di Alessandra Pierini
L’Università di Macerata arruola un esercito di studenti umanoidi per affrontare le sfide che in futuro attendono l’Ateneo. Nessuna iniezione transgenica, niente a che vedere con modificazioni genetiche specifiche, è bastato “privare” dei capelli i volti di un gruppo di giovani iscritti ad Unimc, selezionati attraverso un bando e scelti anche per i loro tratti somatici, che si sono prestati per la campagna di comunicazione dell’Università. I soggetti sono stati fotografati a mezzo busto, i loro visi privati della naturale cornice, assumono gravità e profondità e i loro sguardi rivolti in avanti, diventano penetranti ma non interpretabili. “Ci interessa ciò che ti fa muovere” recita lo slogan volto a sottolineare l’attenzione alle motivazioni e ai valori, più che all’immagine.
Anche quest’anno la promozione per incentivare le immatricolazioni di Unimc punta su creatività giovanile e fotografia d’autore. Come lo scorso anno, infatti, l’Ateneo si è affidato all’ingegno degli studenti del Laboratorio sulla comunicazione di Ateneo, ma l’immagine porta la firma d’autore di Paolo Monina, artista apprezzato in tutta Italia, docente a contratto della facoltà di Scienze della Comunicazione pubblicitaria. A coadiuvarlo sono state la professoressa Paola Papakristo, coadiuvata dalla delegata del rettore alla comunicazione Lucia D’Ambrosi e dalla docente di semiotica Gianna Angelini.
«Credo che il nostro Ateneo – ha sottolineato il rettore Luigi Lacchè, nel corso della presentazione di questa mattina – sia molto attivo nel mettere gli studenti al centro, lo dimostrano l’Unifestival, Musicultura e da quest’anno anche il Macerata Opera Festival. Per la seconda volta abbiamo voluto che fossero i nostri studenti a elaborare la campagna di comunicazione che quest’anno è molto forte, d’impatto e affronta il tema dell’identità. Gli studenti scelti per essere fotografati sono quelli mossi da qualcosa e i messaggi che vogliamo trasmettere sono motivazione, coraggio e determinazione. L’anno 2011 ci ha dato grande soddisfazione con l’aumento delle immatricolazioni del 7% e siamo certi che la comunicazione, da sola, non muove gli studenti, ma vogliamo dare un segnale con una campagna che tutto è meno che banale e fa riflettere».
Ha spiegato le caratteristiche della campagna il suo autore Paolo Monina: «Ho voluto rendere i ragazzi tutti uguali, come se indossassero una divisa senza alcuna connotazione. la campagna non è ascrivibile a un tempo preciso, è priva di connotazioni storiche e può essere proiettata nel futuro. Ho focalizzato tutto sul loro sguardo. I soggetti sono elementi pensanti, non avulsi dalla realtà. Ho cercato di immedesimarmi negli studenti, per capire le loro problematiche e la loro idea di futuro e la mia conclusione è stat che il futuro non esiste, che credere nel futuro significa credere in se stessi, basandosi non su promesse ma sulle proprie convinzioni» .
Il messaggio in questo modo non potrebbe essere frainteso, comunicando invece una tendenza all’omologazione? «L’omologazione in futuro ci sarà comunque e noi alludiamo ad un movimento interiore capace di vincerla».
I ragazzi che hanno lavorato all’ideazione degli slogan, alla selezione e alla post produzione delle immagini, alla ripresa del backstage attraverso foto e video sono Debora Angileri, Daniele Antonini, Nicolas Baccani, Alessandra Chiusaroli, Simone Corradini, Cristian De Angelis, Alessandro Giacchetta, Elena Marilungo, Luigi Maria Martucci, Lorella Nazzecone, Alessandro Paradiso, Davide Tartaglini e Federico Giorgetti.
Alessandra Chiusaroli ha prestato il suo volto. Irriconoscibile con i lunghi capelli biondi spiega: «Spero di poter essere d’incoraggiamento per tutti coloro che sono timorosi di affrontare un percorso di laurea umanistico». Con lei anche Federico Giorgetti, 39 anni, alla sua seconda laurea, in carrozzina per un incidente stradale sul lavoro: «Mi piace portare il mio stato fisico come esempio – ha dichiarato – per generare una riflessione su come anche lo stare in carrozzina non preclude la possibilità di essere parte attiva della società». C’è poi Luisanna Ramirez, nata nella Repubblica Dominicana: «Unimc mi ha dato tanto e mettere la mia faccia è stato un modo per dire grazie». Sono stati fotografati anche Noemi Villani, Carlo Giuseppe Rogante, Alessia Sabbatini, Alessandro Vecchio e Amanda Lopes Antunes. Vista la qualità dei risultati saranno allestite anche due piccole mostre all’interno dei cortili di Palazzo Conventati e Palazzo Ciccolini.
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Fa ve l’università de Macerata ad arruolà l’umanoidi, perché per lu secondu annu consecutivu adè l’ultima in classifica dell’università d’Italia e nisciù ne parla.
Veramente una brutta campagna. Le immagini sono ansiogene. Invece di far leva su argomenti seri, come la qualità della didattica, la soddisfazione degli studenti ecc. Si punta su… cosa? Boh, non si capisce nemmeno!
A chi è rivolta questa campagna pubblicitaria? Quali informazioni dovrebbe dare? In che modo dovrebbe persuadere un diciannovenne ad iscriversi all’università di Macerata?
Se il prossimo anno l’università vedrà un incremento delle iscrizioni sarà “nonostante” -e non certo “grazie”- a questa campagna.
Ma invece di far fare questa campagna ad un professore dell’università, non si sarebbe potuto fare un bando pubblico che magari sarebbe stato vinto da un’agenzia pubblicitaria seria, capace di fare il proprio mestiere?
A me invece la campagna piace . Mi sembra originale nel concetto , forte e distintiva . Il messaggio (il claim) è buono . Fa riferimento alla attenzione dell’università per le motivazioni dei giovani (cio che ti fa muovere). Una promessa impegnativo davvero ! Come pure mi sembra interessante e forse anche giusto che la campagna sia creata con le risorse interne dell’università coinvolgendo anche gli studenti . Una campagna di comunicazione come questa può anche essere molto evocativa. Per informare sui contenuti oggi ci sono molti altri mezzi più effici (internet?!) . Naturalmente poi le iscrizioni dipenderanno anche da molti altri aspetti. Ma questo mi sembra un buon lavoro.
Me pare la pubblicità de Mastro Lindo…
“Ci interessa ciò che ti fa muovere”? Ma che vuol dire?
In un periodo di crisi come questo i giovani e le loro famiglie guardano ad argomenti concreti! Una campagna efficace dovrebbe richiamare una formazione al passo con i tempi, spendibile nel mondo del lavoro, una didattica efficace e dei costi accessibili! Di questo dovrebbe parlare una campagna pubblicitaria di un’università!
La storia delle risorse interne all’università mi sembra la solita frottola per far lavorare i soliti amici degli amici.
E fra l’altro, diciamolo: questi volti pallidi e completamente privi di capelli paiono proprio quelli delle persone che, vivendo la tragedia del cancro, sono costrette a sottoporsi alla chemioterapia.
Chi vuole bene all’Università di Macerata non può far altro che criticare una campagna pubblicitaria come questa.
Decisamente brutta: non si capisce di cosa parla e lo slogan è incomprensibile. Le immagini sono brutte, ma non quel brutto che ti attira, quel brutto che ti respinge. Negli anni passati sono state fatte campagne pubblicitarie migliori. Direi che si è pensato più all’estetica (?) che al messaggio.
Volevano puntare sulla psicologia inversa con questa pubblicità? Madre mia che orrore
http://www.youtube.com/watch?v=tQuNoLk7i6g
Il caro Alex Stecca con il suo icastico commento in vernacolo ha centrato la questione. Debbo fare una confessione personale: io Alexis Henry Charles de Clèrel Visconte di Tocqueville ammetto la mia sconfitta culturale e personale. Nel mio viaggio in America avevo descritto tutti i tratti che mi parevano dare forza a quella società. L’uguaglianza delle opportunità anzichè uguaglianza di risultati, partecipazione dal basso alla vita della Comunità, mobilità sociale ecc. E, sotto sotto, avevo sperato che quelle esperienze potessero innervarsi nella nostra anchilosata società per vivificarla e fortificarla. Ad oltre 250 anni debbo ammettere che dalla società americana siamo specializzati a prendere il peggio. Ahi voglia ad usare il marketing per mascherare i peccati di una Università di Macerata che da anni perde posizioni persino nella disastrata classifica delle Università italiane. Toh mi voglio improvvisare creativo e suggerire uno slogan per la prossima campagna pubblicitaria: “Se un somaro in cattedra vuoi trovare, non venire nella nostra Università a ravanare!”
Leggermente inquietante, incomprensibile, sterile.
Peraltro già visto (Oliviero Toscani ha percorso questa strada circa venti anni fa).
Insomma un esercizio di stile SOLO autoreferenziale per il “creativo”, ma per il committente è a rischio autogol.
Una volta A Macerata c’era il prof. Giuseppe Broccia. Adesso ‘sta roba qua.
Ma per favore!!!!da oltre un decennio gli alti vertici dell’Università di Macerata affossano senza pietà questa antica istituzione con scelte infelici.
MENO CAMPAGNE SCEME E PIU’ CRITERIO!
ps. sono un’ex pentita laureata dell’ateneo maceratese
Dove sono andati i tempi del prof. Giuseppe Broccia?
La campagna pubblicitaria è molto bella, come sempre, la qualità dell’Università molto scarsa, non tanto per i docenti o l’organizzazione ma per il fatto che si punta molto di più ai numeri che alla qualità. La laurea deve essere per chi se la merità
Per quanto riguarda Broccia, è stato il mio incubo per 5 anni, se ci fosse ancora lui come molti altri docenti del passato non ci sarebbero più iscritti 😛
Una pagliacciata clamorosa! Campagna pubblitiaria da far accapponare la pelle. Un branco di pupazzi (che oltretutto sembrano anche malati, come dice il buon NoUseItForAName) che non trasmettono nessun messaggio! Il modo migliore per abbassare ancora più drasticamente la quota iscrizioni del prossimo anno accademico! Complimenti!
Le cose che non capite non sono sbagliate, semplicemente non le capite.
Per l’utente “Infinito”.
Mi permetto di farle notare che se stessimo parlando di ARTE la sua affermazione potrebbe (e sottolineo il condizionale) anche essere sensata, dato che esistono molte forme d’arte apprezzate soltanto dagli esperti o da certe élites.
Qua, però, stiamo parlando di PUBBLICITÀ, cioè di una forma di comunicazione che deve essere risultare comprensibile ed accattivante per un numero di persone il più ampio possibile.
Le sembra che quelle foto e quello slogan possano risultare comprensibili ed accattivanti per la maggior parte delle persone?
Nello specifico, l’obiettivo di questa campagna (il target, come viene definito in gergo) sono i ragazzi all’ultimo anno di scuola superiore.
Lei crede davvero che queste foto possano incontrare il favore di quel tipo di pubblico? Ha presente quali sono i gusti dei diciannovenni del 2012?
Ma l’università non voleva vendere i “tarallucci” ma incuriosire con una campagna che facesse pensare cosa cercano i giovani ed è pronta a sostenerli. In una società dove sono spesso tutti uguali esteriormente cio’ che li differenzia è quello che li muove dentro, la loro personalità le loro passioni…. basterebbe fermarsi 30 secondi per capirlo e invece di parlare e scrivere e poi pensare fare l’inverso.
Chi vuole conoscere la didattica non deve scoprirla da un cartellone pubblicitario ma guardando il sito o contattando direttamente l’università.
I giovani non sono solo quelli di Gossip girl, o meglio è vero guardano molto l’estetica, seguono le mode, si muovono con la tecnologia, ma poi molti sono gli stessi che fanno volontariato alla croce verde, gialla o rossa, che aiutano i terremotati, che sono iscritti e raccolgono fondi per attività benefiche.
Le ricordo che a quell’eta’ (19) già votano, sono il nostro futuro, vuole dire che non sanno ragionare ? E’ molto grave allora non dobbiamo fargli fare molte cose…
A 19 anni le assicuro che sono molto piu’ profondi e intelligenti di quanto crede, non si puo’ dire la stessa cosa di alcuni adulti….
Chi vedendo la campagna ha pensato a malati e campi di concentramento sono gli stessi che se vedono un uomo di colore pensa che sia clandestino o un ragazzo rasato uno skinhead…. qualunquismo spicciolo. Sicuramente non hanno mai visto il reparto di oncologia o Auschwitz altrimenti si vergognerebbero dell’associazione.
L’università ha fatto benissimo ad usare i propri studenti e professori perché se non ci credono loro su cio’ che fanno ci devo credere io come imprenditore che quel ragazzo una volta laureato va preso in considerazione e magari assunto ?
Cerchiamo di credere che i 19 enni vanno fatti ragionare e che ne sono capaci invece di proporre sempre la casa del mulino bianco.
Gentile Infinito,
proprio perché ho stima dei diciannovenni di oggi, credo che siano intelligenti e sappiano ragionare, dubito che possano essere attratti da una campagna pubblicitaria del genere, che sembra la brutta copia di quel che faceva Oliviero Toscani per Benetton (com’è già stato detto).
I giovani di oggi sono persone concrete e pragmatiche, badano alla sostanza: da un’università vogliono didattica di qualità, opportunità per trovarsi un buon lavoro, rette basse e docenti competenti. In un periodo di crisi economica come questo si cercano informazioni che diano certezze (riguardo una buona istruzione, in una buona università); non proclami astrusi e fatui come quelli veicolati da questa campagna.
Oltre a tutto ciò, non bisogna dimenticare il fatto che una pubblicità dev’essere -semplicemente ed efficacemente- “bella” secondo il senso comune e non secondo quello di qualche artista (o sedicente tale). La pubblicità deve cercare di piacere a tutti, proprio perchè è pubblicità, e non arte.
Lei dice: “basterebbe fermarsi 30 secondi per capirlo”. Bene: ha presente quanto dura uno spot televisivo? O quanti secondi si impiegano per guardare un cartellone pubblicitario? La risposta è, in entrambi i casi: pochissimo, molto meno di 30 secondi.
Una pubblicità, per funzionare, non può e non deve richiedere tempo per essere capita. L’arte può chiedere tempo per essere compresa ed apprezzata; la pubblicità no! Non a caso sono due cose ben distinte.
Questa campagna pubblicitaria è brutta ed incomprensibile. Il fatto che piaccia a qualcuno (pochi) non vuol dire che sia efficace. In una qualsiasi azienda, vedendo i commenti negativi in calce a questo articolo, si ritirerebbe una campagna del genere o quantomento ci si porrebbero degli interrogatvi seri.
Chi giudica questa campagna pubblicitaria positivamente, valutandola con lo stesso metro di giudizio con cui si valuta l’arte (come fa lei) vive fuori dal mondo e non ha mai osservato come si promuovono le aziende e le università di successo.
Quindi lei con il suo giudizio rappresenta “il bello del senso comune” ?
Con questa premessa da bar ha detto tutto.
Almeno commenti a suo titolo non con il plurale. Lei la pensa cosi’, punto e basta.
Deve sapere che è statisticamente provato che i commenti in negativo in calce come li chiama lei
non rappresentano effettivamente il pensiero di tutti.
Quando portera’ in calce il parere negativo della metà +1 del numero di studenti iscritti nei vari corsi a macerata allora avra’ ragione.
In democrazia funziona cosi’.
Chi raccoglie le firme per un referendum non è certo che poi raggiungerà la maggioranza una volta che si vada a votare.
Non è che chi si sveglia la mattina e alza la voce prende ragione. Le darà fastidio ma la democrazia è questa.
Raccolga le firme di migliaia di studenti e ci provi.
Le faccio presente se non si fosse accorto che basta entrare piu’ volte e cliccare un parere negativo e ne mette quanti ne vuole !! E’ a prova di bambino.
Quindi lasci perdere i pareri negativi qui, non hanno alcun valore.
Potrei anche dirgli un’altra falla di questo forum commenti, ma poi sarebbe troppo in una giornata.
N.B. Se preferisce chiederemo di scrivere sui cartelloni “Ottima Università – Sottocosto”.
Infatti in giro in Italia le altre facoltà sono tutte a costi inferiori !!
(Poco) gentile Infinito,
oltre alle considerazioni sull’estetica della campagna, io ho cercato di farla riflettere sulla (scarsa) efficacia di un messaggio che -lei stesso lo ha scritto- è pressochè impossibile da cogliere senza fermarsi a ragionare e ad interpretare.
A quanto pare lei non ha la minima idea di come funzioni la pubblicità, visto che sembra immaginare un mondo in cui le persone, nonostante siano quotidianamente bombardate da migliaia di spot televisivi, manifesti, cartelloni, jingle radiofonici ecc. abbiano tutte il tempo e la voglia di fermarsi, interrompendo le loro attività, al solo scopo di riflettere pensosamente di fronte a foto di ragazzi dal colorito malatticcio completamente calvi.
Per carità, lei è libero di immaginare il mondo come vuole: ma evidentemente non deve guadagnarsi da vivere vendendo prodotti che hanno bisogno di vera pubblicità, altrimenti, seguendo la sua idea di pubblicità, avrebbe seri problemi a sbarcare il lunario.
Io non rappresento nessuno al di fuori di me stesso; immagino, però, che la maggior parte dei lettori di Cronache Maceratesi e -allargando il punto di vista- la maggior parte delle persone di buon senso, non abbiano difficoltà a ritenere inefficace e quindi sbagliata, una campagna pubblicitaria che richiede un’operazione di esegesi per essere compresa, giacchè anche i bambini hanno chiaro come una campagna pubblicitaria, per sua natura, debba essere semplice, chiara e comprensibile a tutti in un istante.
Infine, penso che definire le mie argomentazioni “da bar”, dopo che il suo primo intervento in questa discussione è stato “Le cose che non capite non sono sbagliate, semplicemente non le capite.” la dica lunga sulla sua capacità di interloquire e comprendere le ragioni degli altri.
Lei ancora non ha capito che l’università non vende “tarallucci”…….
Se quelle immagini fossero state per il mulino bianco le avrei dato ragione, ma cosi’ non è.
Continua ad immaginare che la maggior parte la pensano come lei….. con il suo buon senso…
Il buon senso è parlare per se stessi senza tirare fuori persone malate o campi di concentramento.
Perchè poi una persona malata non puo’ studiare e rappresentare l’università ?
Devono essere tutti belli, magri, alti ? …. tutti sanno che il mondo universitario è aperto a tutti, quindi anche a persone che magari solo per un periodo di vita non stanno in salute. Secondo lei devono nascondersi ? non sono degni di rappresentarsi ?
Non entri in discorsi discriminatori, fa piu’ bella figura.
Suggerisca la pubblicità alla barilla, quella le verra’ bene.
Fortunatamente ci sono persone come Infinito che percepiscono le informazioni visive e scritte altrimenti qui si avverte uno spaccato di società a dir poco lento.
Noto con piacere che Cronache Maceratesi è frequentato da un discreto numero di estimatori e/o amici del’autore della campagna pubblicitaria… O forse sono proprio gli stessi utenti che qui sopra hanno spiegato come falsare il meccanismo dei “Mi piace” ad aver messo in pratica le proprie istruzioni?
Sia come sia, dato che la matematica non è un opinione, l’altezzosità degli utenti labirinto ed Infinito non può cambiare un dato di fatto molto più indicativo dei nostri battibecchi, e cioè che le immatricolazioni a Scienze della Comunicazione a Macerata sono in costante calo ormai dal 2003!
Che campagne pubblicitarie come questa c’entrino qualcosa? Se tutti quelli, come il sottoscritto, che non le capiscono o le giudicano brutte sono degli stupidi, allora sono stupidi anche i ragazzi che non corrono da tutta Italia ad immatricolarsi a Scienze della Comunicazione a Macerata?
Per favore, siamo seri: io voglio bene all’università di Macerata, ed è per questo che provo una gran rabbia nel vedere come certi personaggi la stiano affossando.
I dati ufficiali del MIUR (da http://tinyurl.com/7466wu9):
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2003/2004: 258
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2004/2005: 175
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2005/2006: 134
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2006/2007: 101
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2007/2008: 64
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2008/2009: 74
immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2009/2010: 73
Immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2010/2011: 56
Immatricolati Scienze della Comunicazione UniMC 2011/2012: 45
…ma si fanno fare le campagne pubblicitarie agli stessi docenti-comunicatori che stanno portando la facoltà alla chiusura!
a me me fa schifo, ma io non capisco ungazzu, mica so’ sverdu come quilli che ha scritto qui sopre, come se chiama? lavirindu infinito….. boh….
a me me pare, che una de quelle che ha fatto ssa pubblicità, ade la fija de na dipendente dell’università…..
e ade proprio quesso che me fa ride dell’universita de magerada…… ma come ade che li dipendenti ade tutti mparentati fra de loro oppure ade amici da quarant’anni e po se rtroa a fadigà tutti lli…. oppure se c’è da fa che lavuritto ce ficca li fiji…. ma l’università non ade pubblica?!?!? non bisogna fa li concorsi pe bboccacce???
boohh io non capirò un c***+, ma me gusterìa che qualcuno che ce capisce checcosa facesse na bella statistica… (un’inchiesta, un approfondimento, uno studio, come dice quilli sverdi) na spece de arberu genialogicu pe facce vede tutti li ntrecci e l’ mbrogli che ade stati fatti in tutti st’anni li dentro……
mica perchè…. ma se cce scappa na scopata fra du colleghi, almeno simo sicuri de avelli jutati a faje veni li fiji sani…. non se sa mai che sse ccoppia fra cugini………
Se ascoltavi il video dove parlava il Rettore avresti capito che rispetto allo scorso anno le immatricolazioni sono state +7% (totalità dei corsi) e le campagne pubblicitarie prodotte internamente sono solo degli ultimi 2 anni.
Quindi tutti i tuoi dati servono a niente, perchè è una pubblicità per tutti i corsi attivi non solo per scienze della comunicazione.
I ragazzi sono liberi di scegliere il percorso che preferisco.
Gli affossamenti di cui parli non esistono quando il trend di immatricolazioni è in salita.
Se leggi e scrivi solo i dati che interessano a te è un problema tuo.
a) Forse il rettore ha dei dati più aggiornati di quelli del ministero; diversamente non si spiega come mai il sito dell’Anagrafe Nazionale Studenti (servizio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca riporti un totale di 1.410 nuovi studenti immatricolati nel 2011, a fronte di 1.433 nuovi immatricolati nel 2010: variazione che corrisponde ad una flessione, e non certo ad un incremento del 7% (i dati che cito sono pubblici, ufficiali e consultabili da qui http://tinyurl.com/75z5l6w; è curioso che non siano rintracciabili in alcun modo sul sito dell’Università di Macerata).
b) La diminuizione degli immatricolati si è avuta inesorabilmente anche dopo la prima campagna prodotta internamente: quindi affidarsi a questi professori di certo non è servito a migliorare le cose (ma forse, semmai, le ha peggiorate).
c) La diminuzione dei nuovi iscritti a Scienze della Comunicazione è ben più grave della flessione generale a livello di ateneo, lo si vede anche ad occhio nudo, senza calcolare le percentuali.
Si può quindi sostenere, come fa l’utente Infinito, gli affossamenti non esistono? In effetti non mi stupisce che chi produca o comunque giudichi positivamente una campagna pubblicitaria del genere non sia in grado di cogliere la gravità della situazione in cui si trova l’Università di Macerata.
Ad ogni modo gli estimatori di quest’opera (l’utente Infinito che forse è l’autore della campagna, oppure ha partecipato alla sua realizzazione) possono star contenti, dato che i manifesti con le facce giallognole e malaticce di questi “umanoidi” sono già stati affissi in diversi punti di Macerata. Già: a Macerata! Perché nell’era della comunicazione globale, della pubblicità su Google, Youtube e Facebook, l’Università di Macerata spende soldi (pubblici) per fare delle affissioni… dove? A Macerata! Ovvero nell’unica città in cui di certo tutti la conoscono già! Cioè: invece che fare pubblicità sui mezzi utilizzati quotidianamente dai ragazzi (Internet, in sostanza) e invece che cercare di farsi conoscere in zone che potrebbero costituire un bacino di potenziali iscritti (chessò: l’Umbria, l’Abruzzo, le zone del piceno, il Lazio…) si fanno dei manifesti (nel 2012 per una campagna indirizzata ai diciannovenni!) a Macerata! Ma questa scelta dev’essere una prerogativa delle università, dato che fino ad un paio di anni fa (ora spero che abbia smesso) anche l’Università di Camerino investiva in campagna pubblicitarie… a Castelraimondo!
Se non la situazione non fosse drammatica e il denaro sperperato non fosse denaro pubblico ci sarebbe quasi da ridere!
Invito tutti i cittadini della provincia di Macerata a riflettere su come si sta gestendo l’università, che è (o meglio dovrebbe essere) patrimonio di tutti!
Se non ha dati aggiornati non scriva fa piu’ bella figura.
Le immatricolazioni sono +7% rispetto all’anno precedente, a lei dara’ fastidio ma se ne faccia una ragione.
Il problema di fare l’università per i ragazzi non è dovuta alla pubblicita’, ma alla crisi dei bilanci delle famiglie che in tutta Italia non riescono a dare questa opportunita’ ai propri figli. Lei si è accorto che siamo da anni in crisi e la disoccupazione è molto alta ? A maggior ragione vale il +7%.
La pubblicità c’è e verra’ estesa in tutti i network di rete….. ma lei non puo’ vederla….
Come lei voleva assegnare ad una società specializzata il lavoro di pubblicità ora dice che 20 manifesti costano troppo ? infatti quelli lavoravano gratis e senza pubblicare !!
Ma come chi critica negativamente è indipendente chi lo fa positivamente no ?
Si chiama democrazia, a lei piace la dittatura.
Se ha un problema con il Rettore e i suoi collaboratori gle ne parli di persona invece di fare le sparate da bar.
“Se non ha dati aggiornati non scriva fa piu’ bella figura.
Le immatricolazioni sono +7% rispetto all’anno precedente, a lei dara’ fastidio ma se ne faccia una ragione.”
Non mi darebbe fastidio se l’università avesse incrementato i propri iscritti: anzi, ne sarei contento.
Tuttavia, i dati che ho citato – che dicono il contrario – sono quelli accessibili a noi comuni mortali cittadini. Dato che la fonte è il Ministero (il Ministero!), non mi sembrano dati privi di valore.
Io ho riportato delle fonti autorevoli, lei dà delle cifre senza fornire alcuna fonte. Una dichiarazione del rettore non è un dato ufficiale, è solo una dichiarazione che, allo stato attuale di cose, non è suffragata dal alcun documento ufficiale pubblico.
Qui chi fa “chiacchiere da bar” non sono io, ma lei.
“Come lei voleva assegnare ad una società specializzata il lavoro di pubblicità ora dice che 20 manifesti costano troppo ?”
Non ho detto che 20 manifesti costano troppo: ho detto che pubblicizzare l’università di Macerata affiggendo dei manifesti a Macerata non è molto sensato.
“Ma come chi critica negativamente è indipendente chi lo fa positivamente no ?”
Io sono un soggetto esterno all’università: infatti baso le mie valutazioni su dati pubblici consultabili da chiunque.
Se lei ha informazioni che non sono di pubblico dominio (come lascia suporre continuando a ripetere che è sicuro che le iscrizioni siano aumentate del 7%, quando invece gli unici dati pubblici parlano di una leggera flessione) evidentemente lavora per l’università o ha accesso (come mai?) a dei dati che noi comuni mortali cittadini non possiamo consultare.
Quindi se lavora per l’università e può mostrare dei dati che smentiscano quelli del ministero si qualifichi e li tiri fuori, altrimenti la smetta di controbattere con chiacchiere ed insulti.
“Si chiama democrazia, a lei piace la dittatura.”
Mi sembra che qua chi cita deti top-secret e insulta chi si permette di esercitare un sacrosanto diritto di critica sia soltanto lei.
Le critiche si fanno usando i dati aggiornati.
L’università ha fatto una pubblicità interna per il 2° anno, quindi quella dello scorso anno ( la prima interna) ha coinciso un +7% di immatricolazioni totali. Il prossimo anno di questi tempi vedremo questa come sarà andata, mi sembra semplice capirlo……
Un giorno vuole la pubblicità fatta da esterni, che costa molto e non fa fare esperienza a studenti.
Un giorno si lamenta che mettono manifesti a Macerata, ha mai sentito parlare di istituzioni radicate sul territorio che devono promuoversi per non far andare studenti in università fuori regione ? prima teniamo i nostri ragazzi poi con i social network cerchiamo quelli esterni…..
L’articolo sotto l’ha letto, o spara solo pareri a vanvera di presunti affossamenti ?
https://www.cronachemaceratesi.it/2012/06/25/la-ricerca-di-unimc-premiata-con-oltre-700-mila-euro-dalla-commissione-europea/209130/
Sa quanto costano le università in giro per l’italia ?
Sa che le famiglie non possono spendere in affitti per mandare i figli a studiare in città lontane ?
Per questo si punta sul proprio territorio.
P.s. Le altre università italiane davvero anno perso tante immatricolazioni ma non macerata.
PER TUTTI QUELLI CHE PARLANO SENSA CONOSCERE:
https://www.cronachemaceratesi.it/2012/07/20/unimc-prima-per-internazionalizzazione/217751/
non so perchè ma oggi avevo tempo da perdere e mi sonoletto tutti questi commenti… bhe non c’è che dire, anche un bambino capirebbe che infinito, labirinto e il fotografo di questa campagna sono la stessa persona! però prima di farlo insegnare all’università avrebbero potuto controllare che sapesse l’italiano, dato che scrive “sensa” con la S e “anno” senza H!!!!!! ridicolo!!!!!
ho finito ora di leggere i commenti all’articolo e vorrei esprimere la mia personale convinzione che non sia una campagna molto “incisiva” (ma dato che al massimo posso iscrivermi all’università della terza età questo non influirà sulle statistiche); vorrei però far notare che una delle riflessioni fatte dal signor labirinto a sostegno delle sue legittime tesi mi ha particolarmente colpito; la riporto:
“ha mai sentito parlare di istituzioni radicate sul territorio che devono promuoversi per non far andare studenti in università fuori regione ? prima teniamo i nostri ragazzi poi con i social network cerchiamo quelli esterni…..”
ci noto due incongruenze:
la prima: avendo affermato subito dopo “Sa quanto costano le università in giro per l’italia ?
Sa che le famiglie non possono spendere in affitti per mandare i figli a studiare in città lontane ?
Per questo si punta sul proprio territorio.”, se sostiene che l’istituzione è radicata sul territorio (quindi tutti ne conoscono l’esistenza) e che i giovani hanno delle difficoltà a spostarsi verso altre università, sta per caso dicendo che i ragazzi del posto hanno vuoti di memoria che dobbiamo fare della pubblicità su quanto già conoscono, visto che anche gli istituti superiori dedicano del tempo all’orientamento dei propri allievi e che la nostra università li accoglie con delle giornate di presentazione e distribuisce loro opuscoli? Sarà per caso, invece, che se vogliono andarsene l’offerta è di poco interesse o anche solo per il semplice motivo di provare a stare lontani dalla famiglia? In questo caso allora ecco la seconda: nell’era della globalizzazione prima dovremmo usare mezzi tradizionali e poi “i social network” (un pò di banner sulle home pages di msn, google e yahoo che si pagano solo a click, no, eh?) per i quali è evidente che la campagna è stata costruita e strutturata? se i “nostri” qualunque sia la motivazione vogliono “andar fuori” sarà meglio che prima cerchiamo di convicere quegli altri che per le stesse motivazioni vogliono spostarsi dai loro luoghi di origine.
@g.pennesi
io credevo che “senSa” e “anno” fossero degli escamotage pubblicitari 😛
(però non si è accorto che ha scritto anche “italia” con la i minuscola, saremo un paese disastrato ma finchè esiste, per favore, mettiamogliela sta maiuscola dato che probabilmente ha pagato i costi della campgna pubblicitaria)
La S e la Z sono molto vicine nella tastiera, mi sono scollegato subito e non ho potuto correggere.
La stessa persona ?
Eccone un’altro, se ci sono soggetti che la pensano diversamente da lui automaticamente sono la stessa persona…… viva la democrazia libera.
Molti ragazzi si iscriveranno alle università italiane indipendentemente alle varie campagne pubblicitarie.
Sono d’accordo sul fatto che i ragazzi preferisco uscire fuori regione solo per provare una nuova esperienza di vita.
@Infinito
Speriamo che dovunque andranno a studiare questi studenti, dediti o meno alle diaspore, trovino qualcuno che gli speghino “un’altro” si scrive senza apostofo; riguardo al fatto che io pensi che lei abbia il dono di moltiplicarsi non capisco dove l’abbia letto; io ho solo espresso la mia opinione.
@Infinito
Vediamo se trova l’errore nel mio commento precedente
infinito = labirinto = il fotografo e’ inutile che te la prendi tanto con chi dice la semplice verita’, cioè che questa pubblicita’ fa schifo, solo perche’ sei preoccupato che quando chiuderanno scienze della comunicazione non avrai più il tuo stipendio statale… come dice il proverbio chi e’ causa del suo mal pianga se stesso, se chiudera’ scienze della comunicazione sara’ anche per merito della tua campagna pubblicitaria, quindi prenditela con te stesso!!!
per cammellorob: hai ragione, ho scritto male, Italia va sempre con la I grande, sempre e nonostante tutto
Io ho un’impresa con circa 50 persone.
Certo che siete proprio negativi.
Non vi piace proprio vivere in democrazia dove c’è chi la pensa diversamente da voi.
La pubblicità è molto bella, se non la capite fatevi dare un tutor.
Il prof. pennesi guarda solo come scrive una persona, le altre scrivono da cani e non dice nulla, povero disperato.
Fate i dittatori a casa vostra.
un certo fotografo autore di una certa bruttissima campagna pubblicitaria ha ben 3 nomi su questo sito: infinito, labirinto e iron!! la cosa piu’ bella e’ che pensa che pur scrivendo sempre le stesse cose usando gli stessi concetti e le stesse parole nessuno si accorga che e’ sempre lui! che dice che avrebbe un’impresa di “circa 50 persone”! ahaha, roba da matti, ma quale imprenditore perderebbe tempo a difendere questa indifendibile pubblicità?! e quale imprenditore parla del numero dei suoi dipendenti dicendo che ha “circa 50 persone”?!? e’ veramente ridicolo come pur di giustificare il proprio incaricuccio in universita’ qualcuno perda tutto questo tempo per fare falsi utenti e cliccare sulle manine rossse, roba da matti!
Io mandero’ i miei figli in questa università e mi sono informato bene a differenza vostra.
Non posso dire quanti dipendenti ho ?
Tu sei malato, curati.