di Mauro Giustozzi
Con i suoi 115 anni di storia la Pgs Robur, che sta per polisportiva giovanile salesiana, è la più antica società di Macerata. Quindi non solo calcio, anche se i nomi dei vari Mari, Bruno, Ragazzini, Brizi fino ad arrivare ai più recenti Sabatini e Porro solo per ricordare qualche calciatore che ha vestito la casacca bianconera da giovane, ma soprattutto ginnastica la disciplina su cui è nata la Robur.
Ripescando la storia agli albori sappiamo che nel 1905 l’oratorio di Macerata era frequentato regolarmente da circa 400 giovani e con i più quotati (dal punto di vista ginnico) l’infaticabile don Luigi Baldi fondò la nuova società ginnastica, con la conduzione tecnica del professor Elvio D’Errico, ordinario di educazione fisica. Il 9 gennaio 1907 fu benedetta la prima bandiera ufficiale della Robur, ricamata dalla contessa Luisa e dalla contessina Amalia Tomassini Barbarossa. Ma questa società è stata anche tra le promotrici nel settembre 1921 di un momento storico per la nostra città: la fusione delle società Robur, Virtus ed Helvia Recina che danno vita ad una nuova squadra la Maceratese. Ben sette giocatori furono presi dalla Robur (Angelo e Ugo Perugini, Ivo Moschini, Umberto e Vittorio Principi, Umberto Taffetani, e Luigi Carelli). Un’altra data da incorniciare è quella del 1994 quando il Coni conferisce alla Robur il riconoscimento della Stella d’Argento al merito sportivo.
Questo solo per ricordare da dove viene e quali radici profonde ha la Polisportiva Robur in città. Oggi, 2020, il quadro è mutato ed anche la mission in questi ultimi anni ha visto la dirigenza orientarsi ad un ritorno a quello che era lo spirito originario per il quale fu fondata la Robur. «Da qualche anno si è iniziato un percorso -esordisce il presidente Simone Borgogna – che vuole riportare la società all’interno delle attività tipiche della Casa Salesiana, di cui la società è diretta emanazione. Questo sodalizio è stato sempre uno strumento prima di tutto per l’educazione dei giovani nell’ambito dello sport. Si sta tentando di ricondurre l’attività, esclusivamente di Scuola calcio e settore giovanile, all’interno del percorso educativo più ampio della comunità salesiana maceratese. Non nascondo neppure il desiderio di vedere, da qui a qualche anno, una Robur che torni ad essere una società polisportiva e non solo calcistica. Ci stiamo lavorando. A oggi la scuola calcio ed il settore giovanile vantiamo circa 250 ragazzi, suddivisi tra Allievi, Giovanissimi e Juniores che abbiamo riallestito quest’anno. La grande crescita è motivo di orgoglio per la più antica società calcistica di Macerata, ma anche un grande impegno per il futuro, impegno al quale non vuole venire meno e non si tira indietro la Casa Salesiana che ci affianca nel progetto tecnico ed educativo».
Dirigenza composta dal presidente Simone Borgogna, figura completa ed espressione dello spirito salesiano, affiancato dai vicepresidenti don Flaviano d’Ercoli, direttore della casa salesiana di Macerata e Roberto Salvatori, già responsabile del settore giovanile e promotore dell’affiliazione con il Perugia calcio. Nel consiglio direttivo spiccano le figure di uomini della tradizione roburina come Paolo Spalletti e Riccardo Russo, segno di continuità e garanzia di serietà. A livello tecnico c’è un direttore sportivo che è Riccardo Venturini coadiuvato da Giacomo Gentilucci e come referente del Perugia Academy Stefano De Stephanis: e poi la schiera di istruttori che sono complessivamente 14, molti dei quali giovani under 28, che seguono le varie formazioni.
«Questo nuovo corso della Robur passa attraverso anche rapporti di collaborazione –ricorda il presidente Borgogna- come quello con il Perugia Academy che consiste nella formazione di nostri istruttori che ha una duplice modalità. Gli istruttori del club umbro vengono periodicamente da noi ed altrettanto succede per quelli della Robur a Perugia. C’è poi un discorso tecnico con i grifoni per quello che concerne quei ragazzi che si mettono maggiormente in luce, che mostrano qualità per le quali merita di essere preso in considerazione. Metodiche di allenamento che riguardano gli istruttori sono concordate con lo staff tecnico del Perugia. Altro accordo siglato di recente è la collaborazione nata tra Maceratese e Robur. Tutto nasce per il bene dei giovani maceratesi, con particolare attenzione alla fascia che va dagli allievi alla juniores. Anni in cui si registra il più alto tasso di abbandono. Cosi vogliamo dare una chance in più ai nostri ragazzi».
A livello di impianti il sodalizio bianconero può contare su spazi bene attrezzati nella sede di viale Don Bosco che consente di avere campi di gioco e palestre in grado di soddisfare le necessità di questa attività rivolta esclusivamente ai giovani. «In questo ambito è indispensabile dire due grazie –conferma il presidente-: il primo ai Salesiani che ci ospitano nei due campi di gioco, uno a 11 e l’altro a 8, e nella palestra che ci viene messa a disposizione e grazie va detto anche al Comune che attraverso la convenzione ‘Giovani al centro’ stipulata coi Salesiani, l’amministrazione dà il suo fattivo appoggio nel pagamento delle utenze degli impianti sportivi per sostenere lo sport giovanile dilettantistico. Grazie a queste due colonne riusciamo a sostenere un’attività che, altrimenti, avrebbe non poche difficoltà ad andare avanti nel tempo.
La Scuola calcio resta la nostra punta di diamante: qui prevale il gioco rispetto all’agonismo ma comunque ci togliamo le nostre soddisfazioni. Poi gli allievi hanno brillantemente superato la fase provinciale classificandosi secondi dietro il Matelica, e la Juniores naviga in un dignitoso centro classifica, nonostante la squadra si sia formata in fretta e furia gli ultimi giorni di settembre. Come società stiamo cercando di privilegiare l’aspetto psico motorio di chi viene a far parte della Psg Robur. Con una grande attenzione agli aspetti umani, psicologici e formativi di questi ragazzi e delle famiglie: c’è tutto un percorso di accompagnamento attraverso la presenza di educatori e momenti di ritrovo che mettono assieme aspetto sportivo e formativo. La cosiddetta leva di chi viene alla Robur è legato a tradizione ed effetto educativo che sono il traino che fanno avvicinare i ragazzi a noi: tantissimi giovani li coinvolgiamo attraverso i vari gruppi educativi che fanno parte della Casa Salesiana, come gli scout oppure tramite l’estate ragazzi che si fa a giugno e che convoglia circa 650 ragazzi ogni anno e in quel momento le stesse famiglie imparano a conoscere quello che è la Psg Robur e si iscrivono».
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