di Gabriele Censi
Pochi giorni di campagna in vista dei congressi di circolo del Pd, una corsa contro il tempo con il calendario in corso di allestimento. Si parte già da sabato e domenica: Corridonia, Porto Recanati, Potenza Picena, San Severino e Matelica sono tra i primi Comuni dove gli iscritti si confronteranno e voteranno per una delle due proposte in campo. Oggi conferenza stampa del candidato Mario Antinori che ha presentato la sua proposta “pitagorica” in 7 punti: “Se verrò eletto segretario ho intenzione di svolgere esclusivamente questo ruolo senza intenderlo come trampolino di lancio per altri incarichi e mi impegnerò per rovesciare le logiche verticistiche che hanno condizionato la vita del partito”. Ri-Generazione Pd propone l’uso del referendum su temi locali e frequenti consultazioni sulle decisioni che riguardano il territorio. Il gruppo dirigente sarà scelto seguendo il criterio della competenza e della disponibilità di tempo rappresentando tutte le sensibilità. Le federazioni saranno aperte al servizio dei circoli. Questi i primi 3 punti, poi Antinori passa a parlare della rete: “Il sito è fermo al passaggio dai Ds al Pd, ricostruiremo una presenza on line del partito. Altra parola chiave è ‘primarie’, devono essere la regola per tutte le cariche istituzionali. Poi rilanciare il tesseramento e riattivare il circuito delle ‘Feste Democratiche’ (se ne facevano 12 nel 2008 oggi appena un paio). Un punto che è propedeutico al settimo che riguarda l’autofinanziamento: dovremo avere autonomia finanziaria anche dopo il superamento del finanziamento pubblico. Tutti gli eletti e nominati dovranno versare una quota delle loro indennità al partito”.
Insomma riattivare le sedi e le cucine, nel ricordo di un partito d’altri tempi e con un sogno: “Fummo protagonisti alla festa nazionale dell’Unità di Pesaro, mi piacerebbe creare su un tema specifico un grande evento nazionale in provincia di Macerata”. Sulla polemica con Sciapichetti (leggi l’articolo), il candidato, che seppure ancora consigliere comunale a Belforte è iscritto al circolo di Macerata, spiega che non ha voluto mettere minimamente in dubbio onestà e onorabilità delle persone che ha chiamato capibastone usando il termine, ormai entrato nel lessico politico (lo ha pronunciato anche Renzi), come sinonimo di capocorrente. “Ho fatto la campagna per Comi a Tolentino, siamo nello stesso partito, e non è questo il tema in campo. Nessuno vuole eliminare le diverse sensibilità politiche che sono il nerbo fondante del partito, ma le correnti sono un’altra cosa, la deriva verso il liderismo è un tema congressuale”. Sugli argomenti caldi Antinori cita il caso dell’Elettrodotto Fano-Teramo che lo ha visto direttamente coinvolto a Belforte: “Non si possono fare scelte passando sopra ai cittadini, le infrastrutture servono ma vanno fatte con la condivisione dei territori”. Sul biogas si riserva di approfondire la delicata materia, indicando come via per il futuro quella dei piccoli impianti ad uso esclusivo delle aziende. Alla sua contendente Lambertucci Antinori si rivolge chiedendo un confronto su Macerata, lasciando stare Renzi: “Macerata è una parola che si trova poco nel suo programma, la mia è una piattaforma chiara, non vedo lo stesso dall’altra parte”
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