a 500.000 Euro spesi per fare un falso orologio d’epoca, direi una “patacca” senza temere di essere smentito, da utilizzare al massimo come icona per eventi folcloristici e niente di più!!! …Ecco il basso livello culturale che è stato imposto a Macerata … Ma guardatevi in giro almeno prima di fare certe operazioni, non rimanete chiusi dentro le mura pensando che lì c’è lo scibile umano!!!
A che serve fare un’opra del genere so dopo non ci sono i parcheggi per le inevitabili file di autobus piene di turisti che arriveranno per ammirarla.
A che serve fare un’opra del genere so dopo non ci sono i parcheggi per le inevitabili file di autobus piene di turisti che arriveranno per ammirarla.. A Caranci paga la coi sordi tua, no coi nostri.
sempre tutto dentro le mura.
Carancini si “risveglierà” con i rintocchi dell’orologio, ma forse sarà troppo tardi.
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Romano quel che è di Romano!
Come lo metti il sindaco, lo metti sempre male. Per una volta che ci ha azzeccato, tutti a criticare… E’ cosa ottima rimettere al suo posto un manufatto storico funzionale, che fu sloggiato dalla Torre di Piazza per fare posto a quella enorme e pesantissima lastra di marmo esaltante una Casa Savoia, che alla fine, fuggendo, ci ha abbandonato in mano ai Tedeschi.
I commenti sono di tutti i colori: da quelli che parlano di scale mobili, dai costi esorbitanti, a quelli che tirano in ballo le aziende in crisi.
L’intera Cittadinanza maceratese, a maggioranza, è stata causa del suo male: dalla utopia della Città dei 100.000, alla incompiuta Longarini, a Valleverde. Tutte queste, ed altre avventure, hanno avuto l’avallo elettorale della maggioranza dei cittadini.
Adesso ci stiamo facendo fregare perfino Carlo Magno… Infatti, l’Università di Camerino si è impegnata nella ricerca scientifica di Aquisgrana in Val di Chienti, mentre Civitanova Marche ha iniziato ad ospitare dirigenti dell’IRIAE, The International Research Institute for Archaelogy and Ethnology, con una conferenza sulle scoperte in Giappone… Vuoi vedere che Civitanova Marche si approprierà pure di Carlo Magno?
abbiamo il privilegio di essere amministrati da intellettuali, cultori delle arti e del bello e non ce ne rendiamo conto……
“Dopo 20 anni è un sogno”
Ci vuole dire che ha seduto in giunta/consiglio per 20 anni con l’obiettivo di fare ripristinare un orologio a scapito di una lapide, al contenutissimo costo di soli 750.000 € (lo stesso costo di quello stimato per la variante di Via Velini/Montanello!!!)
Se questi sono i suo tempi, forse nell’anno 3.000 vedremo le prime pietre della “nuova storia”
Chiamarlo un investimento è un offesa a chi quotidianamente investe davvero!!!
Per Rapanelli,
mi sbaglio, o era tra i sostenitori della valenza storica della lapide ai Savoia quando questa fu, a detta di alcuni “intellettualoidi di sinistra” maceratesi, deturpata dal telone poso davanti momentaneamente per realizzare la” lapide dinamica” dove si proiettavano immagini della Città?
Munafo’ se non vado errato l’orologio da lei definito patacca e’ un esemplare raro che secondo gli esperti farebbe concorrenza a quello di piazza San Marco a Venezia come movimenti e come valore storico artistico….forse informarsi prima di parlare oppure con il caldo si suda troppo????
Ceresani,
forse non distingue la differenza tra “originale”, magari anche restaurato ad arte , e una falso, spacciato anche impropriamente come copia, presunta imitazione dell’originale, presunta perchè nemmeno si può risalire alla reale fattura del vecchio orologio. Quindi il termine “patacca” in tale accezione è più che appropriato non le pare?
……ma perché una bella meridiana che girava co lu sole a costo zero, è proprio vero che quando li sordi non se suda e a pagà è sempre pantalò , un investimento di LIRE UNMILIARDOQUATTROCENTOCINQUANTOTTOMILIONIQUATTROCENTOTRENTASEIMILACENTOTTANTACINQUELIRE speriamo solo che per noi Maceratesi DOC sia una delle ultime spese di questa Amministrazione e poi nel 2015 speriamo che si cambi pagina.
Un quarto di punto (solo 1/4 perchè fino a che tutto non sarà finito si parla ancora di aria) sui 14 della verifica del 2013….
..sti caxxi che velocità…
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Al di la di ogni ragionevole dubbio questa amministrazione dovrebbe farsi da parte…
E’ cominciata la campagna elettorale!
mi pare che di pezzi della patacca…la torre civica ne contenga molti assai non crede??’
Un inzoggno
Me so’ fatto un inzoggno. Me pareva
d’èsse creato Papa in ner Concrave,
e mme vienissi avanti Adamo e Eva
a pportamme un bastone e un par de chiave.
Poi me pareva de stà in pizzo a un trave,
e un omo sceco me dassi la leva;
e mme trovavo solo in d’una nave
che un po’ mme s’arrenava e un po’ ccurreva.
Poi me pareva d’avé ccento bbraccia,
novantanove pe ttirà cquadrini
e uno pe ddà indietro carta-straccia.
Cqua ssento come un sparo de cannone;
me svejjo abbraccicato a li cusscini,
e in cammio d’èsse Papa ero un cojjone.
6 settembre 1835