«Alunni costretti a mangiare alle 14,
aspettando un’ora senza far niente
Non c’è personale per sporzionare i pasti»

MACERATA - La denuncia di Francesco Baldantoni per quanto riguarda la Dante Alighieri: «Il rimpallo di responsabilità, a cui ci sta abituando la presente amministrazione, non potrà in nessun modo colmare un tale disservizio. Facile fare economia, attingendo dalle tasche dei cittadini»

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Francesco Baldantoni

 

«Riorganizzazione mense, seconda puntata. Da oggi, se una famiglia ha bisogno di far mangiare i figli a scuola deve inviare, entro il 25 settembre, un modulo di richiesta attivazione servizio mensa al comune. Questa la comunicazione ricevuta dalla scuola Dante Alighieri, solo che il link ricevuto dalle famiglie (che inizialmente non funziona) per potersi regolarmente iscrivere contiene una sorpresa: lo studente potrà usufruire del pasto solo alle 14, ben un’ora dopo la fine delle lezioni. Quindi per 18 classi su 19, da quest’anno anziché pranzare alle 13 i ragazzi staranno un’ora senza alcun tipo di attività scolastica, aspettando di poter mangiare». La denuncia arriva dall’ex segretario della civica di centrosinistra “La città di tutti” Francesco Baldantoni, che si inserisce così nella polemica contro l’amministrazione sul riassetto del servizio.  «Ovviamente – continua Baldantoni – i ragazzi non saranno abbandonati a se stessi, ma ci sarà un’assistenza da parte di personale esterno alla scuola, il cui costo graverà sulle famiglie. Oltre il danno, pranzare alle 14 per un bambino di prima media che esce di casa alle 7,30 e fa una sola merenda alle 10, non è esattamente l’ideale. Tornare a casa alle 15 e iniziare a fare i compiti, rincorrendo i tempi per le varie attività complementari, lo sport ad esempio o la musica, senza considerare il disagio sugli orari lavorativi dei genitori. La beffa di dover aggiungere il costo dell’assistenza, che con il nuovo orario raddoppia in quanti durerà due ore, al budget familiare. Ma perché tutto ciò? Non ci sono sufficienti risorse di personale per sporzionare i pasti secondo le regole al turno delle 13. Dove sta il miglioramento sbandierato dalla riorganizzazione proposta dall’amministrazione? Quante famiglie saranno costrette a rinunciare al servizio? Il rimpallo di responsabilità, a cui ci sta abituando la presente amministrazione, non potrà in nessun modo colmare un tale disservizio, che finirà solo per gravare sulle tasche e sulla gestione domestica del quotidiano. Facile fare economia, attingendo dalle tasche dei cittadini».

 

 

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