di Alessandra Pierini
Sono ben 90mila gli spettatori che hanno visto “La mia seconda volta” prima che il lockdown per coronavirus travolgesse anche i cinema. Simone Riccioni, attore di Corridonia, stava “cavalcando l’onda” con, appunto, il suo film nelle sale cinematografiche e uno nuovo appena finito di scrivere, una web serie (“Gli Sbarellati”) appena terminata, una scuola di recitazione appena avviata con 40 studenti già iscritti. Poi è successo l’imprevedibile. Con l’arrivo del coronavirus cinema chiusi e progetti bloccati. A questo si è aggiunta la decisione del papà Gianrenato, anestesista rianimatore, di tornare in corsia, nonostante il pensionamento. Questo è quello che Simone Riccioni ha raccontato a Cronache Maceratesi durante una diretta Instagram di oggi pomeriggio.
Come hai preso la decisione di tuo padre?
«Papà aveva smesso di lavorare tre mesi fa. Quando è arrivata l’emergenza del Covid già sapevo che sarebbe partito. Non è uno che si tira indietro. Mi ha fatto nascere in Africa, è stato in missione 9 anni dall’Ebola al Kosovo, lui c’è sempre stato con lo spirito di un missionario che dona la vita agli altri. Da figlio geloso di suo padre , sono sincero, mi mette paura, ha 64 anni e si sentono tante cose. E’ un guerriero. Ho una stima immensa tant’ è che quello che più mi ha fatto arrabbiare è che la prima settimana mio padre ha lavorato senza dispositivi di sicurezza e per questo ho fatto post».
Come stai vivendo questo periodo?
«Noi del mondo dello spettacolo siamo particolarmente in difficoltà. Noi che lavoriamo a partita Iva è un po’ un problema. Poi non credo che la recitazione si possa fare in modo alternativo, è importante essere presenti»
Come è nata l’idea della scuola di recitazione?
«Dopo l’esperienza. Abbiamo dei docenti molto preparati Samuele Sbrighi e Paola Boschi. Io do una mano. Abbiamo 40 studenti. Sto aprendo il terzo corso. Sto trovando ragazzi con tanto talento e tanta passione. Lavoriamo un week end al mese per 5 mesi. E’ un modo per evitare a tanti bravi ragazzi le fregature che ho preso io all’inizio della mia carriera»
Anticipazioni sul nuovo film?
«Non si può dire nulla, solo che il regista è Simone Corallini di Osimo. Stiamo cercando le zone di montagna, vorrei girare ad Ascoli, Sarnano, Sassotetto e Monte Bove».
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