Il baseball a Macerata:
la storia di una tradizione
e la voglia di restare in Serie A

VIAGGIO NELLO SPORT (8a puntata) - Da 65 anni gli Angels sono punto di riferimento marchigiano per la disciplina, il club targato Hotsand ha centrato la promozione al termine di una stagione esaltante. Il presidente Andrea Graziani: «Non vogliamo essere una meteora nella massima categoria, bisognerà rendere più accogliente l’impianto di via Cioci come richiesto dalla federazione e stiamo ragionando col Comune su come poter intervenire». Gioie dal vivaio, Lorenzo Morresi è pronto ad affrontare l'avventura in un college americano

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L’esultanza dell’Hotsand per la promozione in Serie A

 

di Mauro Giustozzi

Due promozioni in quattro anni, la ritrovata massima serie dopo 30 anni che cade a 65 anni di distanza dalla fondazione della società. Basterebbero questi numeri per capire come il baseball sia uno degli sport più radicati nel tessuto sportivo e sociale del capoluogo.

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La formazione promossa

I Macerata Angels, targati Hotsand, hanno appena concluso una stagione trionfale che li ha visti primeggiare aggiudicandosi la finale playoff di A2 battendo in quattro gare il Collecchio. Per capire da dove viene il movimento del batti e corri maceratese basta ricordare che la Lega Italiana Baseball venne fondata a Milano nel marzo 1948 e solo sei anni dopo, nel 1954, lo sport americano approdò a Macerata, prima città marchigiana ad accoglierlo, grazie ad autentici pionieri come Giuseppe Vita e Davide Calise.

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Il presidente Andrea Graziani

Sport minore, ma al contempo orgoglio sportivo regionale, nelle file dei Macerata Angels sono passati migliaia di maceratesi e moltissimi sono gli appassionati di tutta la regione. «Al secondo tentativo abbiamo fatto centro – sottolinea il presidente del club, Andrea Graziani – nel senso che nel campionato precedente eravamo giunti alla finale playoff perdendola. Quest’anno ci abbiamo riprovato ed è andata decisamente meglio. Anche perché la promozione in A1 è giunta al termine di una stagione esaltante che resterà nella storia di questa società. Diciamo pure che avevamo l’intenzione di provarci, però è chiaro che poi decide sempre il campo di gioco. Ci attende un bel salto in alto, nel senso che tra la serie A2 e l’A1 la differenza è notevolissima: diciamo come tra la serie B e la A nel calcio. Bisognerà attrezzarsi integrando la rosa e irrobustendola soprattutto nei tre lanciatori e quindi anche il budget sarà inevitabilmente superiore. Fermo restando che chi ha vinto il campionato sarà riconfermato. L’obiettivo è comunque quello di restare nella massima serie almeno per qualche anno e non essere solo una meteora».

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Coach Francesco Aluffi

Oltre che l’aspetto tecnico della costruzione della nuova squadra la serie A1 richiederà anche la sistemazione del diamante di via Cioci alle mutate e nuove esigenze della massima serie. «E’ necessario apportare qualche aggiustamento allo stadio, non al campo di gioco che è omologato, che ci impone la serie A1 – spiega Graziani – come spogliatoi più grandi, un box per le riprese televisive della Rai, una sala stampa adeguata. Diciamo pure che bisognerà rendere più accogliente l’impianto e stiamo ragionando col Comune su come poter intervenire. Anche perché mi aspetto una presenza più assidua di sportivi sugli spalti, visto il richiamo dell’A1 nei confronti di tanti club di baseball marchigiani che porteranno molti appassionati a vedere le nostre gare casalinghe. Per quello che riguarda lo staff tecnico posso annunciare la conferma del (coach Francesco Aluffi e quella di Fabio Sampaolo che avrà il ruolo di general manager una sorta di supervisore dell’area tecnica e della prima squadra».

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Un momento della giornata di orientamento con le scuole

Una società leggera quella dei Macerata Angels, con dirigenti che si impegnano non solo per la prima squadra ma anche per il settore giovanile. «Complessivamente i ragazzi che giocano a baseball nel club sono 120 -racconta Andrea Graziani- mentre la dirigenza, oltre che dal sottoscritto, è composta da Giampaolo Giustozzi che è il vice presidente, Valter Morresi che è il segretario, Alberto Mercuri che è consigliere e appunto Fabio Sampaolo come gm. Vorrei anche ricordare il lavoro che svolgono Massimo Marinelli e Federica Spinsanti responsabili del settore giovanile che seguono in particolare il mini baseball, poi partecipiamo ai campionati Under 12, 15, 18 e da quest’anno avremo una formazione che militerà in serie C composta da alcuni ragazzi dell’under 18 e da quei giocatori meno impiegati in prima squadra. La maggior parte di ragazzi sono di Macerata, ma sono arrivati anche giovani da Tolentino, Potenza Picena e Recanati per giocare con noi. Questi numeri indicano un movimento vivo che alimentiamo anche col reclutamento che arriva dall’organizzazione di camp al diamante e di collaborazioni con scuole medie e superiori di Macerata. E’ uno sport che ha un certo seguito, anche se in città la concorrenza di tante società presenti la si sente».

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Lorenzo Morresi

L’Hotsand Macerata Angels è anche un trampolino di lancio per giovani che sognano di approdare nella patria del baseball, gli Stati Uniti. Come avvenuto per Lorenzo Morresi che intraprenderà la strada del college americano. «Il nostro ricevitore di 18 anni -prosegue il presidente – ha firmato per una borsa di studio al New Mexico Junior College e giocherà per i Thunderbirds nella Prima Divisione della Njcaa: giocherà con noi in A1 e poi inizierà la sua avventura ad agosto 2020. Morresi è nato a Macerata, cresciuto nelle giovanili degli Angels, ha frequentato l’accademia di Tirrenia entrando anche nella Nazionale U18. Frequenterà lo stesso college di lanciatori di major leaguer come Ken Giles e Nick Pivetta. La dimostrazione di come, partendo da una società come la nostra, si possano schiudersi orizzonti impensati per chi ama giocare a baseball e sa mostrare il suo talento. Nel corso degli ultimi 5/6 anni, diciamo pure da quando la società è stata rifondata e riorganizzata, il movimento giovanile è in crescita con molti ragazzi che si avvicinano. Ora con la promozione in A1 credo che ci sarà una maggiore visibilità per la nostra società e magari attrarrà l’interesse e la curiosità di altri giovani». Fondamentale l’apporto dello sponsor Hotsand che resterà anche nella prossima stagione. «Sicuramente se siamo riusciti a centrare questi traguardi in poco tempo molto merito è anche della Hotsand che ci affianca da otto anni e ci sosterrà anche in A1. E’ chiaro che – conclude il presidente Graziani – sarà necessario individuare altri sponsor minori che ci aiutino perché l’impegno è più gravoso. Avendo più visibilità sui media e sui social questo può aiutare ad avvicinare aziende locali che possono avere un ritorno d’immagine importante legato alla nostra squadra».

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Fabio Sampaolo, lo sponsor Hotsand e il presidente Graziani

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Il diamante di via Cioci

 

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