di Gabriele Censi
Nel Pd si apre ufficialmente la fase provinciale del congresso (leggi l’articolo) con due candidature alla segreteria e scambi di accuse per la mancata unitarietà. Mario Antinori incontra la stampa al mattino nella sede di via Volturno e va giù duro sulla vecchia dirigenza che “ha portato il partito con le ruote a terra”.
“Si perdono circoli e si lasciano soli gli amministratori alle prese con la difficile gestione della riorganizzazione amministrativa. A fine anno i Comuni dovranno accorpare i servizi e fare le unioni che già sono operative in altre province, ma qui non se ne parla. Così Macerata diventa terra di conquista, politicamente e a livello amministrativo”. Esordisce così il candidato che rifiuta l’associazione ad un’area o corrente: “Le scelte nazionali sono distinte io non so se se chi mi sostiene voterà Renzi, Cuperlo o Civati, non siamo prigionieri di schemi. Sono state due settimane difficili nella consapevolezza che bisognava arrivare ad una candidatura unitaria. Abbiamo trattato fino a domenica, ci hanno detto (renziani e area dem) che dovevano sentire Roma. Abbiamo atteso ma l’alternativa era solo sulle persone senza nessuna discussione sulle cose da fare, Teresa Lambertucci o il segretario particolare di Morgoni (Enrico Garofalo, segretario Pd di Potenza Picena ndr). Nessuna risposta e poco rispetto per la dignità delle persone. Abbiamo di fronte una grande armata guidata da capibastone. La maggioranza di Broccolo (segretario uscente ndr) si ripresenta come il nuovo, serve coerenza e un cambio di classe dirigente”.
Mario Antinori ha 31 anni, originario di Belforte, vive a Macerata ed è sposato, di professione fa l’architetto e progetta un Pd proiettato al futuro: “Siamo con la testa verso il 2020 e vogliamo rimettere i circoli e gli iscritti al centro del dibattito politico. Il partito dovrà fare a meno del finanziamento pubblico, quindi più web e meno sedi fisiche, magari facendo funzionare quelli esistenti, qui si riempie solo per i risultati elettorali nemmeno durante la campagna… Serve un’inversione di tendenza per rimettere in funzione l’ascensore sociale bloccato negli ultimi anni. Ricostruire il Pd di Macerata su valori e non ideologie, sarà una battaglia dura, andrò nei circoli con un quadernino da riempire, non con fogli scritti”. Antinori ribadisce l’estraneità a accordi con i cosiddetti padri politici, accanto a lui Roberto Paoloni e Cristiano Saletti, poi li raggiunge la deputata Irene Manzi, mentre tra gli uditori c’è Sara Giannini. Anche l’assessore regionale è stata inclusa da Antinori nella sua lista degli impresentabili: “Basta con Comi, Sciapichetti, Morgoni, Giannini, eccetera. E’ ora di cambiare”.
“Il progetto di questa candidatura nasce dalla riflessione sul ruolo del partito in provincia – dice Irene Manzi -, sui temi sociali ed economici che sono temi politici. Non è questione di area siamo fuori dagli schemi nazionali perché altrimenti ne rimaniamo prigionieri e confinati”.
Il candidato presenta la propria bozza intitolata Ri-Generazione Pd, con un capitolo Italia e uno sulla provincia dove si ritrova la critica al partito come “trampolino di lancio per incarichi prestigiosi” e poi l’economia con i dati della crisi che coinvolge la piccola impresa. C’è anche BancaMarche che contribuisce “a causa di una gestione scellerata e fallimentare” ad acuire le difficoltà. Ci sono i rifiuti e la riforma sanitaria, insomma l’elenco dei problemi, nella prospettiva che il quadernino di cui sopra si riempia di soluzioni.
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Nel pomeriggio è la volta di Teresa Lambertucci, la sua candidatura viene apertamente dall’area renziana ed ha l’appoggio dei Dem. Così accanto a lei troviamo i consiglieri regionali Francesco Comi e Angelo Sciapichetti, poi l’assessore provinciale Alessandro Biagiola, Enrico Garofolo, segretario del Pd di Potenza Picena e Franco Antonini, componente della Commisione regionale per il congresso. Li raggiunge con un pò di ritardo, in una curiosa ripetizione della scena del mattino con l’altro parlamentare maceratese, il senatore Mario Morgoni primo sponsor della candidata Lambertucci: “Rivendichiamo il diritto ad esprimere la candidatura perché se fosse stata archiviata la “pratica Renzi” dopo le scorse primarie, come molti avrebbero voluto, saremmo oggi a celebrare un funerale invece che un congresso”.
Franco Antonini, Enrico Garofalo, Angelo Sciapichetti, Teresa Lambertucci, Francesco Comi e Alessandro Biagiola
Ma anche la conferenza stampa del pomeriggio si è aperta con il rammarico per la mancata unitarietà: “Abbiamo tentato fino a ieri pomeriggio un accordo ma avevano già raccolto le firme” spiega Comi.
“A Roma vado per le udienze papali” ribatte ironicamente Sciapichetti. Teresa Lambertucci tenta di sganciarsi dalla polemica interna: “Non ho condotto le trattative in prima persona, parlo con Comi e Sciapichetti solo da ieri e sono fuori dagli apparati, non ho nemmeno il numero telefonico di Ucchielli. Ho 47 anni, non sono sposata ma ho un compagno, mi occupo di lavoro essendo funzionaria del Centro per l’Impiego di Civitanova da 13 anni. In politica ho preso la prima tessera nel Pds e sono stata amministratrice nella mia città, Morrovalle, come consigliere e come assessore, prima all’ambiente e poi all’urbanistica. Sono nella direzione provinciale del partito dall’ultimo congresso ed ho appoggiato Renzi fin dalla seconda Leopolda”. La candidata Lambertucci spiega il processo che l’ha portata a dare la propria disponibilità alla lista che si chiama “Macerata cambia verso”: “La premessa era unitarietà e massima condivisione, solo mettendo insieme le teste migliori a prescindere dagli orientamenti si può fare un passo avanti. Il mio è un impegno sincero per creare e cercare un rapporto con tutti. Le parole d’ordine sono lealtà, onestà, trasparenza, speranza, futuro, coraggio, insieme, merito, cambiamento”.
Tutti tornano sul tema della difficile gestione del partito dopo una contrapposizione forte e in vista delle scadenza elettorale di 43 Comuni: “Servono molti volti nuovi – dice Morgoni – al di là del dato anagrafico, se le figure in vista si astengono da ricoprire incarichi formali sarà più facile ricomporre l’unità. Dopo due mandati si può fare altro senza andare in pensione, magari il ministro (l’allusione sembra diretta a Spacca ndr). Ci auguriamo che nella gestione si arrivi a punti condivisi, la sfida di Renzi è di sistema, spostare l’accento dall’articolo 1 della Costituzione all’articolo 3, l’eguaglianza. Nel locale la responsabilità è maggiore per i tanti enti che amministriamo. Il lavoro resta comunque al centro e non a caso arriva la scelta di Teresa”. Sciapichetti invita ad usare toni moderati nello scontro: “Come Area Dem potevamo, per i numeri, esprimere una candidatura ma abbiamo cercato la condivisione, i problemi del territorio si affrontano con una voce determinata del Pd. Dobbiamo presentare ai cittadini e agli iscritti che invitiamo a partecipare una piattaforma e una squadra coesa. Teresa Lambertucci ha l’esperienza giusta”.
La competizione è iniziata, ora la parola va ai circa 40 circoli territoriali che entro il 5 novembre esprimeranno i 106 delegati alla convenzione provinciale che sceglierà il nuovo segretario.
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Le firme erano state raccolte semplicemente per avere un candidato nel caso non fosse stata raggiunta, come poi si è verificato, una convergenza tra i due schieramenti.
Attribuire la responsabilità della rottura sulla base di questa ovvietà la dice lunga sulla strategia dei Renziani e di area dem che, in realtà, non hanno mai neanche pensato ad una possibile soluzione unitaria.
Vogliono monopolizzare il partito come già accaduto con i 4 anni da segretario di Broccolo, soffocando chiunque la pensi diversamente da loro.
E comunque auguri a tutti e due i candidati: se vorranno rottamare qualcosa probabilmente dovranno cominciare da chi sedeva loro accanto… la vedo dura!
Mi dispiace per i due candidati…. la Lambertucci ha già Sciapichetti e Comi alle calcagna…. Antinori come tutti sanno ha sara Giannini e Silenzi alla calcagna…. dove potranno andare mai?…. Anche pieni di buona volontà?…. incrociamo le dita… altrimenti AMEN….!!! La Manzi di area dem sostiene il candidato bersaniano!!!, certo che la nostra neo deputata ha già capito tutto di Roma…. un candidato per tutte le stagioni…. ed è sempre primavera ( per lei ovviamente)…. buon lavoro a tutti…!!!!
mi dispiace molto per i due candidati …. entrambi sono già sotto scorta armata da parte dei soliti noti della politica…!!! Addirittura la Lambertucci lo sfoggia uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra…. Antinori ci prova almeno a nascondere sotto il tavolo la presenza ingombrante della Giannini e di Silenzi….!!!! mi dispiace veramente per entrambi i contendenti perche penso che il PD con questi presupposti non riuscirà a voltare pagina…. Renzi da solo non può fare miracoli le seziioni nei territori gli sono ostili o meglio la classe dirigente ancorata al proprio status non vuole mollare i suoi privilegi… e il cambiamento desiderato dalla base risulta impossibile… io ho fede e quindi spererò ancora che i due contendenti alla segreteria provinciale una volta eletti si smarchino dalla zavorra altrimenti ogni idea, movimento, iniziativa saranno talmente pesanti che ogni slancio verso il cambiamento sarà vano. buon lavoro!!!
Dio mio, come è finito nel baratro il glorioso PCI….
Ve la dico così, di cuore ma partita dallo stomaco…mi fate pena! Non avete ancora capito che anche questi tatticismi ridicoli, questi giochi di potere hanno portato l’Italia tutta allo sfascio! Ci avete chiesto il voto dicendo che Berlusconi era il male per la nazione, ma avete usato i suoi stessi sporchi giochi nella regione, nelle province e nei comuni!! Fate pure le vostre battaglie interne…è caduto anche il sacro romano impero…e, guarda un po’ proprio per colpa delle divisioni all’interno!…a riveder le stelle!!!
Qual è quello sponsorizzato dalla Manzi che lo boicottiamo subito???? 😀
Canta anche tu l’Inno del Fantabosco!
http://www.youtube.com/watch?v=CjO0NK3ZAYs
Francamente, dopo il palleggiamento di responsabilità sul venir meno di una soluzione unitaria (che, secondo me, avrebbe integrato il solito pasticcio e la negazione della politica della chiarezza, che a parole si dice di voler perseguire), io non ho capito in cosa si differenziano i due candidati, se non per i diversi inquietanti padrinaggi esposti o subìti.
MMmmmmmmm….
Se il nuovo che avanza è scortato da certo vecchiume la destinazione è il nulla.
Teresa deve fare prima di tutto una cosa: scrollarsi di dosso l’inutile pesante zavorra politica che già gli volteggia intorno…
Vorrei anzitutto congratularmi per i due candidati alla segreteria provinciale del PD per il coraggio e la voglia di mettersi in gioco in questo momento così difficile per la politica italiana sia a livello nazionale che quella più vicina al nostro territorio. Siamo ormai talmente circondati da un’ondata di qualunquismo e populismo generale, che ciò fa si che appena si vedano degli uomini o donne attivi ormai da molto tempo nella vita politica locale si tende a generalizzare e disprezzare a prescindere l’operato degli stessi. Sinceramente non capisco che colpe abbiano uno Sciapichetti o una Giannini con l’operato dei nostri politici nazionali.. Comunque, ancora in bocca al lupo e buon lavoro (anche perchè di lavoro ce ne sarà parecchio da fare!)
Giuliano Caracini segretario Giovani Democratici MC
Dice Mario Antinori : Basta con i Morgoni , Sciapichetti , Comi , Giannini ed altri capibastne.Credo abbia completamente ragione , a prescindere dal profilo politico che rappresenta e da cui mi sento oggettivamente distante
Dall’esterno, non essendo né un iscritto, né un simpatizzante, né un elettore del PD (partito per cui ho votato una sola volta sulle nove in cui ne ho avuto l’opportunità), non capisco per quale motivo la mancata presentazione di un candidato unitario dovrebbe essere un problema. In un partito è bene che gli iscritti abbiano la possibilità di scegliere tra persone diverse.
E’ bene anche che le persone diverse incarnino opzioni politiche diverse o, quantomeno, opinioni diverse sulle modalità di organizzazione del partito. Da questo punto di vista, sfido chiunque a enunciare quali siano le differenze eminentemente politiche tra i diversi candidati. Per me, sulla base di quanto affermato dai candidati e dai loro sostenitori, è impossibile capire, per esempio, quale candidato sia più al centro e quale più a sinistra, chi sia favorevole ad alleanze con l’UDC e chi no, chi voglia determinate politiche e chi no.
Le uniche differenze che intavedo sono relative alle cordate di appartenenza (renziani, Area Dem, bersaniani, e così via). E’ la politica intesa come competizione tra comitati elettorali così come la si praticava nell’Italia di fine Ottocento.
Condivido le considerazioni di Stefano Valenti.
Nella nuova politica , ” i caminetti ” , ovvero il teatrino della politica , dovranno essere sostituiti da forme di democrazia diffusa e deliberante .
Ma quali politiche di rinnovamento possono proporre se entrambi i due schieramenti visto che salvo rarissime eccezioni che sono pieni di politici della vecchia protagonisti della politica?
La Giannini va alla conferenza stampa di Antinori per appoggiare la sua candidatura ed Antinori dice “basta con i Comi, Morgoni, Sciapichetti e Giannini”??????
Mi sono perso qualcosa?
Basta con quelle solite facce, fateci un favore, basta cambiate atteggiameto sempre i soliti volti lo volete capire che siamo stanchi di voi che da decenni siete seduti su quelle cavolo di poltrone? A casa!