Macerata sposta indietro le lancette
400 giorni per il ripristino dell’orologio
Il maestro Gorla: “Da lunedì al lavoro”

Firmato questa mattina il contratto per la riproduzione della macchina cinquecentesca dei fratelli Ranieri sulla Torre Civica. Il sindaco Carancini: "E' un momento storico". Il professor Galluzzi: "Riesumeremo un relitto"

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Il sindaco Carancini e il maestro Gorla hanno firmato il contratto questa mattina

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Da sinistra il professor Paolo Galluzzi, Romano Carancini, il maestro Gorla e Giuliano Bianchi

 

 

di Alessandra Pierini

Alle ore 12 in punto, mentre l’orologio della torre civica di piazza della Libertà scandiva con i suoi rintocchi l’arrivo di mezzogiorno, nella sala consiliare del Comune di Macerata si è celebrato un momento storico «destinato ad entrare nella storia della città» (parole del sindaco Romano Carancini), la firma del contratto per la riproduzione della cinquecentesca macchina oraria realizzata dai fratelli Ranieri da ricollocare nell’originario sito. 

firma_contratto_orologio_torre_civica-1-650x433«Era dal 1994 che aspettavo»  ha dichiarato il maestro Alberto Gorla di Mantova, esperto di orologi, uomo di altri tempi che non si perde in chiacchiere e riduce il suo intervento nella sala consiliare gremita a poche essenziali parole: «Lunedì mattina alle 7 in punto comincerò a lavorare, non vedo l’ora di iniziare» (LEGGI L’ANTICIPAZIONE). Parole che sembrano il finale di una favola in un’epoca in cui il quando è diventato un optional e le promesse vengono prontamente disilluse. Il maestro Gorla, 74 anni, lo farà davvero, tanto che questa mattina, arrivato a Macerata, per prima cosa ha chiesto di poter nuovamente entrare nella torre e verificare per l’ennesima volta, con lo scrupolo e la precisione che lo contraddistinguono, le misure del sito, anche se le stesse gli erano state inviate anche dall’Ufficio tecnico comunale. 
E nel giorno della Festa della Donna, protagonista non poteva che essere Rosa Gorla, moglie di Alberto. Definirla la manager di famiglia sembra improprio vista la sua dolcezza, la sua dedizione e l’affetto con cui racconta la passione di famiglia per gli orologi, ma di fatto è lei che tiene le fila del lavoro, condividendo ogni impresa con il marito. «Quanta pazienza ci è voluta – ha detto la signora parlando con l’ex assessore Giovanni Di Geronimo, uno di quelli che più ha voluto l’orologio maceratese,  – sembrava non ci si riuscisse più, ma stia tranquillo, in base alla mia esperienza i bastian contrari sono ovunque».

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Nall’aula consiliare anche Rosa Gorla, Irene Manzi e il professor Mignini

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In aula i rappresentanti degli studenti della provincia

«Sono fuori di testa» ha detto Romano Carancini emozionato per l’importanza del momento. «Oggi è un po’ come quel 5 gennaio 1569 in cui i lavori furono affidati ai fratelli Ranieri. Ho voluto gli studenti – ha continuato perchè questo è un momento storico e saranno i giovani a poterlo testimoniare. La torre diventerà un luogo magico, unico al mondo. Noi maceratesi vogliamo restituire agli altri quello che abbiamo di bello. Sarà un luogo in cui tornerà a battere e pulsare il cuore della città».

Tanti i ringraziamenti del primo cittadino: «Ringrazio il professor  Filippo Mignini dell’Università di Macerata che ci ha raccontato il legame di questo orologio con padre Matteo Ricci che a Canton è patrono degli orologiai e che regalò un altro orologio all’imperatore, la Giunta perchè scegliere di fare questo viaggio non è stato scontato, ringrazio l’onorevole Irene Manzi (presente tra il pubblico ndr) che continua ad essere il mio nono assessore e Giovanni Di Geronimo che è sempre stato un pungolo per questa impresa. Nulla avremo potuto fare senza il convinto sostegno della Regione, della Fondazione Carima e della Camera di Commercio di Macerata. Ora ci potremo proiettare tra le città di provincia più belle».

I pupi dell'antico orologio

I pupi dell’antico orologio

E’ arrivato da Firenze, per l’occasione, anche Paolo Galluzzi, direttore dell’istituto e Museo nazionale di Storia della Scienza di Firenze, garante scientifico delle scelte fatte, il quale ha spiegato l’importanza degli orologi e ne ha ripercorso l’evoluzione tecnica nei secoli per poi passare a parlare del meccanismo dei fratelli Ranieri. «Si tratta di riesumare un relitto storico – ha detto – è un po’ come quando si trova lo scheletro di un dinosauro e dai pezzi rimasti, attraverso calcoli scientifici, si ricostruisce l’intero. Lo stesso sarà per l’orologio di Alberto Gorla. Sarà un orologio costruito nel 21mo secolo, dovrà rispondere alle esigenze moderne, ma sarà rispettoso dell’originale».
E’ stato lo stesso professor Galluzzi a lanciare una proposta, subito raccolta da Alberto e Rosa Gorla: «Quando la macchina sarà leggibile, organizzate con il vostro turismo scolastico una visita a casa Gorla, a Mantova, museo dell’orologio antico, per capire come le macchine si siano evolute e possano essere ricostruite».

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L’intervento del sindaco Carancini

Presenta anche il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi che il sindaco Carancini ha definito “rappresentante di tutti coloro che amano la città con il fare”: «Ho trovato nella Giunta camerale interesse unanime per quest’opera da parte degli operatori di tutti i settori. E’ evidente che quello che ci interessa è che le bellezze della nostra città riportino al centro i cittadini e i visitatori, per dare occasione di lavoro ai nostri commercianti ed artigiani».
Nel contratto firmato questa mattina, è previsto anche un dono da parte del Maestro Gorla che omaggerà i maceratesi con la sua ricostruzione dell’orologio ricciano.
E chissà che Macerata non lasci l’indefinito appellativo di città della pace per votarsi alla concretezza e al fascino di città degli orologi?

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La torre di piazza della Libertà (Foto Picchio)

La torre di piazza della Libertà (Foto Picchio)

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