«Ortopedia pubblica distribuita
su tre sedi nella stessa Area Vasta:
una scelta illogica»

L'INTERVENTO di Claudio Maria Maffei - I dati dicono che l’ospedale di Macerata va integrato con quello di Civitanova e messo in rete con quello di Camerino e la Casa di Cura Villa dei Pini, che potrebbe poi garantire quell'autonomia nella copertura dei bisogni della popolazione che oggi non c’è

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Claudio Maria Maffei

di Claudio Maria Maffei*

Di recente anche su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) la Regione Marche ha dato grande enfasi ad uno studio sulla mobilità sanitaria delle Marche (e quindi sui cittadini marchigiani che si vanno a ricoverare nelle altre Regioni) fatto dagli economisti della Università Politecnica delle Marche. Questo studio presentato in pompa magna con tanto di conferenza stampa avrebbe evidenziato come problemi prioritari la mobilità passiva di area ortopedica e quella relativa agli interventi di cardiologia interventistica (in pratica quelli eseguiti dai servizi di emodinamica). La Giunta ne avrebbe tratto la indicazione che la strada intrapresa di una rete ospedaliera diffusa è quella giusta. E cioè andrebbero mantenuti tutti gli ospedali attuali più magari qualcun altro chiuso in precedenza. Nel caso della provincia di Macerata vorrebbe dire mantenere così come sono i tre ospedali attuali: Macerata, Civitanova e Camerino-San Severino.

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Figura 1 – Ricoveri 2020 dei cittadini della Provincia di Macerata per frattura del femore (Fonte: Programma Nazionale Esiti del Ministero della Salute e della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

In realtà lo studio della Università Politecnica delle Marche aggiunge poco a quello che già si sapeva e – cosa purtroppo assai più grave – viene strumentalmente usato per avvallare la politica totalmente sbagliata della rete ospedaliera diffusa. Vediamo perché è sbagliata guardando i dati di area ortopedica della Provincia di Macerata. I dati sono quelli ufficiali 2020 del Programma Nazionale Esiti della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e del Ministero della Salute. Sono dati che sono disponibili gratis da diversi mesi, ma pare che la Regione non lo sapesse, visto che ha pagato per farsi fare le stesse elaborazioni.

Nella Figura 1 vediamo i dati sulle fratture del femore che ci dicono che su 519 casi 458 (in pratica quasi tutti) sono stati ricoverati nelle tre ortopedie della Area Vasta 3: Macerata (262), Civitanova (118) e Camerino (78). Fin qui tutto bene.

Purtroppo le cose cambiano drammaticamente se passiamo alla chirurgia ortopedica programmata come la chirurgia protesica dell’anca. Nella Figura 2 vediamo come il 23,9% dei pazienti sia dovuto andare nel 2020 fuori Regione e come la struttura che ha fatto più interventi sia stata Villa dei Pini, la Casa di Cura Privata di Civitanova.

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Figura 2 – Ricoveri 2020 dei cittadini della Provincia di Macerata per protesi d’anca (Fonte: Programma Nazionale Esiti del Ministero della Salute e della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

Stesso discorso per le protesi di ginocchio (vedi Figura 3): nel 2020 quasi un paziente su 3 dall’Area Vasta è dovuto andare fuori Regione e più di un altro terzo è stato operato presso Villa dei Pini o a Villa Igea ad Ancona. Non è difficile capire che avere l’attività ortopedica pubblica distribuita su tre sedi ospedaliere nella stessa Area Vasta è illogico, come del resto dicono i parametri nazionali di riferimento che per la ortopedia prevedono una unità operativa (non importa se pubblica o privata) ogni 100mila – 200mila abitanti. Se ci fosse una unica struttura pubblica tra Civitanova e Macerata in cui concentrare le urgenze e l’attività programmata venisse svolta da una unica equipe di Area Vasta in grado di coprire anche la sede di Camerino la situazione sarebbe molto più razionale. Una collaborazione con Villa dei Pini potrebbe poi garantire quella autonomia nella copertura dei bisogni della popolazione dell’Area Vasta che oggi non c’è. Né in area ortopedica, né in altre aree come quella della cardiologia interventistica di cui ho già parlato domenica scorsa (leggi l’articolo).

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Figura 3 – Ricoveri 2020 dei cittadini della Provincia di Macerata per protesi di ginocchio (Fonte: Programma Nazionale Esiti del Ministero della Salute e della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

La Regione dà invece la interpretazione opposta ai dati: più ospedali pubblici e meno privato. Peccato che non funzionerà perché gli specialisti sceglieranno sempre di più di lavorare nel privato magari di fuori Regione più efficiente e i pazienti li seguiranno. Ovviamente i nostri specialisti non c’entrano niente perché subiscono scelte che fa la nostra politica.

*medico e dirigente sanitario in pensione

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