Ieri mattina il maestro Alberto Gorla nel suo studio a Mantova ha iniziato, come promesso, i lavori per la realizzazione della macchina oraria sul modello di quella dei fratelli Ranieri da posizionare sulla torre civica (leggi la presentazione). In attesa che sulla facciata della torre l’antico orologio ritornino gli automi, che allo scoccare di ogni ora faranno il loro carosello con che l’uccello Cesare che battendo il suo becco su un campanello, farà partire il meccanismo che muoverà le statue in legno dei re Magi, preceduti da un angelo, in adorazione della Madonna seduta su un trono con il Bambino, c’è chi si preoccupa della lapide dedicata a Vittorio Emanuele che secondo il progetto originario dovrebbe essere riposizionata sul lato della torre.
Si tratta del consigliere comunale di Macerata è nel cuore Fabrizio Nascimbeni che scrive in un comunicato: «Saluto al Re e benvenuto all’orologio! Viva V.E.R.D.I., così gridavano gli Italiani durante il Risorgimento, volendo in realtà dire “Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia”. Altri tempi? Voglio pensare di no visto che solo 3 anni or sono abbiamo tutti celebrato, con un rinnovato sentimento di orgoglio per la nostra Storia, il 150° anniversario della Unità nazionale. Neppure in seguito all’avvento della Repubblica, la lapide di Vittorio Emanuele II venne tolta dalla torre di piazza e ciò non solo per rispetto verso quella metà degli Italiani (10 milioni e 700 mila) che avevano votato per la Monarchia, ma soprattutto per voler rimarcare la perdurante attualità degli ideali del Risorgimento.
Da innamorato dell’Italia e di Macerata, mi impegnerò, con il mio gruppo consiliare Macerata è nel cuore, affinchè la lapide sia posta in una sede dignitosa ed adeguata ai valori che simboleggia. Esprimo inoltre l’auspicio che il novello orologio artistico possa attirare in misura sempre maggiore turisti e cittadini, contribuendo così alla rinascita del nostro centro storico».
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Perché limitarsi a ragionare d’una collocazione dignitosa quand’è ovvio che una volta rimossa quella lapide diventerà a sua volta un’immensa risorsa per la rampante industria culturale maceratese. Potrà ad esempio arricchire le scenografie delle tournées mondiali dello Sferisterio, ma anche essere messa in mostra da sola nelle maggiori capitali in quanto testimonianza d’un futuristico ardore iconoclasta, vedrete che sarà richiestissima.
Si potrebbe anche fare uno strappo filologico, denso di significato, ed aggiungere alla sapiente riproduzione dell’antico orologio la statua lignea d’un baffuto e pizzuto Re Vittorio Emanuele II di Savoia che allo scoccar dell’ora s’accodi a Re Magi nell’adorazione.
Quella già prevista dal Comune, sul lato della torre prospiciente la piaggia, è più che dignitosa come nuova sede dove collocare la lapide, non serve cercarne altre.