Dall’avvocato Andrea Marchiori, riceviamo:
Ritorna attuale il dibattito sull’opportunità di investire per un nuovo parcheggio a servizio del centro storico (leggi l’articolo) e si ripropone il dilemma se occorra prima costruire per rivitalizzare un centro colpito da inesorabile declino o se, invece, debbano prima essere create le condizioni per ritenere indispensabile la struttura. La seconda opinione appare più consona ai tempi sia per le ridotte risorse economiche disponibili che per la prudenza dettata da precedenti investimenti urbanistici rivelatisi, poi, non illuminati.
Ritengo, pero’, che vi possa essere un percorso diverso, non alternativo, ma di razionale mediazione.
E’ noto come il ParkSi, struttura coperta, sorvegliata e con attracco diretto in centro sia quasi sempre semivuota a dispetto del Garibaldi che, con meno servizi, e’ decisamente apprezzato dagli automobilisti che si recano in centro per lavoro o per shopping. La differenza sta ovviamente nella tariffa (€1,20 ora o frazione con un massimo giornaliero di € 12,00 contro € 0,50 ed un massimo di € 2,00). Sulla scorta di ciò si può ragionevolmente immaginare che anche per il nuovo parcheggio Rampa Zara la tariffa sia decisiva per il gradimento dei cittadini ma e’ difficile immaginare che un privato possa investire ingenti capitali per poi applicare tariffe popolari; dopo tutto anche le tariffe dell’autosilo sono care e debbono coprire solo i costi di gestione. Va tenuto anche conto che la manutenzione ordinaria di un attracco meccanizzato (senza il quale il nuovo parcheggio non avrebbe alcun senso) ha costi notevoli che non potrebbero essere sostenuti dal privato senza una contropartita in aree edificabili per servizi o commerciale.
Questa e’ la situazione che ha dato origine allo stallo ormai ventennale ma che non ha impedito all’attuale Giunta di inserire in bilancio il progetto; un progetto che, come osservato dal Capogruppo Idv Garufi, non e’ stato discusso e condiviso in Commissione e che, pertanto, appare lontano dall’essere esecutivo.
La mia proposta e’ quella di affrontare un investimento graduale che parta dalla sola sistemazione dell’area del capolinea degli autobus di linea i quali da ormai troppi anni sostano lungo la corsia di transito, con inevitabili problemi di viabilità e di attraversamento dei pedoni; questi ultimi sono costretti a sporgersi dall’abitacolo dei bus in sosta per poi repentinamente raggiungere l’ascensore e rendere grazie al Santo di turno per averne protetto l’incolumità. Si tratterebbe allora, a mio avviso, di costruire intanto la piattaforma a destra della carreggiata con una pensilina architettonicamente adeguata allo stile della mura ed un passaggio pedonale servito da semaforo a chiamata. Ovviamente la struttura dovrebbe essere progettata in modo da inserirsi nel contesto di una futura realizzazione del parcheggio sottostante; l’opera avrebbe un costo sostenibile anche senza ricorso a mutui, se del caso con una congrua compartecipazione dell’Apm data la destinazione funzionale al servizio pubblico di trasporto. L’opera così intesa e’ indispensabile alla città per cui, indipendentemente dal completamento degli altri stati di avanzamento lavori per il parcheggio, resterebbe a servizio dei cittadini.
Da qui dovrebbe partire la sperimentazione parcheggio-rinascita del centro. Su tutta l’area di sosta di Rampa Zara si dovrebbero applicare le stesse tariffe del Garibaldi e verificare in un anno gli effetti benefici per il centro storico. Anche in questo caso l’Apm dovrebbe essere utilizzata in modo strategico per sopportare eventuali oneri da corrispondere al gestore attuale dei parcheggi ma la eventuale riduzione dell’utile di esercizio della municipalizzata, per un anno, corrisponderebbe comunque ad un servizio reso senza che cio’ possa far gridare allo spreco di denaro pubblico.
Si potrebbe anche pensare ad un accesso al centro per i soli motocicli senza limite di orario, oppure riservare agli stessi il garage ex Upim ripulito e videosorvegliato.
Ho la sensazione che, pero’, tutto ciò non sia da solo sufficiente al raggiungimento dello scopo in difetto di altre iniziative. Credo sia giusto riconoscere alla attuale amministrazione di aver incrementato le iniziative a sostegno della città ma allo sforzo non e’ corrisposto un significativo risultato, segno che le attività debbono avere un maggiore coordinamento per non rimanere estemporanee. Vero e’, inoltre, che centro storico non e’ solo negozi ed avventori ma anche residenti costituiti da famiglie e studenti ed allora la politica deve essere più lungimirante e favorirne l’insediamento offrendo a questi condizioni particolari (per esempio il permesso residenti gratuito a chi non dispone di garage, una tariffa ridotta tarsu, uno sgravio imu a coloro che affittano abitazioni o negozi a canoni calmierati, ecc.).
Forse l’intervento potrà apparire presuntuoso ma uno stanziamento di denaro senza progetto a me pare scellerato.
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Caro Andrea, secondo me il primo e principale provvedimento da prendere è uno e uno solo: riaprire di corsa tutte quelle blindature che da Maulo in poi si sono strette attorno ad un centro che, se prima era un’attrazione, ora è rimasto “vuoto di persone e cose”, così come si rilascia un immobile dopo uno sfratto.
Perchè di sfratto si è trattato, cioè dell’imposizione, manu militari, di modalità di accesso (cioè: di NON accesso) tali da scoraggiare chiunque così da sloggiarlo definitivamente (v. banche, uffici, studi professionali che se la sono data a gambe levate).
Come ho ripetuto fino alla noia (e mi scuso per l’ennesima ripetizione), sono uno degli oramai pochi avvocati che – per varie vicende che non interessano a nessuno – lavora ancora sulla cima del cucuzzolo, ed ogni volta, raggiungere il mio luogo di lavoro è stressante e complicato.
Parcheggi lontano, e poi scarpini a piedi per centinaia di metri, e questo con qualsiasi tempo (pioggia, caldo, freddo) o qualsiasi situazione (che tu debba scaricare cassette di documenti, oppure altro) il che non è assolutamente possibile.
Piuttosto che ipotizzare opere “mirabolanti” (che però hanno fatto pure nella vicina Camerino), basterebbe acquistare, con modica spesa, un po’ di secchi di vernice per cambiare in BIANCO quell’insopportabile colore BLU che oramai colora tutti i parcheggi di Macerata, e nel frattempo riaprire tutti i varchi e togliere tutti i divieti d’accesso e lasciare che la gente salga al centro come meglio crede.
Io credo che la storia insegni qualcosa: la blindatura mauliana/meschiniana ha ucciso Macerata, e su questo, credo, concordano tutti. La sblindatura potrebbe farla rinascere un po’.
Ed infine: va capito una volta per tutte che non tutti hanno le stesse ragioni per andare in centro: chi ci va per fare shopping una volta ogni tanto può arrivarci in un modo, chi ci va tutti i giorni per lavoro, magari in fretta o senza poter programmare l’accesso una settimana prima, deve poterci andare a suo comodo ed agevolmente (tipico il caso di qualche giorno fa: arrivo in Tribunale e mi accorgo di aver dimenticato delle cose in studio: alla fine ho perso quasi 3/4 d’ora!)
Oppure che Macerata resti il deserto che hanno voluto che sia e che ora, finalmente, è.
Almeno questa è una presa d’atto della realtà,anche se non vedo molto realistica l’ipotesi di trasformare il parcheggio a gestione privata più redditizio della città in una struttura low cost. Vorrei solo precisare che le due ruote già possono entrare liberamente in centro, anche se la segnaletica a rampa zara è erronea, perciò se per sbaglio dovesse capitare a macerata un motociclista che abbia ben presente il codice della strada, non potrebbe mai capirlo e soprattutto non riuscirebbe a trovare un parcheggio regolare. A macerata invece di essere agevolate, le due ruote sono completamente ignorate, per non parlare delle bici: si rischia la vita.
Tralasciando il fatto che il ParK Si è stato un progetto nato male e realizzato peggio e che anche il parcheggio dietro lo Sferisterio poteva essere merglio progettato quella di avere un parcheggio sotto Rampa Zara era una buonissima idea (non realizzata per la stupidita congenita di alcuni e l’interesse edificatorio di altri) che non sono sicuro che oggi sia altretanto valida.
Ben venga l’ipotesi di uno spazio, sottostante Rampa Zara, per eliminare le corriere urbane lungo le mura, ma credo che 400/500 posti auto nuovi finirebbero per svuotare gli altri parcheggi esistenti, (soprattutto il Garibaldi), nonchè realizzare un polo commerciale che difficilmente servirà al Centro per rinascere.
Probabilmente sarebbe più util estendere il Parcheggio Garibaldi verso Rampa Zara ed avere un ingresso anche lungo le mura.
sig.ri Golini e Merchiori condivido ed apprezzo il vostro approccio: si parte dal reale dall’esistente, e non da come l’ideologia mi dice che dovrebbe essere. Purtroppo la cappa ideologica di sinistra che sopprime macerata da 20 anni impedisce di discutere serenamente dei problemi della città, si parte da un apodittico principio assolutista: chiudere il centro e pedonalizzare.
però non cui si interroga su come fare, quando e soprattutto come inserire qiuesta modaliatà (giusta o sbagliata che sia, per ora non mi interessa) in un progetto più ampio e complessivo per il centro; certo quest’ultima cosa comporterebbe qualcosa che è ampiamente dimostrato la sinistra non ha: idee e capacità di saperle realizzare.
Nel farttempo come scrissi, sotto campagna elettorale, Sagunto viene espuganta e vivere o lavorare nel deserto del centro è sempre più una guerra impari
jack rayan mc
Beh interessante come idea riguardo una discussione aperta e pragmatica . Intanto si esclude chi non la pensa come noi perchè non ha idee e capacità di saperle realizzare (per definizione).
Comunque visto che a parte rayan ci sono altri che hanno voglia di ragionare senza esclusioni a semplice titolo di informazione vi giro un link (in inglese ahimè ma cosi va il mondo) di un sito espressione della Commissione Euopea (noti comunisti) che può servire da stimolo per capire di cosa stiamo ragionando e dove va il mondo . Date una occhiata al breve testo introduttivo a destra
http://www.mobilityplans.eu/index.php?ID1=4&id=4
Al di là delle opinioni politiche che ognuno di noi – legittimamente – ha oppure – altrettanto legittimamente – non ha, è innegabile l’approccio ideologico della pedonalizzazione forzata imposta a Macerata.
Se infatti si fosse ragionato, si sarebbe compreso facilmente che chiudere il traffico a Macerata ne avrebbe determinato la desertificazione e lo spopolamento; eppure lo si è fatto, perchè qualcuno nelle ‘segrete stanze’ ha deciso anche per il popolo bue che ‘è meglio cosí’ perchè – a prescindere da qualsiasi esperienza specifica, hic et nunc – cosí ha letto sul sussidiario di qualche partito e/o movimento ecologista nel paragrafo a questa tematica dedicato:’bisogna chiudere e pedonalizzare i centri storici’. Amen!
Ora, secondo me è ideologico ogni approccio privo di riflessione critica sul problema, che si pretende di risolvere sulla base di criteri ‘a priori’.
Tipico è l’esempio del link menzionato da Iesari che, seppure con qualche fatica, abbiamo decifrato anche noi pur essendo (!) in inglese, la lingua del futuro: è logico che in ogni città ci devono essere posti dove i bambini possano giocare, ma questi posti devono essere obbligatoriamente gli stessi dove lavorano professionisti, uffici etc?
Cioè cosa vieta di aprire al traffico il centro storico? L’obiettivo strategico di far giocare i bambini sui duri ciottoli di porfido di Pazza della Libertà? Ma siamo seri ….. Chiudiamo tutte le attività commerciali per trasformare tutto il centro cittadino in un giardino d’infanzia?
Ecco: questo per me è un approccio aprioristico al problema, perchè non tiene conto delle peculiarità della realtà che si amministra.
Che tutti conosciamo e non mi ripeto.
Ed infine una piccola considerazione sull’abuso di Europa che ogni volta che c’è un sacrificio da fare viene tirata fuori dal cilindro come un mantra: ‘ce lo chiede l’Europa’. Perchè oltre ai sacrifici che ci chiede l’Europa non ci vengono dati anche servizi di livello europeo? Nel link di Iesari si vede pure un tram: lo vedremo mai, un tram, a Macerata?