Tra una settimana si vota ma il confronto tra i 5 candidati sindaco organizzato giovedì da Cronache Maceratesi, ha evidenziato che l’attenzione di qualcuno è già rivolta al ballottaggio del 5 ottobre.
Narciso Ricotta, candidato del centrosinistra, ha accusato Roberto Cherubini (M5S) di fare il gioco di Parcaroli (centrodestra) e a quest’ultimo ha detto che dovrà allargare la Giunta da 8 a 10 per far posto anche a Cherubini come assessore alla sostenibilità ambientale. «Io voglio un sindaco che condivida anche con le minoranze, questo il centrosinistra non lo farà mai e Ricotta ancora meno. Con loro si poteva pensare ad aprire un dialogo solo se ci sarebbero state persone nuove, qui invece parliamo della Democrazia cristiana anni 70», ha detto il candidato 5 Stelle. Ricotta, che tra le altre cose ha anche annunciato che nessun componente della vecchia Giunta farà parte della nuova in caso di vittoria del centrosinistra, ha poi attaccato: «Il voto ai 5 Stelle è un voto inutile a chi indirettamente vuole dare sostegno a Parcaroli, bisogna che ce lo diciamo e tiriamo giù la maschera, il suo unico obiettivo è mandare a casa il centrosinistra. Questi accordi il tuo elettorato non li digerirà mai».
Oggi Roberto Cherubini tiene a precisare la sua posizione: «Credo sia giusto per evitare malintesi marcare la nostra lontananza politica sia dal centrosinistra che dal centrodestra, per evitare speculazioni atte solo a drenare consensi. Noi abbiamo fatto un percorso diverso assistendo al medesimo teatrino del centrodestra e del centrosinistra. La condivisione delle proposte è stato il nostro faro in questi 12 mesi di avvicinamento alle elezioni. L’onestà intellettuale dei personaggi pubblici dovrebbe far sì che un giudizio personale su un candidato non venga inteso come un accordo politico (Cherubini aveva più volte speso parole di elogio per la persona di Sandro Parcaroli, ndr). Noi puntiamo al ballottaggio facendo da mesi le nostre proposte e solo se il risultato sarà diverso valuteremo tutti insieme cosa fare, ben marcando le gigantesche differenze tra la politica dei partiti di centrodestra e centrosinistra e i nostro Movimento civico. Chi attribuisce a me parole diverse da quelle che pronuncio ha con evidenza la volontà di screditarmi. Ad ogni maceratese dico che la nostra linea sarà sempre limpida e coerente e nascerà sempre da un confronto tra tutti i candidati, non in un ufficio di partito dove si scontrano le correnti. Sono pronto a confrontarmi con ognuno di voi, il mio numero è pubblico e la nostra sede è in piaggia della Torre 21. Solo dando forza a noi potrete sperare in una politica con lo sguardo al bene comune e non ai consensi ed al mantenimento del potere».
(In alto la sintesi di 20 minuti del confronto organizzato da Cronache Maceratesi, qui sotto il link con il video integrale)
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il candidato Ricotta lamenta l’appoggio, seppure piccolo, dei 5 Stelle. I quali cercano di darsi un orgoglio che hanno perduto mettendosi con la Sinistra e col PD. E’ un esperimento che non piace a Grillo, ma che può piacere a quell’elettorato che aveva trovato un ideale politico e che portò i 5 Stelle al successo. Ricotta se ne faccia una ragione. Perchè se i 5 Stelle maceratesi vanno per conto proprio la colpa è solo dalla gestione di un PD, a cui i 5 Stelle hanno fatto opposizione in Comune.
I 5 stelle sono nati per andare da soli. E se dovranno sceglier tra lo ” lo curre e lo fugghia”, sarà uno vale uno a decidere a chi dare eventuale appoggio. Nelle regionali, questa scelta dovrà essere immediata visto che non ci sono ballottaggi e mentre in Emilia Romagna il riferimento tra Bonaccini e Salvini era talmente ovvio che il vincitore sarebbe stato quello che poteva dare, visto anche che non era di primo pelo le aspettative migliori e infatti ha vinto ha vinto. Neanche l’altro era di primo pelo con la differenza che le aspettative su che cosa si quantificavano? Sulle solite buffonate, slogan, squilli di citofono, collanine di perline dissacranti visto il soggetto, abbandono di governi o rovinosi periodi di comando con Berlusconi e Meloni e anche Fini se ricordo bene, tutti soggetti da prendere con le pinze anzi con le tenaglie che stringono più forte e lasciano il tempo di pensare se conviene aprirle o metterci un lucchetto. Ha ragione Tranzocchi e non solo lui sull’eliminazione delle regioni dove bisogna andare a votare perché il voto è un diritto, è un dovere ma bisogna anche convincersi che sia anche un bene. Da quest’altra parte, bisognerebbe vedere se una volta sottoposti a seri test, elettroencefalogrammi ed esami complessi alla testa e confrontandoli con gli ultimi fatti, se ci sono dei segni di cambiamento e se sono quelli auspicabili. Ah che faticaccia andare a votare in queste condizioni. Certo è che se sarà la ” fede” in marionette promossosi a clown a muovere, accecati, sordi e poco attenti…il risultato non può che essere conforme. Ma la cosa più buffa, per non dire ridicola è che la Meloni che ha il candidato governatore e Salvini che ha solo candidati per posti da consiglieri e probabilmente tutti gli assessori, lottano ad armi ben disgiunte, Meloni giustamente per quel che gli concerne, l’altro per essere comunque il vincitore morale della kermesse. Essere il vincitore morale ed avere moralità e correttezza hanno significati completamente diversi.
Questo negare ripetutamente, con forza, con ostinazione, quasi con fastidio significa solamente che, lontano dai riflettori, già stanno discutendo sugli assessorati.
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Però the “show must go on” e, quindi, bisogna fingere altro
Che Cherubini fosse lontano dal centrosinistra s’era capito.
Che lo sia anche dalla destra, mica tanto.
Persino quando vuole ribadire la sua equidistanza da ll’uno e dall’altra non riesce a trattenersi dall’elogiare il candidato della destra.
Uno strano concetto di equidistanza.