GIorgio Menichelli ed Enzo Mengoni
«Bisogna immediatamente stimolare un controllo deciso, per scongiurare la possibilità di speculazioni in questa straordinaria impennata dei costi energetici». Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo ha immediatamente avviato un’azione decisa con l’intento di andare concretamente ad approfondire le cause di un caro bolletta ormai insostenibile per le aziende, e che sta impaurendo tutti i settori produttivi.
Per questo motivo l’associazione sta predisponendo una segnalazione all’Arera (L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con l’accorata richiesta di maggiori attenzioni verso questi spaventosi picchi. Così come fatto recentemente in seguito all’esponenziale aumento dei costi del carburante, quando Confartigianato Mc-Ap-Fm aveva sollecitato l’intervento delle competenti Autorità giurisdizionali.
«La domanda che tutti ci facciamo è: cosa sta succedendo? – ragionano il presidente territoriale Enzo Mengoni e il segretario generale Giorgio Menichelli – Quel che è certo è che i consumatori si sono ritrovati con prezzi improvvisamente schizzati in alto, con rialzi senza precedenti. E la crescita si aggraverà notevolmente dopo l’estate. Prevediamo salassi nelle bollette di luglio e agosto e le aziende saranno costrette ad adeguarsi o a chiudere, perché impossibilitate ad andare avanti. Il disagio c’è ed è difficile pensare che le cause siano solo da attribuire alla guerra in Ucraina e alla riduzione delle forniture russe. Insomma – sostengono Mengoni e Menichelli – qualcosa non quadra. È chiaro che laddove diminuisce la quantità di materia prima, il prezzo sale se c’è almeno parità di domanda. Ma è altrettanto chiaro che è verosimile ipotizzare che da qualche parte ci siano manovre speculative. Quello che noi chiederemo alle autorità competenti (e lo faremo presto) è di vigilare su tutti i passaggi che avvengono in Italia, dagli importatori alle catene di distribuzione, fino all’arrivo dell’energia nelle aziende. Il mercato è mondiale, ma l’autorità ha margini per indagare a livello nazionale e qui può trovare chiavi per intervenire».
Confartigianato, a livello generale, sostiene «l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre, per l’associazione va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione. Utile, quindi, avviare l’attesa riforma della tassazione dell’energia».
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Draghi ha affermato che abbiamo scorte di gas fino a fine anno.
Allora chiedo: a che prezzo è stato pagato questo gas? Perché l’incremento dei prezzi è stato immediato senza tener conto dei costi di acquisto da parte dei fornitori ai vecchi prezzi? Inoltre non vi sono fornitori che anche ora acquistano a prezzi bassi fissati da contratti di lunga durata?
Ripeto perché gli aumenti sono stati immediati?
Confartigianato e associazione dei consumatori, come il 2 de briscola, quando comanda picche. Se “sfiatano”, ma no li sente nessuno. Spreco di denari, non ne vale la pena.