Uffici dell’Area Vasta 3
di Luca Patrassi
Una determina della dirigente dell’Av3 dell’Asur per imporre all’Ufficio interessato il pagamento di circa 92mila euro frutto di una sentenza di Appello favorevole a una funzionaria dell’Av3 che ha fatto ricorso per aver svolto per 5 anni mansioni superiori al suo ruolo senza il relativo compenso.
Una delibera dell’allora direttore della zona territoriale di Macerata dell’Asur Enrico Bordoni per affidare a una funzionaria amministrativa un incarico per svolgere mansioni superiori. Siamo nel 2010 e l’incarico va avanti fino al 2015 per sostituire il dirigente Alberto Carelli che aveva ottenuto un incarico regionale di vertice. A sostituire Carelli l’ex direttore Bordoni scelse una funzionaria interna, Donatella Rinaldelli Uncinetti. Dunque nessuna procedura di evidenza pubblica per la sostituzione, nessuna indicazione di un dirigente di pari livello: non solo la promozione della funzionaria interna, si è poi segnalata per un’altra anomalia: nessun compenso aggiuntivo.
Vista la situazione, Donatella Rinaldelli Uncinetti, assistita dall’avvocato maceratese Claudio Fraticelli, ricorre al giudice del lavoro del Tribunale di Macerata e chiede circa trecentomila euro per l’attività dirigenziale svolta tra il 2010 e il 2015. In primo grado il ricorso della funzionaria Asur viene respinto ma in sede di Appello – e siamo arrivati ai giorni nostri – il giudice del lavoro del Tribunale di Ancona rileva fondati i motivi del ricorso e condanna l’Asur al pagamento di 66mila euro, oltre a 26mila euro di spese varie. Partita non ancora definita, la funzionaria in questione ritiene sia sbagliato il calcolo degli arretrati dovuti e pende il ricorso in Cassazione.
Dunque ulteriori atti giudiziari ed evidentemente il rischio di ulteriori maggiori spese per la parte pubblica. Resta da capire, e sicuramente tra i tanti funzionari che hanno preso parte alla formazione degli atti ci sarà qualcuno in grado di spiegare il tutto, perchè un amministratore pubblico incarica un funzionario di mansioni superiori per poi non pagarlo, perchè assegna un incarico senza ricorrere a procedure di evidenza pubblica o a incarichi a dirigenti di pari grado. Ora appunto la sentenza di Appello: 92mila euro da pagare subito, in attesa della decisione della Cassazione.
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Bene, chi sbaglia paga, questa sistema deve sparire, quando si da l’incarico deve essere completo, anche come stipendio.