di Michele Carbonari
Dieci giorni, poi venti, poi un mese: da tanto una classe della prima media di San Ginesio è in quarantena. Gli alunni sono stanchi, i genitori si lamentano, a cominciare da Cristina Morganti, mamma di una bambina che frequenta la classe, la prima B, che si trova in isolamento: «Da tanti e troppi giorni i nostri figli sono a casa, devono essere riammessi a scuola. L’isolamento è passato. L’Asur ci deve liberare». Era il 14 ottobre quando la 1B del plesso ginesino è entrata in quarantena a seguito di una positività fra gli alunni. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Tortoreto”, Grazia Maria Cecconi, spiega: «È una scelta dell’Asur, che deve sciogliere la classe dall’isolamento. Io sono sempre a stretto contatto con loro. Stamattina ho chiamato ma non ho avuto risposte. La prassi è la seguente: l’Asur mi manda un decreto e avvisa le famiglie tramite un certificato di guarigione inviato per mail. Io immediatamente faccio un altro decreto e riattivo la didattica in presenza. Purtroppo non dipende da me o dall’amministrazione comunale – precisa la preside -. Adesso l’orientamento è di riammettere i bambini a scuola anche se il tampone è positivo dopo 21 giorni di quarantena. Ma a volte la carica virale è ancora alta, oppure il tampone è positivo perché c’è stato un nuovo contatto. Io questo non lo so, come non conosco se tutta la classe o una parte sia ancora positiva o meno. Gli alunni dovrebbero aver fatto gli ultimi tamponi venerdì e sabato scorso. Ad oggi, però, ancora non ho ricevuto le risposte. E quindi non posso disporre la riapertura. Noi dirigenti scolastici siamo l’ultimo anello della catena, non abbiamo competenza sanitaria».
Cristina Morganti ha la figlia positiva e in quarantena dal 14 ottobre, ma fa sapere che è sempre stata asintomatica e ripercorre questo periodo complicato. «Abbiamo avuto un caso di positività nella classe e inizialmente ci è stato detto di restare a casa per dieci giorni o al massimo 14, senza test. E se fossero stati bene sarebbero rientrati tutti a scuola. Ebbene, tutti stavano bene ma non sono rientrati perché l’Asur ha voluto fare i tamponi. A loro ne hanno fatti fare addirittura due, alcuni sono risultati ancora positivi ma sappiamo che i bambini sono asintomatici. Ad oggi, però, nessun dottore dell’Asur si è preoccupato della salute di questi figli – racconta Cristina Morganti -. Per legge basta fare tre settimane di quarantena con due tamponi. Sono passati più di ventuno giorni e non si sa che fine devono fare, è una situazione incredibile. Qualcuno deve fare qualcosa, i ragazzi hanno bisogno di tornare a scuola. In questo momento sono dalle otto all’una e tre quarti davanti al tablet o al computer per seguire le lezioni». In generale c’è smarrimento sia nei bambini che nei genitori della classe 1B. «I bambini potevano già rientrare, non ne possono più. Ora iniziano ad avere sintomi psicologici: piangono e vogliono vedere gli amici. Peggio verrà, dicono le dottoresse. Anche gli altri genitori vivono nella paura e aspettano il via libera. Mi sono informata e se attendiamo l’ok dall’alto potranno passare altri quindici giorni. – conclude Cristina Morganti -. Anche la ministra dice che le lezioni vanno fatte in presenza. Sono tanti giorni che sono a casa, se andiamo a guardare la legge i bambini devono essere riammessi a scuola. La quarantena è passata. L’Asur ci deve svincolare». La donna di Ripe San Ginesio, lamenta infine il diverso trattamento che ha subìto un’altra classe dello stesso plesso scolastico: «c’è stato un positivo ma non hanno fatto fare il tampone agli altri compagni e ora sono regolarmente a scuola. Non trovo giusto che i nostri bambini invece stanno ancora a casa da così tanto tempo». Conoscendo la situazione, la preside spiega che «sempre l’Asur ha ritenuto che non ci sia stato un contatto diretto fra il positivo e la classe e quindi non ha disposto la quarantena. Secondo il tracciamento, dall’ultimo giorno che ha frequentato la scuola e il giorno in cui ha fatto il tampone sono passati i giorni necessari per cui l’Asur ha preso la decisione di non metterli in isolamento».
l'assessore alla sanità cosa dice? Il presidente Acquaroli cosa dice? Perché nessuno interviene? Il nuovo mi sembra come il vecchio, nulla è cambiato. E non diciamo che sono al loro posto solo da un mese, è ora che facciano qualcosa. Non serve un premio Nobel per risolvere questa situazione
Mio nipote, in isolamento dal 3 ottobre e fino al 10 novembre; positivo con lievissimi sintomi. Comunque non ha contagiato né i genitori, né il fratello più piccolo. Ma che stress!
Basterebbe convenzionati con i lavorati privati che fanno i molecolari. Si dimezzerebbero i tempi e sarebbe tutto più efficiente. I soldi del covid andrebbero speso per queste cose.
Tutta la mia solidarietà alla Preside
Sanità privata!
Basterebbe convenzionarsi con i laboratori privati che fanno i molecolari. Si dimezzerebbero i tempi e sarebbe tutto più efficiente. I soldi del covid andrebbero spesi per queste cose.
Mauro Vecchietti concordo in pieno
La asur che fa scelte diverse. Bene..... Posso pure condividere ed accettare ma ad oggi sono passati tanti gg di quarantena. Perché noi poveri cristiani dobbiamo rispettare la legge.... Anzi I Dpcm e la asur fare come vuole? Tanto più che i bambini stanno bene.... E tanto più che se facessero i tamponi a tutto esso chissà chi rimarrebbe a scuola.... Visto che il virus è perfido
I risultati ci sono i gg sono passati. Bisogna che la preside se la asur non risponde al telefono e lo so x esperienza che il servizio prevenzione è sempre occupato si muova e vada di persona. Sono passati più di 21 gg che i bambini stanno a casa e basta dire positivi se in contatto con altri. Come scritto nessuno li ha visitati ma il mio dottore mi dice che se stanno bene stanno bene e da genitore non sono stupida. Asintomatici non significa malato. Basta girare intorno ai discorsi
Tampone tampone tampone tampone tampone. Affinché non si farà il tampone a tutti icontatti saremo schiavi de sto covid. All'inizio il tampone in strutture private non si poteva fare (non erano autorizzati) poi non valeva come "certificazione" del proprio stato (positivo, non positivo) adesso che stiamo affogamdo è tutto buono, peccato che anche se sono contatto di un positivo il tampone "privato" lo devo pagare. Annamo bene
Stefano Tombesi sono tutti uguali nel bene e nel male
Le Iene..o Striscia la Notizia..forse anche Barbara D'Urso..ormai I probl burocratici si risolvono solo così
Presentatevi tutti in direzione Asur!!! Naturalmente mascherine in tasca!!!!! Poi vediamo se smuovono le chiappette!!
Christian Renzi quante volte l"ho detto ma i genitori hanno paura
Mia figlia è risultata positiva asintomatica ed ad oggi svincolata...... Guarita..... Primo tampone quarantena ultimo tampone 21 gg ciao. Nessuno fa nulla. Ti aprono una pratica per un intreccio e con tanto caos la chiudono. Il covid esiste ma in altri casi e maniere.
Eh no...avete molti poteri...gli scaricabarile no...
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Una mazzata per quei poveri bambini incolpevoli