Luca Ceriscioli
Marche 2020, Italia Viva ribadisce con forza: «No a un Ceriscioli bis». Questa volta, dopo quanto detto già da alcuni esponenti di spicco come l’ex parlamentare Piergiorgio Carrescia (che aveva sponsorizzato una donna, con chiaro riferimento seppur non esplicito alla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli) o l’ex rettore Unicam Flavio Corradini, l’appello dei renziani arriva direttamente dai territori, praticamente i comitati di tutte le province marchigiane si sono schieranti apertamente contro la riconferma del governatore uscente. «L’importante appuntamento elettorale del maggio 2020 assume per la nostra Regione assume – scrive Italia Viva – un valore storico significativo, dato anche dalle eccezionali contingenze degli ultimi cinque anni. L’obiettivo responsabile di qualsiasi forza politica riformista e progressista che abbia a cuore lo sviluppo economico e sociale delle Marche deve essere quello di assicurare amministratori capaci che antepongano il benessere dei cittadini a qualsiasi logica di partito o interesse particolare. L’unica strada affinché questo si verifichi è presentare agli elettori un programma con soluzioni innovative, che valorizzi quanto di buono è stato fatto e non ne replichi insufficienze ed errori; per questo serve una squadra di governo all’altezza delle sfide che ci attendono, guidata da un candidato residente con una leadership forte, riconosciuta e percepita. Non vogliamo consegnare la Regione ad una destra populista e settaria. Terremoto e ricostruzione, sanità, viabilità, ambiente, politiche industriali, attività culturali, turismo ed altro ancora, sono tutti temi sui quali siamo a lavoro per offrire ai marchigiani soluzioni nuove, libere dalle vecchie ricette di apparato e dalla garanzia di rendite di posizione». I renziani chiedono e pretendono quindi un cambio nella scelta dell’uomo o della donna che dovrà guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime regionali. Al momento però il Pd, seppur con grandi divisioni interne, ha votato in direzione regionale per un Ceriscioli bis. E all’orizzonte, ad oggi, non si sono ancora prospettate le primarie. La situazione quindi è ancora parecchio indefinita con la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli e l’ex rettore della Politecnica Sauro Longhi che restano ancora nomi su cui la coalizione potrebbe trovare un accordo, in particolare sul secondo c’è già stato anche l’endorsement del M5S, per una riproposizione in chiave locale del governo giallo-rosso.
Valeria Mancinelli
«Esistono ad oggi tutti i presupposti per la costruzione di una coalizione forte e vincente ma, affinché questa sia anche credibile, deve essere contraddistinta dalla discontinuità – continua Italia Viva – E’ in corso da tempo un intenso dialogo con molte delle forze politiche e civiche presenti sul territorio che, come Italia Viva, sostengono l’assoluta ed inderogabile necessità di una discontinuità anche al vertice del governo regionale. All’interno della coalizione progressista riconosciamo il ruolo importante del Partito Democratico, al quale va tutta la nostra attenzione, anche sapendo che al suo interno sono presenti donne e uomini di grande valore politico ed amministrativo capaci di saper costruire un percorso nuovo, con un nuovo/a candidato/a presidente ed una squadra competitiva. Non vogliamo entrare nelle divisioni interne del Pd, ma apprezziamo che anche in quel partito siano emerse forti richieste di discontinuità. Queste richieste sono diffuse nei territori, dentro e fuori dai partiti, e si tratta di propositi che Italia Viva condivide appieno, in completa sintonia con gli obiettivi che ci si propone, per la creazione di una coalizione progressista competitiva con tutte le forze politiche e civiche.
Italia Viva è a disposizione ed è pronta a sostenere con forza il nuovo corso che vorremo costruire insieme, su queste basi e nel rispetto reciproco. Abbiamo perciò coraggiosamente deciso di sgombrare il campo da ogni ambiguità, esplicitando dai territori una sola richiesta, certi di interpretare il comune sentire dei marchigiani e le loro aspirazioni: discontinuità».
Questi i comitati di Italia Viva che hanno aderito all’appello:
Ancona, Fabriano, Falconara Marittima, Jesi, Montecarotto, Osimo, Senigallia
Ascoli Piceno, Acquaviva Picena, Castel di Lama, Colli del Tronto, Folignano, Monteprandone, San Benedetto Del Tronto
Fermo, Grottazzolina, Porto San Giorgio
Macerata, Civitanova, Corridonia, Loro Piceno, Matelica, Morrovalle, Recanati, Tolentino
Pesaro, Urbino, Acqualagna, Cagli, Fano, Frontone
Ma trovatevi un lavoro visto che entrate in politica perché altro non sapete fare, a lavorare
Avrà finito i nastri da tagliare!!!...speriamo!!!
Italia viva minaccia: o fate come dico o esco dal PD e vado con il primo che incontro!
Perché no! ......è un piacere insultarlo
Ovvio
L'uovo di colombo
Perchè invece : Italia Viva si ??
Ma se sono così contro Ceriscioli, perché non lo hanno sfiduciato prima???? Così come in città. Se tutti parlano e promettono discontinuità con l'attuale amministrazione, perché non l'hanno sfiduciata? Boh
MAI MAI MAI MAI !!!!!!
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non doveva certamente arrivare Italia Viva per scoprire che Ceriscioli non è ben visto dopo gli scarsi, per non dire peggio, risultati raggiunti durante il suo regno.
Ma per cambiare bisogna veramente cambiare e pertanto occorre salrare gli ostacoli e puntare su forze giovani con idee giovani e non politici e politicanti professionisti !
scusate l’errore di battitura, intendevo dire SALTARE GLI OSTACOLI
Sig. Gabriele Liberti, condivido pienamente il suo pensiero
LA “BAGARRE” NON SI FERMA!. DOPO MR.ERCOLI CON CIARAPICA ADESSO E’ IL TURNO DI CERISCIOLI. MA CI FOSSE UNO CHE FACCIA NOTARE LA DIFFERENZA DI SPESSORE TRA LA MANCINELLI E IL NOSTRO. MAGARI ACCETTASSE!!! E’ TRA LE PRIME 50 DONNE DEL MONDO!!! LO CAPITE??
Il sindaco di di Ancona, Il 12 febbraio 2019 ha vinto il World Mayor Prize 2018. Il riconoscimento viene conferito ogni due anni dalla City Mayors Foundation al sindaco che ha apportato “contributi eccezionali alla sua comunità e la cui visione del vivere urbano sia pertinente a paesi e città di tutto il mondo”. E’ al secondo mandato . A differenza di Ceriscioli per cui è sufficiente per lui essere un professore di matematica ormai ex se riuscirà ad infilarsi in qualche cast politico e per altri la quinta elementare e anche meno, l’importante è che sappia raggiungere in qualche maniera Palazzo Raffaelo e timbrare il cartellino per aver l’idoneità ad amministrare o coadiuvare l’operato del Ceriscioli e affini, lei è avvocato ed esperta di diritto amministrativo. Gli anconetani gli riconoscono meriti inoppugnabili. Alla luce di ciò dovrebbe essere già l’indiscussa candidata alla Regione. Non so perché ancora così non sia , forse perché appartiene al Pd, molto poco ben visto ultimamente ma più o meno, qui nelle Marche non mi sembra che la Lega sia così amata e soprattutto creduta o sentita e che FdI seppur ha un certo credito abbia anche i numeri. Messi assieme non so ma se a spuntarla fosse Salvini, sappiamo a che cosa andiamo incontro visto che il suo favorito pare sia il Ciarapica. Almeno noi civitanovesi che lo conosciamo, soprattutto per i suoi “meriti” e qualcuno non solo per questo perché come si suol dire al peggio non c’è mai fine, possiamo già immaginare il sindaco di Civitanova a fare il governatore e doversi chiedere ogni giorno perché lo fa, che sta a fa e soprattutto perché continua a farlo. Adesso è chiaro che tutto si può fare, diciamo quasi tutto perché fare un confronto tra i meriti di Ciarapica, i suoi trascorsi politici fino a farlo arrivare ad essere elemento di confronto con la Mancinelli, ce ne vuole. Questo a livello teorico se poi cerchiamo di tradurre in pratica il corredo politico, amministrativo del sindaco di Civitanova, facciamoci una risata sopra e passiamo avanti, Sì, ci sono scene degne del peggior film di fantapolitica che cercano di innalzarlo a pilotare perlomeno il portellone di chiusura dell’astronave ma sempre si rischiano grossi ruzzoloni. Non pensiamo nemmeno ad un confronto del genere e se passa per la testa solo il pensiero , c’è da cominciare a preoccuparsi della propria stabilità mentale. Italia Viva fa bene a fare i suoi appelli contro Ceriscioli, ma solo se gli italiani , cosa alquanto difficile, riprenderanno fiducia in Renzi, potranno fare anche loro una proposta, Corradini se si fosse o comunque si lasciasse le mani libere, chissà potrebbe aspirare a qualcosa ma il tempo stinge e se continua cosi perderà solo tempo. Lui potrà sperare che così non sia ma allora non doveva infilarsi in un partito come Italia Viva dove gli sarebbe sufficiente guardarsi attorno e chiedersi perché ognuno di loro è lì, ma senza auto imbrogliarsi.
Italia Viva (un nome, un ossimoro) con questo comunicato fa quasi venire voglia di votarlo, Ceriscioli…
Più che di discontinuità, si potrebbe parlare di una seria intrapresa di azioni correttive. Insomma no alla rivoluzione e sì a riforme organiche (= non ‘pentastellate’). D’altronde fino a non molto fa non c’era la socialdemocrazia? Che fine ha fatto?
Mica solo Italia Viva dice la sua.