La via di Baldassarri per lo sviluppo:
«Servono coraggio, scelte veloci
e una rosa d’infrastrutture dove intervenire»

LA LEZIONE del presidente Istao, ospite questo pomeriggio di Confartigianato Macerata. Un'impietosa fotografia della decrescita dell'Italia negli ultimi 20 anni. Per le Marche giudica fondamentali l'alta velocità Ancona-Roma e la Pedemontana Fano-Grosseto. «Per il Pnrr servono progetti seri». Sulla Quadrilaterio è amareggiato per le interruzioni a Macerata e Civitanova: «Quella rotatoria provvisoria è assurda»

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Da sinistra: Enzo Mengoni, Mario Baldassari, Matteo Zallocco

di Giulia Sancricca (foto di Fabio Falcioni)

Da dove veniamo e dove vogliamo andare. Secondo il presidente dell’Istituto Adriano Olivetti (Istao) Mario Baldassarri, ospite questo pomeriggio di Confartigianato, bisogna partire da questo ragionamento per prevedere l’andamento economico dell’Italia e dell’Europa per i prossimi anni.

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Mario Baldassarri, economista, ex vice ministro, è il padre della Quadrilatero

È stato lui a ripercorrere quanto accaduto dal 2003 ad oggi, e a proiettare la nazione verso il 2024, passando per il Pnrr e le energie alternative, stimolato sulla questione dal presidente di Confartigianato Enzo Mengoni, dal segretario Giorgio Menichelli e dal direttore di Cronache Maceratesi Matteo Zallocco.
«Le previsioni economiche – la premessa di Baldassarri – servono per avere un quadro di riferimento sul futuro, valutare se è accettabile e prendere eventuali misure per evitare che si verifichi qualora fosse negativo. Questo è il compito della politica economica».

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Giorgio Menichelli

Per l’analisi della situazione attuale, Baldassarri ha precisato che «il problema non è rappresentato da pandemia e guerra. I problemi c’erano già e questi due fattori li hanno accelerati, rendendo più urgente la necessità di intervenire».
Da qui la constatazione che «già nel 2003 – ha ricordato – in due libri avevo esortato l’Europa a “svegliarsi” rispetto a come stavano cambiando il mondo e la geopolitica. Non solo quanto previsto si è verificato, ma la curva del nostro Paese è scesa prima di quanto stimato.
Questo è il risultato di una globalizzazione che non ha avuto un governo. C’era bisogno di un nuovo G8, con Usa, Cina, India, Russia, Giappone, un paese dell’America latina, un paese africano e un paese dell’Europa diventata nel frattempo politica e federale».
Ferma la sua posizione anche nei confronti di chi sostiene che la scarsa crescita dell’Italia sia dovuta ai vincoli europei e all’euro.
Dati alla mano, Baldassarri ha mostrato agli imprenditori presenti come «la vera colpa è attribuibile all’aver lasciato fare in Europa una concorrenza devastante e iniqua, come dimostra la crescita di Paesi come Olanda, Irlanda e Lussemburgo.
In Italia, l’unica cosa che abbiamo tagliato sono stati gli investimenti pubblici: abbiamo perso 300 miliardi di capitale fisso collettivo: strade, ponti, aeroporti, per non parlare del capitale umano difficile da stimare».

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Enzo Mengoni

Ma il vero fulcro dell’analisi di Baldassarri si trova nel raffronto tra il Pil pro capite italiano ed europeo nel 2000 e nel 2021.
«Nel 2000 – ha mostrato – l’Italia aveva 27.327 euro di reddito pro capite (il venti percento superiore a quello dell’Unione Europea ed il tre percento superiore a quello dei Paesi con l’euro). Nel 2021 l’Italia ha 27.433 euro di reddito pro capite, ma nel frattempo i nostri soldi risultano inferiori del sette percento rispetto alla media europea e del 15 percento rispetto ai Paesi con l’euro. Siamo dietro a tutti».

I dati di Baldassarri evidenziano poi come «il Governo sovrastimi la crescita tendenziale e sottostimi la necessità di impatto della politica economica». Per questo motivo, a suo avviso, a livello nazionale occorre subito una manovra molto forte, almeno da 50 miliardi di euro, che serva a sostenere i redditi delle famiglie e delle imprese, altrimenti andremo verso un’erosione di potere d’acquisto (un balzo dell’inflazione lo distrugge) e quindi ci troveremo in autunno a dover spendere magari 50 miliardi ex post per pagare cassa integrazione, disoccupazione e sostegni. Meglio quindi investire queste risorse prima e subito».

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L’attenzione si è spostata sul locale con l’intervento del direttore di Cronache Maceratesi che ha acceso i riflettori sull’utilizzo dei fondi del Pnrr (citati gli esempi del porto Dubai a Civitanova e della pista da sci a Macerata) e sulla Quadrilatero interrotta a Macerata e a Civitanova.
«Il progetto Quadrilatero – ha ricordato Baldassarri – prevedeva l’uscita della Valdichienti a Civitanova con un cavalcavia e due parcheggi che permettevano di trovarsi in piazza con un sottopasso, per circa dieci milioni di euro; così come la bretella di Montanello a Macerata. La giunta di centrodestra di Civitanova rifiutò il cavalcavia, quella di centrosinistra guidata dall’amico Giorgio Meschini rifiutò l’intervalliva adducendo di voler utilizzare i fondi regionali. Solo successivamente si resero conto che la Regione non avrebbe concesso i fondi. Secondo il mio parere, non è questo il momento di fare questi progetti. Mi preoccupa la frivolezza di questi dibattiti: abbiamo problemi seri, non possiamo pensare alla rotatoria di Civitanova, quella è proprio un’assurdità. Siamo in un ritardo spaventoso, rischiamo di perdere i fondi. Serve, allora, coraggio politico e scelte prese in fretta, con la necessità anche in questo caso di fare quadrato, decidendo alcune strutture fondamentali dove intervenire». Tra queste l’alta velocità Ancona-Roma per collegare l’Adriatico con il Tirreno, ma anche la Pedemontana e la Fano-Grosseto.

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Antonio Pettinari tra il pubblico

Poi l’appello a Confartigianato: «Se potete, intervenite – ha esortato i vertici – . Le aziende debbono tener duro, puntare molto sull’innovazione, sulla ricerca e puntare soprattutto su quello che da professore chiamo “il Capitale umano”. Il vero valore di questo territorio e della sua produzione sta nelle professioni, a tutti i livelli. Inoltre, quando ci sono difficoltà in atto (prima pandemia e subito dopo la guerra), bisogna far squadra, anche all’interno delle imprese e tra le imprese. In questo campo le istituzioni hanno un ruolo importante di guida e di compartecipazione nelle scelte».

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Mario Baldassarri e Matteo Zallocco

Infine l’opinione sulle energie alternative. «Non ho nessuna simpatia per Putin – ha chiarito – , ma le alternative come il gas via mare costa il 30/40 percento in più di quello russo. Sul piano energetico, l’unica alternativa possibile è accelerare sulla fusione nucleare, ma anche qui bisogna fare attenzione: c’è un progetto nostro, guidato dall’Italia, dobbiamo puntare su quello».

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A destra Andrea Marchiori, assessore ai lavori pubblici del Comune di Macerata

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Il pubblico

 

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Baldassarri, Quadrilatero my way: «Un esempio per il futuro delle Marche C’era anche l’intervalliva, ma Meschini…»

 



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