Tante disdette a Natale e Capodanno:
«Di 300 prenotati me ne sono rimasti 180»
E c’è chi annulla il Veglione

HOTEL E RISTORANTI tra aumento di contagi e possibili nuove restrizioni. Emanuele Properzi (La Cipolla d'oro): «Con la certificazione verde perso il 60% dei coperti. Ogni giorno prenotiamo e sprenotiamo». Francesco Tartabini (Anton): «Abbiamo deciso di fare solo asporto. È una scelta che ci ha premiato». Aldo Ascani (La Serra): «Già nelle serate normali parti con 250 prenotati e te ne ritrovi 150. Per Capodanno siamo sold out ma aspettiamo le decisioni del governo». Stefano Mei (Hotel Velus): «Questa mattina avevo tutto pieno, nel pomeriggio sono state annullate 5 o 6 camere». Milena Mecozzi (hotel Acquamarina): «Per fine anno siamo legati alle discoteche»

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di Laura Boccanera 

Disdette per Capodanno, ristoratori e albergatori attendono col fiato sospeso le eventuali restrizioni del governo per le festività (domani ci sarà una cabina di regia dalla quale si attendono novità). Aldo Ascani de La Serra: «Già ora abbiamo disdette nelle serate ordinarie: parti con 250 prenotati e te ne ritrovi 150». Negli hotel preoccupazione per l’eventuale chiusura delle discoteche: «il 50% delle prenotazioni di Capodanno sono per veglioni e disco».

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Francesco Tartabini – ristorante Anton

Rispetto allo scorso anno quando eravamo tutti in lockdown la situazione è migliore, i ristoranti sono aperti, ma il timore di ulteriori restrizioni e disdette per quarantene, positivi e per il panico potrebbe portare ad un calo di prenotazioni. Le prima avvisaglie già ci sono e c’è anche chi ha deciso di annullare tutto e fare solo asporto. E’ il caso del ristorante Anton di Recanati, sala banchetti da grandi numeri che all’inizio del mese, visto il rialzo dei contagi ha preso una decisione contro corrente. Annullare tutto e fare solo asporti per numeri considerevoli: «ad ottobre avevamo iniziato ad organizzare il veglione di Capodanno – racconta Francesco Tartabini – una serata musicale e gastronomica, ma visto il rialzo dei contagi abbiamo pensato che potesse essere una scelta critica e a rischio di disdette e fonte di preoccupazione e così abbiamo cambiato in corsa decidendo di effettuare solo asporto. Ed è stata una scelta che ci ha premiato. Per Natale abbiamo chiuso le prenotazioni già una settimana fa, per Capodanno abbiamo ancora possibilità di pasti ma stiamo su buoni numeri. E’ stata una scelta quasi obbligata dal momento che ancora non si conoscono le restrizioni che verranno per la ristorazione. Inoltre avevamo anche molte comitive con non vaccinati e per le nuove normative non possono accedere. Abbiamo deciso così di sacrificare il veglione. Diciamo che quest’anno siamo riusciti a sottrarre al Covid i mesi di novembre e dicembre, ora dovremo prepararci per gennaio e febbraio però».

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Emanuele Properzi La Cipolla d’oro

Calo di prenotati invece per La Cipolla d’oro a Potenza Picena: «qua la situazione tipo è ricevere la telefonata della comitiva che ti dice siamo in 14, ma due non hanno il Green pass, possiamo prenotare lo stesso vero? – racconta Emanuele ProperziL’introduzione del green pass ci ha fatto perdere un 60% di coperti. Le prenotazioni per i giorni di festa arrivano e contemporaneamente anche le disdette, ogni giorno prenotiamo e sprenotiamo. A Natale avevamo 300 persone, siamo arrivati a 180. Dopo 30 anni sto seriamente pensando di cambiare mestiere. L’emergenza indubbiamente c’è, ma locali grandi come il nostro potevano essere autorizzati ad aumentare magari il distanziamento fra i tavoli, ma avere meno limitazioni».

Scetticismo da parte del titolare de La Cipolla d’oro anche in merito ai tamponi per i vaccinati: «assurdo chiedere anche a chi è vaccinato di fare ulteriori tamponi e spendere altri soldi».

Va un po’ meglio nelle attività più piccole dove le eventuali disdette pesano meno e vengono rimpiazzate per ora facilmente da liste di attesa e nuove chiamate: «per Natale siamo chiusi, ma per Capodanno abbiamo tutto pieno – spiega Belinda Emili de La Mangiatoia – abbiamo preparato due menù, uno per l’asporto e uno per il locale. Però qualche disdetta c’è stata da parte di chi si è detto impaurito per l’aumento dei contagi e ha preferito prendere l’asporto e festeggiare a casa. Ho piccoli gruppi familiari e una comitiva che abbiamo sistemato in veranda. Aspettiamo comunque di vedere quali saranno le misure straordinarie per Capodanno. Al momento non ci sono limiti per i commensali a tavola, ma rimane il distanziamento fra i tavoli».

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Milena Mecozzi – Hotel Acquamarina

E le misure del Governo sono attese con trepidazione anche dagli hotel. Quelli di Civitanova hanno parecchie prenotazioni per Capodanno (quasi vuoti invece i giorni di Natale) ma la maggior parte di queste sono legate a veglioni e feste nelle discoteche e un’eventuale restrizione su questo tipo di attività a cascata porterebbe ad annullamenti anche dei pernottamenti: «la situazione non è brillante – il commento di Milena Mecozzi dell’hotel Acquamarina – questa settimana avevamo tante prenotazione da parte di persone provenienti dall’estero per ricongiungimenti familiari, ma molti hanno deciso di annullare tutto, gente proveniente da Romania, Albania e da altre regioni italiane. Per Capodanno al momento siamo ancora pieni, ma aspettiamo domani l’effetto delle decisioni del governo. Qui il 50% dei prenotati sono legati alle discoteche». «Questa mattina avevo tutto pieno, nel pomeriggio sono state annullate 5 o 6 camere di gruppi provenienti uno dall’Umbria e uno dalla Toscana che avevano prenotato con booking – aggiunge Stefano Mei dell’Hotel Velus. – A Natale chiudiamo qualche giorno perchè tradizionalmente sono giorni poco vivaci, per Capodanno aspettiamo perché le prenotazioni sono legate a Donoma e Brahma». E Aldo Ascani de La Serra vede già l’effetto delle quarantene e del rialzo dei contagi: «nelle serate ordinarie ci sono tantissime disdette – parti con 250 prenotati e te ne ritrovi 150. Per Capodanno siamo sold out da tre settimane, ma aspettiamo di vedere anche il governo cosa deciderà. Forse ci sarà questo rafforzamento con i tamponi e credo che non inciderà molto sulle disdette perché alla fine al Capodanno non si rinuncia per un tampone da fare, certo se fosse una misura che diventa definitiva anche oltre le festività potrebbe essere un problema. Dovremo comunque imparare a convivere col Covid».

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Valerio Ferrari e Belinda Emili – La Mangiatoia

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Aldo Ascani -La Serra

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Stefano Mei -Hotel Velus

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