Eurospin raziona l’olio di semi:
«Massimo due pezzi per scontrino»

MACERATA - Il cartello comparso nel supermercato: «A fronte della grave situazione internazionale, per garantire continuità di rifornimento». A differenza di altre zone d'Italia qui ancora non è scattata la psicosi per acquisti di massa dovuti alla paura degli aumenti dei prezzi

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Il cartello comparso all’Eurospin di Macerata

 

Ancora non è scattata la psicosi che sembra aver raggiunto altre zone d’Italia, ma qualche segnale anche qui da noi inizia ad esserci. E non è certo molto rassicurante. «A fronte della grave situazione internazionale, per garantire continuità di rifornimento, è previsto l’acquisto massimo di 2 pezzi per scontrino di olio di semi di arachide 1 litro». E’ il cartello comparso all’Eurospin di Macerata che avvisa i clienti. In altre zone d’Italia è già partita la corsa all’acquisto di pasta, farina, olio di semi appunto (in particolare quello d’arachidi è quello che si avvicina di più all’olio di oliva), pane in cassetta, biscotti. Ma qui, se si è esclude quel cartello, la situazione appare comunque nella normalità negli altri supermercati. Due le motivazioni che hanno spinto le persone ad acquisti di massa: l’allarme per lo sciopero degli autotrasportatori dovuti al caro carburante che era previsto per oggi, ma che poi è stato in parte sospeso, e la paura per l’aumento dei prezzi, dettata dalla crisi internazionale dovuta dalla guerra Russia-Ucraina.

Va detto che l’Italia importa il 64% del grano tenero per il pane e i biscotti, il 44% di grano duro necessario per la pasta, il 47% di mais.

WhatsApp-Image-2022-03-14-at-15.19.07-1-325x382E la settimana scorsa si è chiusa con le quotazioni di grano tenero e mais che hanno segnato rispettivamente +17% e +23% rispetto alla settimana prima, sfondano per la prima volta nella storia in Italia quota 400 euro a tonnellata, secondo i dati del Cai, i Consorzi agrari d’Italia, in base alla rilevazione settimanale della Borsa Merci di Bologna, punto di riferimento per le contrattazioni dei prodotti agricoli.  Quindi visto che, sempre come ha sottolineato il Cai, il costo dei prodotti agricoli incide sul 10% del prezzo del prodotto finale al consumatore, non è escluso che nei prossimi giorni o settimane ci sia qualche ritocco al rialzo di determinati prodotti. Ma sempre il Cai prevede che non ci saranno problemi di approvvigionamento nel breve e medio periodo. Al momento quindi sono esclusi problemi di presenza di prodotti negli scaffali e un aumento significato dei prezzi è solo ipotizzato, per cui la corsa agli acquisti di massa è ritenuta sostanzialmente ingiustificata.

(redazione CM)

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