Gabriele Miccini
«Sono assurde e non voglio assolutamente subire, come si sta minacciando, dei sacrifici anche alimentari o peggio ancora energetici. La mia sola preoccupazione è salvaguardare l’azienda e con essa lo stipendio dei miei collaboratori, senza il quale farebbero fatica ad andare avanti. E sono veramente stanco e indignato di tutti coloro che ci assillano ogni giorno con questa retorica da salotto sulla guerra». E’ lo sfogo dell’industriale Gabriele Miccini, della Giessegi di Appignano, che critica duramente il nuovo pacchetto di sanzioni preparato dall’Ue per la Russia, che prevede tra l’altro il blocco dell’import di carbone e lo stop all’export da Mosca per un valore complessivo di 10 miliardi.
Miccini lancia un allarme ben preciso: «Se continuiamo così – sottolinea – arriveranno sempre più chiusure e non sarà un problema solo della grande industria, ma dell’infinità di piccole e medie aziende che popolano l’Italia. Se non invertiamo il trend l’economia andrà in ginocchio, è inevitabile».
Tre gli aspetti che, secondo il suo punto di vista, bisognerebbe affrontare per cercare di rimettere in piedi una situazione che rischia di diventare insostenibile: materie prime, energia e carburante. «Il forte aumento delle materie prime – dice Miccini – era legato solo in minima parte all’uscita dalla pandemia. A pesare è soprattutto il cambio di atteggiamento della Cina rispetto al resto del mondo: con la grande crescita del mercato interno, non esportano più la stessa quantità di materie prime di una volta, ma solo quelle che a loro fa comodo esportare e al prezzo che vogliono. Così mettono in crisi le aziende, soprattutto quelle italiane, costrette ad approvvigionarsi all’estero. Dal punto di vista dell’energia, il famoso Green Deal dell’Europa rischia, così come è stato pensato, di essere soltanto un boomerang. Noi non siamo ancora pronti a staccarci dai combustibili fossili e forzare la mano da questo punto di vista ha il duplice effetto di farci perdere competitività con Usa e Cina che sono i Paesi che inquinano di più e di scaricare i costi su aziende e famiglie, non possiamo permettercelo. Terzo, bisogna intervenire sul costo del metano, perché se continuiamo con questi prezzi esagerati avremo sempre più chiusure. E’ impensabile che si possano continuare a sostenere costi simili. Faccio un esempio: ho 16 appartamenti che affitto principalmente ai miei collaboratori, con un prezzo d’affitto che comprende anche le spese di riscaldamento e luce. Con questi prezzi, adesso ogni mese da quegli appartamenti perdo 3/4mila euro: cosa dovrei fare rescindere i contratti? Alzare il prezzo d’affitto e scaricare i costi sulle famiglie? Certo che non posso».
Per questo Miccini ritiene che la guerra sia stata la mazzata finale che si sarebbe potuta benissimo evitare e che in ogni caso, ora, sarebbe meglio terminare quanto prima. «Qui non è assolutamente in gioco la nostra libertà come qualcuno continuamente cerca di farci credere – aggiunge – Non credo che Putin abbia mire espansionistiche tali da minacciare i nostri confini. Il punto è che non si sarebbe dovuto arrivare a questo. Se avessimo avuto dei veri statisti, dei politici capaci, avremmo già creato un’Europa forte con la Russia dentro, non l’avremmo esclusa. Anzi ancor di più, avremmo dovuto far entrare anche la Russia nella Nato e smetterla con la corsa agli armamenti, perché a pagare è sempre la povera gente. Come sta succedendo in Ucraina, dove a morire sono i cittadini comuni e non certo chi decide sopra le loro teste. Zelensky, se fosse stato uno statista avrebbe dovuto evitare che si arrivasse a tanto, avrebbe dovuto prevenire la guerra e cercare un accordo. Perciò non dovremmo continuare ad inviare armi in Ucraina, perché così rischiamo solo di peggiorare una situazione a cui invece dovremmo mettere un punto il prima possibile».
«Draghi e gli altri leader europei – conclude – non fanno altro che appoggiare in maniera acritica gli americani i quali, intanto, sono autonomi dal punto di vista energetico e poi da guerrafondai quali sono non hanno capito che un futuro migliore non si conquista con le bombe ma con l’economia e se continuiamo così sarà la Cina a vincere, verrà da noi a comprerà tutto a buon prezzo. I nostri prodotti non saranno più appetibili in nessun Paese del mondo con questo aumento dei costi e a differenza di Francia che ormai ha in mano il settore del lusso o della Germania che domina quello meccanico e automobilistico, noi che siamo principalmente legati al manifatturiero saremo fuori dal mercato».
(Redazione Cm)
Lo scopo di Draghi è quello. Una volta ottenuto tutto passerà.
Io sono una pensionata,e sono d'accordo, tra le bollette e la spesa arrivata alle stelle non c'è la facciamo più ad andare avanti
Ha ragione. Concordo con ogni sua parola
Oh, cominciano a capirlo!
Condivido tutto cio' che viene scritto
Chiuderanno le aziende che producono beni anche non necessari. Però. Lavoreranno alla grande le aziende del settore guerra.
Bravi Miccini almeno tu faccia voce
Ha ragione! Dove sono tutti gli altri imprenditori? Il loro silenzio è assordante.
Le sanzioni servono a far chiudere le nostre aziende. Basta sanzioni. c'è da bloccare la vendita delle armi per evitare le guerre
Enzo Marconi esatto
Hai mille ragioni
Le sanzioni servono a far chiudere le aziende Quello che dice il signor Miccini ha mille ragioni
Come dargli torto
Ben detto gli altri imprenditori dove sono?
Gli interessi italiani non somo curati da nessuno
Qualche imprenditore con la testa al posto dei quaquaraquà al governo.
Approvo le sue parole
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Signor Miccini concordo con lei al 110% i nostri politici vivono sulla luna bisogna pensare al popolo no alle ciance.Sulla Libia fatto un casino idem Afghanistan Iraq ed altro ancora P.S (per le pensioni non ci sono I soldi ma per gli armamenti si trovano subito) quando si andrà a votare italiani ricordatevi di questi fenomeni.
Non è lecito sorvolare sulle responsabilità della guerra,sicuramente foriera di disastri per tutti,che sono solari quanto scarsamente motivate.Da tener presente anche che è parte di una logica di portata generale che pone il problema di una profonda revisione del modello economico che è prevalso per una lunga serie di motivi.
Scrivevo il 4 marzo “Gli ultimi due articoli del CEO politico Miccini mi trovano perfettamente d’accordo”. Con questo fanno tre, esclusion fatta per per l’eventualità remotissima se non del tutto impossibile di un Putin nella Nato dove credo non entrerebbero mai né lui né un altro despota russo. Molto armoniosi e sulla stessa riga del pentagramma sia Zelensky che Draghi che ha fatto il suo tempo. Vada a lavorare in America da cui pende e si fa dire che cosa dobbiamo fare. E lo volevamo Presidente?!?! Si porti pure tutto il governo a continuare a fargli da lacchè. Compresi esterni ed uscieri. Certo, che questa guerra andava e poteva essere evitata. Adesso Joe Paralisi facciale se la ride e incassa al di là dell’oceano e in molti non sappiamo come andrà a finire. Continuare a fare sanzioni serve solo ad esasperare la situazione, a dare speranze che possa, finalmente per Zelensky che tanto la invoca, scoppiare la terza guerra mondiale. Però lasci l’indirizzo preciso.
Come sempre non posso che essere d’accordo su tutto!
Il popolo ucraino è responsabile della politica del comico che hanno eletto loro presidente.
Noi italiani invece non abbiamo eletto alcun comico. Ce li hanno mandati da oltre oceano e noi ce li siamo tenuti e zitti. E adesso saranno cavoli nostri. E veramente duri.
vergognatevi filorussi assassini
Complimenti sig. Miccini.
Faccio una proposta.
Se cessano i bombardamenti togliamo le sanzioni.
Dal comportamento del governo, dei parlamentari e dei politicanti in general, ma in particolar modo del ministo degli esteri, si direbbe che ci vogliono mettere in ginocchio per schiavizzarci.
Continuano a sanzionare l’Unione Russia ma intelligentemente il governo Russo ce le rigira e la UE è quella a rimetterci.
Per non parlare dell’invio di armi all’Ukraina. In caso di guerra saremo soprattutto noi italiani a lasciarci la pelle, anche quelli che lodono le decisioni di questo governo … mai eletto dal popolo che a quanto pare se ne infischia del popolo.
Con Miccini si confonde la tensione dell’imprenditore a contrastare le tante difficoltà che in questi ultimi anni hanno riguardato la gestione della sua e di tutte le aziende, con quello dell’analista politico, spesso a senso unico. Mentre con il primo si può solidarizzare con il secondo, almeno dal mio punto di vista, c’è una distanza molto ampia. Criticabile ad esempio è la valutazione del Green Deal europeo che non ha nulla a che fare con le tensioni su prezzi e disponibilità di energia e materie prime già presenti prima della guerra. Non solo, se fossimo stati più avanti nella implementazione delle energie rinnovabili e anche nella circolarità dei materiali (dove per altro come paese siamo bravi) saremmo stati ora più al riparo dagli effetti di queste oscillazioni (prezzi e disponibilità di materiali). Sempre molto criticabile dal mio punto di vista è la sua valutazione sulla guerra in atto. Non assegnare mire espansionistiche a Putin che ha dato il via alla invasione di un paese indipendente, beh è una tale contraddizione in termini che si commenta da sola. Per quanto riguarda Gli Stati Uniti, si tratta certamente di una super potenza che usa la forza quando serve come estensione della politica, ma questa forza spesso l’abbiamo utilizzata a nostro vantaggio e comunque si tratta di una democrazia che in quanto tale ha la capacità di correggere e riconoscere i suoi errori. Per questo fra l’altro siamo suoi alleati e non della Russia di Putin.
Far entrare la Russia nelle NATO ???……Missione impossibile , sono in contrapposizione !!
Difficile sapere cosa c’è sotto certi comportamenti politici, lo possiamo solo immaginare…..sta di fatto e lo tocchiamo con mano tutti i giorni non abbiamo più politici degni di essere tali, sopratutto negli esteri….
Ribadisco che l’Ing.Gabriele Miccini è e resta un grande imprenditore che , nel suo settore , risulta vincente. Ricordo pero’ , che nel rischio d’impresa cardine dell’iniziativa , rienrano anche eventi bellici. Qui , di ” pazzi ” – occorre essere sinceri con noi stessi – ce n’è uno solo : Vladimir Putin.Poi c’è un popolo aggredito che ha reagito coraggosamente con l’aiuto dei Paesi Occidentali perchè ai carri armati , ai cacciabombardieri ed agli elicotteri d’attacco non si contrappongono fiori o opere di bene , ma armamenti di difesa adeguati tanto che la resistenza ukraina sta piegando il gigante russo. A meno che non si voglia ” regalare ” un territorio alle mire espansionistiche di un despota pur di garantirsi l’economia d’impresa. Sarebbe aberrante.Troppo spesso leggo ed ascolto di ” ndulgenti ” e ” filoputiani ” mentre i susseguono trasmissioni e dirette nel vergognoso tentativo di negare stragi , stupri , assassinii , deportazioni….
come imprenditore tanto di cappello ma si limiti a quello e lascio le cose grandi a chi se ne intende. Comunque keggetevi l indagine ipso pubblicata oggi 86% degli utilizzi è favorevole a ridurre i consumi energetici . A fornire armi all ucraina etc..quindi i filoputiniani o ancor meglio gli egoisti sono solo su cronache?
Desidero rispondere a tutti quelli che bramano per andare alla guerra. Mi sa tanto di un armiamoci e partite.
Personalmente sono per un’Italia neutrale, libera dai diktat che arrivano dai colonizzatori.
Se ci dovesse essere una guerra i primi a soffrirne saremo noi italiani con ben 120 basi militari americannato che a quanto pare sono dotate di ordigni nucleari.
Mi piacerebbe sapere inoltre se sareste contenti di avere dei laboratori sottocasa dove studiano virus e altro da utilizzare in una eventuale guerra batteriologica.
Laboratori banditi dagli accordi internazionali ma che le grandi potenze non ottemperano agli accordi.
Schieratevi pure da una parte o dall’altra come fate quando andate a vedere una partita di calcio o quando siete al bar a discuterne.
Qui si tratta di un’economia alla sbando che sta creando e creerà sempre più l’impoverimento della nazione specie con l’approssimarsi di una guerra a tutto campo.
Schieratevi, schieratevi poi al momento sarete i primi a farvela sotto.
Dal quotidiano LIBERO 7/4/22 IURI MARIA PRADO:
COMPLOTTISMO IN VERSI / I PACIFISTI SEMBRANO I NEGAZIONISTI NAZI
Dice il pacifista:
che quelle dell’ospedale erano gravidanze isteriche;
che a MARIUPOL c’era tanta corruzione;
che lo smalto sulle unghie della donna cadavere a BUCHA è finto;
che i cani uccisi in UCRAINA non avevano la vaccinazione;
che ZELENSKY non paga i contributi alla colf;
che le fosse comuni le hanno fatte gli ucraini ed erano abusive;
che a quelli là gli hanno legato le mani dietro la schiena per salvarli, perchè se no finiva che usavano le armi della NATO;
che ci vuole un’indagine sui superstiti ucraini, vuoi vedere che non sono colpevoli che l’hanno fatta franca…;
che le automobili schiacciate dai carri armati russi erano in terza fila…;
che i ciclisti ucraini avevano le armi chimiche;
che la bambina con la scritta dietro la schiena l’ha pagata BIDEN;
che a KIEV manca la cultura antimafia;
che i reporter ucraini non sono iscritti all’Ordine del Giornalisti;
che i profughi sono disinformati perchè credono che ci sia la guerra e invece è un’operazione speciale;
che per il 25 aprile ci vuole la par condicio: basta le sassaiole solo sulla BRIGATA EBRAICA, un pò anche sull’AMBASCIATA UCRAINA;
Infine dice il “pacifista” che gli ebrei ammazzati non erano 6 milioni ma 5.999.999, ah, no, chiedo scusa: questo non è il pacifista, è il negazionista nazista.
Comprendo tutte le preoccupazioni dell’imprenditore MICCINI ed apprezzo il suo lavoro ma di fronte a quello che sta accadendo con l’aggressione all’UCRAINA non si può far finta di nulla e senza la difesa di tutto un popolo e l’aiuto dell’Occidente ci sarebbe un effetto domino su altri paesi dell’est Europa che vogliono mantenere la loro indipendenza e libertà mentre l’ex agente KGB vorrebbe ripristinare il dominio antecedente al crollo del MURO DI BERLINO con la scusa di difendere minoranze etniche russe. Ricordiamo le rivolte di BUDAPEST nel 1956 e di PRAGA nel 1968 soffocate nel sangue dai carri armati dell’ex UNIONE SOVIETICA ed il PATTO DI VARSAVIA.