Morgoni dopo il congresso Pd: “Non blindiamoci, abbattiamo il muro”

Il senatore maceratese saluta positivamente la scelta di Lambertucci e attribuisce la scarsa affluenza alle chiusure della dirigenza che ha fissato le regole
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Il Senatore Mario Morgoni, in una foto di repertorio con Matteo Renzi.

Il Senatore Mario Morgoni, in una foto di repertorio con Matteo Renzi.

«Dovevamo abbattere il muro che separa i cittadini dalla politica, invece abbiamo blindato le porte»: sono parole molto critiche quelle con cui il senatore Mario Morgoni commenta il congresso del Pd in provincia di Macerata. «L’attuale classe dirigente – continua – ha voluto sancire una ulteriore chiusura facendo votare solo gli iscritti con un grave danno al partito. La scarsa partecipazione è un segnale del fallimento dell’attuale classe dirigente che va sostituita e avvicendata. Il Pd ha un problema di capacità nell’attrarre risorse, energie ed intelligenze ed è incomprensibile che nell’ultimo anno e mezzo le spinte sono state volte  più a impedire l’ingresso che a permetterlo».

Il senatore commenta  i risultati maceratesi: «L’ elezione di Teresa Lambertucci alla segreteria provinciale del PD è una buona notizia per le prospettive di rilancio del partito maceratese e per preparare un successo pieno di Matteo Renzi alle primarie dell’ 8 dicembre anche nel nostro territorio. Certo, il congresso ha visto una partecipazione insoddisfacente dovuta in gran parte a regole assurde che hanno limitato il diritto di voto ai soli iscritti in un momento in cui il PD avrebbe dovuto chiamare a raccolta tutte le energie disponibili all’ impegno per una nuova politica , rispettabile e capace di appassionare, e per un progetto capace di restituire dignità, identità e futuro al nostro paese. In questo senso, se è comprensibile in Mario Antinori l’ amarezza dello sconfitto e se è vero che alcune situazioni sono state scandalose (ad esempio a Recanati all’improvviso tutti i 50 componenti della comunità albanese si sono accorti di tenere per la stessa parte del Pd), non è invece condivisibile la polemica sui ricorsi e quella sull’ ampia partecipazione al voto nei circoli di Colmurano e Ripe San Ginesio.

Mario Morgoni

Mario Morgoni

Quella partecipazione è un frutto particolarmente positivo dell’ impegno di militanti e amministratori , come Giorgio Rilli e Paolo Teodori , che si sono dedicati a coinvolgere e motivare tanti elettori che avevano scelto di sostenere Renzi alle primarie e che oggi , con la loro adesione al PD , vogliono diventare in prima persona protagonisti della costruzione del nuovo partito. A questi militanti ed amministratori locali va la nostra riconoscenza per un lavoro umile e difficile ma certamente prezioso per rimettere il Partito Democratico nelle condizioni di svolgere quella funzione storica che le condizioni del paese ci richiedono. E’ ora di mettere da parte, non solo le dispute giuridiche (la politica non è terra di avvocati e cavilli), ma anche i rancori e le faziosità che hanno purtroppo caratterizzato la vita del nostro partito, per dedicare finalmente tutte le nostre energie ai problemi delle persone e delle comunità , con impegno, serietà , tensione unitaria e grande concretezza.

 



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