Sabrina De Padova, consigliera della civica Parcaroli
di Luca Patrassi
«De Padova, guardi che lei non fa più parte della maggioranza, vota contro le nostre indicazioni, che viene a fare alle nostre riunioni?»: è, più o meno, il senso di quello che ieri sera si è sentita dire la consigliera comunale della lista civica Parcaroli Sabrina De Padova al suo ingresso nella sede di via Roma della Lega dove appunto si è riunito il centrodestra maceratese. Ad aprire la serie degli attacchi alla consigliera è stato il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, seguito dal altri esponenti di Forza Italia e della stessa lista civica. De Padova se ne è andata dopo aver ribadito che continuerà a votare secondo coscienza. In attesa del Consiglio comunale di stasera, ieri sera la riunione è stata utile per avere la conferma che le divisioni continuano a registrarsi sia nei rapporti tra i singoli partiti, e in particolare tra Lega e Fratelli d’Italia, sia all’interno dei gruppi stessi.
L’assessore Paolo Renna
L’assessore Paolo Renna, fresco reduce dalla cerimonia di Villa Potenza per la quale aveva lanciato un appello sulla chat della maggioranza per la ricerca urgente di una fascia tricolore poi indossata da un consigliere comunale, è andato all’attacco sul fronte delle ciclovie, prima contestando il numero di osservazioni pubblicato dai media e poi attribuendo quasi il tutto all’opera di un solo professionista. Nessun ripensamento, dunque, pare di capire, sulla linea fluviale tracciata per le ciclovie dal Comune. Tensioni si sono registrate anche sul fronte degli impianti sportivi di Fontescodella che, da bando, avrebbero dovuto essere per la promozione di attività fisica all’aria aperta e si sono risolti – per larghissima parte – in una palestra fitness con annesso bar-ristorante. Peraltro perfino con una delibera di approvazione di un progetto in difformità da quanto votato il giorno prima dalla maggioranza in Consiglio comunale. Sul fronte ospedale un rapido accenno, si è in attesa che la Regione pubblichi il bando per la progettazione, operazione annunciata da tempo e ultimamente promessa al massimo entro luglio. Stasera seduta di Consiglio comunale con il solito pacco di mozioni, ordini del giorno e interrogazioni.
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Questo succede quando si osa prendere posizione secondo la propria coscienza e per il bene della cosa pubblica, indipendentemente da quelli che sono i diktat del proprio partito o della coalizione. E questo fa onore alla De Padova. Purtroppo il vizio della politica del nostro paese prevede l’allineamento delle idee dei singoli anche se divergente dal proprio sentiment e ci si trova Servi del potere.
a che ora è, il Consiglio?
E’ una kermesse gratuita assolutamente da non perdere: altro che il cinema o il teatro!
Bury…io penserei a ricotta ed a miliozzi che…è meglio…
Mi piace riflettere sulla questione De Padova si, De Padova no. Vado oltre. A mio avviso la disciplina che cambiò le carte amministrative ( e politiche) sta nella elezione diretta del Sindaco ( qualsiasi esso sia). Mi spiego: la vecchia struttura e il vecchio tipo di legislazione “elettiva” del Sindaco non era questa. Si eleggevano i Consiglieri e costoro, poi, una volta eletti, “sceglievano” il Sindaco. Se il Sindaco non era ritenuto più “garante” degli eletti, il Sindaco si dimetteva da Sindaco e il Consiglio ne eleggeva, tra i Consiglieri eletti, un secondo. La questione non è di piccolo conto. In altre parole il Sindaco di un tempo non poteva e non aveva la possibilità di un “ricatto implicito” che si traduce nella formula odierna:” o me o tutti a casa” con nuove elezioni. Appare ovvio anche al più superficiale che nessun Consigliere voglia “ritornare a casa”. La qual cosa, storicamente parlano, riguarda anche il Segretario comunale. Un tempo, costui, era un “dipendente” del Ministero dell’Interno e dunque della Prefettura. Non si noti in questa riflessione nessuna critica all’attuale Segretario, il mio amico Francesco Massi, ma la verità storica deve emergere dalla nebbia delle attuali coscienze politiche. A nessuno, anche il più superficiale, sfuggirà che, come ora, se il Segretario comunale e, con varie “combinazioni” e per certi versi è “gradito al Sindaco”, le cose cambiano.Dunque, in questo senso, e solo in questo, mi interessa la questione della Cosigliera De Padova che mi offre l’occasione di allargare la riflessione sulla ingegneria politica a livello elettivo nazionale: perchè non si passa dalla attuale normativa ad una diversa, ovvero la preferenza secca, senza utilizzare il “borsino” che consentirebbe, facciamo un esempio classico ( ma reale) ad illustri sconosciuti di posti ( ne borsino) al primo posto, utilizzando il trend del flusso ed essere sicuramente eletto. Questa tecnica elettorale si basa unicamente sulla eventuale “immagine” delle “persona”, dall’ufficio stampa che la sostiene. Ciò ha decostruito i Partiti ( tutti) e sempre più allontanato il dialogo con la base che un tempo rappresentava, nel bene e nel male, una argine alla politica spot e senza pensiero. Un esempio chiave: prendiamo un assessore all’Urbanistica ( senza che me ne voglia il mio caro amico Silvano Jommi che qui richiamo come persona che la storia del Partiti conosce, siamo dello stesso anno). Ebbene un tempo se un Assessore aveva un piano, un indirizzo, una idea, i passaggi erano 3: 1- Assemblea degli iscritti al suo partito 2- Assemblea della Maggioranza 3- delibera. Si dirà: ma non è troppo faticoso? Oppure troppo lunga la questione. Non è vero. La verità è il contrario: quanto meno la base ( politica) è “consultata” tanto più l’arroganza o l’inerzia padroneggiano. Infatti, anche oggi, il Consiglio, se vuole, tramite le commissioni in fase redigente può redigere una delibera, naturalmente non sul sesso degli angeli, ma giustificando la delibera e la sua reale copertura finanziaria. Se c’è ovviamente.Altrimenti è meglio leggere le fiabe dei fratelli Grimm ( o Pinocchio).
Il popolo sembra che sia contento che gli vengano raccontate favole visti anche gli ultimi risultati…anche se a votare vanno meno la metà…poi questi nuovi capitani sono bravissimi a raccontarle per convincervi, bene così almeno vivete contenti e felici…