di Filippo Ciccarelli
(foto di Lucrezia Benfatto)
Domani il Pd sceglie il proprio segretario provinciale, ma a Civitanova le urne saranno aperte, dalle 11 alle 17, anche per scegliere il segretario cittadino che raccoglierà l’eredità dell’attuale vicesindaco Giulio Silenzi. Ma nella sede del partito, dove questa mattina è stata presentata la candidatura del capogruppo consiliare di Mirella Franco, si respira un’aria di tregua armata. Troppo dolorosi gli strascichi della separazione di fatto con i renziani. Il Pd ha scelto di presentare i propri candidati in due momenti diversi, e non è stato fatto molto per nascondere le divisioni intestine. Tanto che il segretario uscente del partito, Giulio Silenzi, ha ritenuto di puntualizzare diverse questioni e si è rivolto direttamente a Roberta Belvederesi (leggi l’articolo) e alla componente del partito vicina a Matteo Renzi: «Dopo un dibattito si decide. Questa è la democrazia. So che la Belvederesi, nell’incontro dei renziani, ha parlato di “cupola”, un termine che non ho gradito. Credo ci sia bisogno di serietà, coerenza dei comportamenti e misura nelle parole» ha detto Silenzi. «Ci accingiamo a svolgere questo congresso dove consegno il testimone dopo 4 anni da segretario cittadino: in questi anni abbiamo ridato vita al Pd, un partito fondamentale per il governo della città. Un partito rinnovato nel gruppo consiliare, in quello dirigente e di coordinamento. Noi sosteniamo il sindaco Corvatta, non ci piace la guerra per fazioni: questa è la casa di tutti. Sarebbe preferibile che gli incontri e le riunioni degli appartenenti al Pd si svolgessero in questa sede. Si parla spesso di trasparenza: noi vorremmo evitare che domani, come accaduto in altre parti d’Italia, si presentino 50-60 nuovi iscritti in larga parte extracomunitari che rischiano di inquinare il voto del congresso. Per questo saremo bene attenti e vigili» ha concluso Silenzi.
Mirella Franco, la candidata sostenuta dal vicesindaco e dall’assessore regionale Sara Giannini, si è presentata come una donna che ha scelto di vivere a Civitanova con la sua famiglia: «Sono nata in Puglia, ma ho vissuto 18 anni in Campania. Poi il trasferimento ad Osimo, dove sono stata per quattro anni. Nel 1989 ho vinto il concorso di logopedista ad Osimo, città dove vivevo, e Civitanova. Ho scelto di trasferirmi qui con la mia famiglia per l’umanità di questa città e la qualità della vita che c’è qui» spiega la capogruppo del Pd in Consiglio, utilizzando lo stesso termine – connotato però in maniera del tutto positiva – che è costato le dimissioni da assessore ad Antonella Sglavo. «Sono in politica attiva da un anno, ma in realtà non sono mai stata lontana da questo mondo. A 16 anni facevo parte dei movimenti studenteschi, negli anni ’70 avevo la tessera del Pci. Ma ho scelto di fare politica, e chi mi conosce lo sa, anche col mio lavoro, per l’attenzione alle persone più deboli, a quelle con disabilità. Il gruppo che rappresento in Consiglio è composto da 8 consiglieri: 6 di questi, me compresa, sono nuovi. So di non avere molta esperienza, ma questo non mi spaventa. Se sarò eletta segretario mi dimetterò non solo da capogruppo, come prevede lo statuto, ma anche dalla Commissione lavori pubblici, della quale sono componente, e da quella dei servizi socio assistenziali della quale sono presidente». Dopo aver fatto gli auguri alla rivale Roberta Belvedersi, Franco ricorda che «c’è sempre bisogno di persone nuove, di altre intelligenze che facciano proposte. Per questo dico ai renziani di lavorare insieme, con le idee. Per me le correnti fanno male. Non esistono i renziani e i non renziani: esiste il Pd di Civitanova».
Anche l’assesore regionale Sara Giannini ha elogiato la sezione civitanovese del partito, non senza un passaggio dove ha ricordato anche «la gestione del Pd provinciale tutt’altro che brillante». «Ringrazio Mirella Franco perché ha deciso di impegnarsi, per la città e per il partito – ha detto Giannini -, qui si è ricostruito un partito che in città non aveva più ascolto. Per questo dobbiamo abbandonare rancori e livori. E dico che è sbagliato sovrapporre i risultati di domani relativi all’elezione del segretario comunale e provinciale con quelli delle primarie dell’8 dicembre». Insomma, i circa 300 iscritti chiamati a votare domani per il nuovo segretario comunale lo faranno in un clima non proprio sereno. Anche perché c’è il rischio che le divisioni proseguano quale che sia il risultato. «Il mio timore è che si pensi che ci si debba spaccare per forza, che ci debbano essere due partiti in uno. Chi vuole fare qui è il benvenuto, mentre ci sono troppe figure che invece si vedono solo in occasione dei congressi» ha commentato Silenzi.
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ogni consigliere e membro di commissione. ma che minchiata ha detto ?
A volte basta solo guardare certe fotografie per rendersi conto di come le cose non vanno. Guardate bene le foto in cui compaiono anche i partecipanti, sono tutti con la sedia attaccata al muro lasciando i relatori a parlare al vuoto che hanno davanti. Sembra come quelle feste noiose in cui tutti erano seduti lontani dal centro della sala per non correre il rischio di dover ballare il solito ballo antico. Bruttissima sensazione per un partito, e per la sezione di una città che si vorrebbe proporre come frizzante e attiva, da queste foto la sola cosa che si evince sono le ragnatele nelle orecchie di chi ascolta e il vecchiume di chi parla.
Fate bene attenzione alle diverse espressioni del Giulio Silenzi pensiero, che attribuirò per comodità a Giulio Jekyll e Giulio Hyde, mutuando i personaggi dal celebre romanzo di Robert Stevenson. GIULIO JEKYLL: “So che la Belvederesi, nell’incontro dei renziani, ha parlato di “cupola”, un termine che non ho gradito. Credo ci sia bisogno di serietà, coerenza dei comportamenti e misura nelle parole… Noi sosteniamo il sindaco Corvatta, non ci piace la guerra per fazioni: questa è la casa di tutti. Sarebbe preferibile che gli incontri e le riunioni degli appartenenti al Pd si svolgessero in questa sede… Il mio timore è che si pensi che ci si debba spaccare per forza, che ci debbano essere due partiti in uno. Chi vuole fare qui è il benvenuto…”. Un Jekyll quindi conciliante, pacificatore, che auspica l’unità delle due anime del partito, ma leggiamo come si esprime Hyde. GIULIO HYDE: “Chi è Belvederesi!?? Quella che aiutava il centro sociale Jolly Rogers ad occupare l’ex Liceo Scientifico? Una che è uscita dalla porta del partito sbattendola quattro anni or sono, ed ora rientra dalla finestra con una nuova verginal-novità (ex pci-pds-ds)? Oppure è quella che alle ultime amministrative è entrata nella sede del Pd, come delegata del partito di Di Pietro? Morgoni, ma dove te li vai a scegliere questi candidati!!?? Lelli il pacificatore ha cercato la candidatura unitaria, ricevendo solo porte chiuse in faccia!!?? Ma a quali porte ha bussato!!?? Forse a quella del manicomio, non a quella di via Mameli da dove non si fa vedere da diversi anni? Pacificatore!!???… Dinamite allo stato puro!!…”. Un Hyde al contrario bellicoso, intenzionato ad allontanare tutti, a spazzare via quanti si oppongono alla sua volontà. Pensate, è opinione diffusa che Jekyll e Hyde siano la stessa persona, come nel romanzo di Stevenson. Ma c’è un modo per risolvere l’enigma, mandare a casa Silenzi, quaranta anni di politica sono troppi, è stanco lui e ha stancato tutti. Ne ha combinate troppe, l’ultima la promozione nel partito e in amministrazione di una figura come la Sglavo, che detesta i marchigiani, loda Mussolini e i Borboni e non vota la sinistra. Il bello è che nel Pd sapevano di queste posizioni e l’hanno mollata solo quando sono diventate pubbliche. Insomma ce n’è a sufficienza per tenere Silenzi lontano dalla politica ed evitargli di combinare altri disastri.
Quello che si celebrera’ oggi a Civitanova Marche , altri non e’ se non teatrino strapaesano dove andranno in scena aspettative mancate , volonta’ reiterate di dominio politico e rancori accumulati nel tempo .
Le considerazioni di Aldo sono condivisibilissime.
Silenzi , ogni volta che e’ stato sottoposto al giudizio popolare dei civitanovesi , e’ sempre stato sonoramente battuto .
Ha creato una sorta di franchising politico di cui detiene il brand locale , supportato da aficionados perlopiu’ dipendenti dell’ospedale e del Comune,.
La citta’ , quella vera , quella che non chiede e lavora , e’ fuori da questo partito democratico e ad ogni occasione in cui viene chiamata ad esprimere un giudizio ,boccia sonoramente Silenzi ed i ” suoi ” .
Va anche detto che i cosiddetti renziani , rispondono a logiche specurari a quelle sopradescritte.
Le logiche che seguono , sono di filiera e per ogni passo , chiedono sempre il consenso di Morgoni .
Io credo che per Civitanova , debbano decidere i civitanovesi , che essere renziani non significhi appartenere ad una corrente , e che Silenzi e tutto il suo gruppo di potere , debbano andare a casa.
Oggi non votero’ non voglio essere confuso con questo sistema.
Votero’ l’8 Dicembre , nella speranza che il voto a Renzi serva a cambiare il partito democratico , e l’Italia tutta.
SILENZI, DOVE HA MESSO LE MANI UN DISASTRO.
QUELLA DI OGGI? UNA FICTION CHE POTREMO RIVEDERE SU ITALIA1
Dire che la Belvederesi non è sostenuta da Silenzi a cui ha già girato le spalle quando costui spadroneggiava in provincia è di per se già sufficiente ad un appoggio di tutti quelli che il degrado di Civitanova lo vedono già con i propri occhi.Se si votasse oggi credo che il Pd prenderebbe una di quelle sonate che impaurirebbero anche i gestori del partito centrale. Silenzi e vattene, sei andato su con una manciata di voti, ti sei servito di un prestanome ( Corvatta ) che sembra ancora non abbia capito che aria tira. E allora via anche lui. Ridate la parola a chi vuole essere ben governato e non oppresso dal continuo squallore a cui veniamo costretti. Silenzi vattene, come te lo devono dire anche tutti quelli che hanno votato il prestanome e che se potessero si mangerebbero i gomiti? Basta, ritirati,un minimo di rispetto per i civitanovesi che stai esasperando, dal Chienti all’Asola e da Civitanova al mare.
Più che una festa noiosa sembra la sala d’attesa del dentista, però senza neanche il conforto delle vecchie riviste da sfogliare.
il PD è un bambino nato morto. anche civitanova ne è dimostrazione