Roberto Spedaletti (in foto col capogruppo Roberto Cherubini) ha preso il posto del dimissionario Andrea Boccia
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
«Sprangate» dialettiche dai banchi della giunta ai consiglieri comunali «rei» di aver presentato interrogazioni, mozioni, ordini del giorno non condivisi. Oggi il Consiglio comunale, che non è che abbia toccato poi chissà quali argomenti vitali, è vissuto di alta tensione. Pensare che la seduta era invece iniziata con l’applauso rivolto dall’assise al consigliere Roberto Spedaletti che ha fatto il suo ingresso al posto del dimissionario Andrea Boccia nei banchi dell’opposizione, sponda 5 Stelle.
Poi sono iniziati gli «scontri». Il consigliere dem Maurizio del Gobbo ha presentato una mozione sul fatto che le auto delle Poste siano state riprese in sosta nei posti riservati ai residenti in via Gramsci e che gli anziani non trovino posto per andare a fare le operazioni. «Non è un attacco alle Poste – ha detto Del Gobbo- ma bisogna considerare i disagi portati ai residenti che hanno diritto a un posto e non trovano una parcheggio».
Del Gobbo ha poi virato su centro storico, movida, arredo urbano ed auto suscitando la pubblica reprimenda prima dell’assessore Paolo Renna («quando hai presentato la mozione eravamo già intervenuti con una ordinanza per disciplinare la questione delle auto in sosta sugli spazi dei residenti, non è vero che le auto sono un pericolo per la movida visto che abbiamo messo il divieto di circolazione e quanto agli anziani che non riuscirebbero ad arrivare alle Poste il problema c’era con voi visto che abbiamo aperto alla sosta in piazza della Libertà anche per questo motivo») e poi del capogruppo di Fdi Pierfrancesco Castiglioni («non è possibile che su qualunque argomento si tiri fuori la questione delle auto in centro, si sta perdendo tempo»).
Il dem Andrea Perticarari, che in apertura di seduta ha chiesto al Consiglio un intervento di condanna del raid di sabato scorso a Roma contro la Cgil, è intervenuto in difesa di Del Gobbo mentre il pentastellato Cherubini ha osservato che avrebbe votato l’odg se l’amministrazione non fosse intervenuta come ha fatto ed ha inutilmente invitato Del Gobbo a ritirare l’odg. Alberto Cicarè (lista Strada Comune) , ha osservato che «non emerge la comprensione del problema centro storico, l’Amministrazione continua a nascondere la testa sotto la sabbia». Poi il microfono è passato a Stefania Monteverde che ha chiesto all’amministrazione di impegnarsi a comunicare al Consiglio le novità sul fronte del restauro con i fondi della ricostruzione del Convitto Nazionale, della chiesa delle Vergini e dell’auditorium San Paolo (leggi l’articolo): « Chiedo all’amministrazione di farsi parte attiva per un confronto costante per accelerare la ricostruzione, nessuna motivazione polemica: è un argomento molto complesso ma serve visione unitaria e informazione costante» ha detto l’ex assessore alla cultura.
A rispondere è stato l’assessore Andrea Marchiori che prima aveva invitato l’opposizione a concentrarsi di più sulla scelta degli atti giusti (mozioni, interrogazioni, odg) da presentare in aula ed ha poi redarguito la Monteverde: «La precedente amministrazione non aveva presentato specifica domanda per il Convitto mentre noi, appena insediati, abbiamo disposto indagini e controlli. Il Convitto è stato finanziato per 8.3 milioni. La chiesa delle Vergini non è del Comune, abbiamo scritto al Ministero della Cultura che ad agosto ha nominato un funzionario come responsabile del procedimento amministrativo di ricostruzione ed infine per San Paolo c’è una formale domanda di finanziamento per 12 milioni all’Ufficio ricostruzione che si aggiunge a edifici non attenzionati dalla precedente amministrazione (Conventati, teatro Lauro Rossi, palazzo Rossini, Sferisterio, ex Asilo Ricci, cimitero, un piano per 33 milioni». Miliozzi e Ricotta all’attacco, Castiglioni in difesa e replica della Monteverde: «l’Ufficio tecnico di oggi è lo stesso di prima , lavora benissimo e non ha dimenticato nulla, il nostro dovere è quello di far sentire la pressione della città, non della minoranza, sulla ricostruzione».
Infine Cicarè presenta una mozione sull’esigenza di rivedere la viabilità per garantire sicurezza agli alunni che frequentano la scuola elementare di via Rosa alla Pace (leggi l’articolo): «situazione di pericolo per i piccoli per il fatto che in quella zona gravitano bus e auto, le macchine si fermano in divieto di sosta. Negli ultimi 15 giorni ci sono stati due investimenti nel quartiere a conferma che c’è un problema generale di viabilità. Nel 2019 c’era stata una raccolta di firme da parte dei genitori degli alunni per interdire al traffico via Rosa negli orari di ingresso ed uscita da scuola dei bambini con la proposta di far usare alle auto vie alternative, magari con il sostegno di una campagna di comunicazione. Infine vorrei sapere perchè non è stati rifinanziato il progetto Pedibus». La risposta dell’assessore Paolo Renna non è stata conciliante: «Cicarè dimostra di non conoscere via Rosa e nemmeno la Pace. Ma quale strada stretta, è a doppio senso con parcheggio sul fronte opposto ala scuola. Io ci andavo a piedi, oggi i genitori devono correre, andare a piedi è un privilegio che chi lavora non si può permettere, stiamo parlando di un problema che dura dieci minuti al giorno e dovremmo invece impiegare 3/4 vigili urbani (che non abbiamo) per regolare la viabilità che si vorrebbe modificare creando il caos con bus bloccati nelle vie adiacenti. Il problema lo ha creato chi, come la precedente amministrazione, ha creato scuole nuove senza prevedere i parcheggi come accaduto alla Casermette. La invito ad andare a verificare in via Rosa, i bambini devono giocare sulla strada? Ma se c’è un campetto che nessuno utilizza, vada a verificare».
Cicarè reagisce: «Non conosco la zona? La questione mi è stata segnalata da tante persone. La sua è una risposta triste, assessore: come si fa a dire che le persone devono correre? Che possono investire i bambini siccome hanno fretta? Mi chiedo piuttosto se lei ha capito quello che ha letto». La consigliera di maggioranza Sabrina De Padova ironizza: «Se la raccolta firme è del 2019 e se la situazione è grave come lei dice, perché non siete intervenuti voi subito? Perché non lo avete fatto negli anni passati visto che dice che i problemi ci sono anche altrove?».
Poi si va ai voti, maggioranza contro minoranza e gli atti dell’opposizione vengono tutti bocciati. Unici a distinguersi i pentastallati che votano caso per caso e non sempre con l’opposizione. Il Consiglio si chiude e il presidente Francesco Luciani chiama i capigruppo nel tentativo di trovare una posizione unanime sulla questione dell’attacco alla sede romana della Cgil.
Diciamo che da quello che ho letto tanti consiglieri non capiscono o non vogliono capire i veri problemi
Mai successo.sara' una novità pure questa.ma.
Domande legittime di Stefania Monteverde.
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Signori dell’opposizione se vi rosica mi dispiace per voi ma evidentemente quando eravate maggioranza qualche errore l’avrete fatto sennò la gente vi rivotava.Ora per favore fate lavorare la nuova maggioranza poi se anche loro faranno delle ca….te andranno a casa anche loro.
Xche’ i sinistroidi sono dei provocatori nati e si e’ visto quando erano al comando durante i 20 anni.
Con questa opposizione la maggioranza governera’ per altri dieci anni
Quanto ve gusta roseca l’ossuu!!!
che tristezza questa opposizione…..
Perche’ non chiedete alle Poste di consegnarre le raccomandate e i paccchi in un ufficio fuori dal centro.
La monteverde ..quella che non condannò la pignatta sinistroide??? E che come tutta la giunta asseriva che a macerata non vi era un problema sicurezza??? Che ridere…
@Gualtiero Ceresani
“La monteverde ..quella che non condannò la pignatta sinistroide??? E che come tutta la giunta asseriva che a macerata non vi era un problema sicurezza??? Che ridere…”
Si, la stessa che non si è mai dissociata dai cori inneggiati alle foibe durante il corteo svolto a Macerata con lei uno dei capofila.
A pensare che dovrebbe insegnare storia.
All’opposizione dedico quanto scritto da Giorgio Gaber nel suo bellissimo monologo “Io se fossi Dio” : . Alla maggioranza, invece, consiglio di ignorare quanto dicono i minoritari. E fregarsene.