Giovanni Gostoli
«La decisione di Di Maio è un grande errore per il M5S perché correndo da solo lo condanna all’irrilevanza. Le logiche romane di palazzo hanno prevalso al buon senso dei territori e gli interessi di parte a chi stava lavorando per il bene delle comunità». Sono queste le parole con cui il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli ha accolto la notizia arrivata nel primo pomeriggio di una corsa solitaria dei grillini per Marche 2020. Di Maio e Toninelli, infatti, dopo aver incontrato i rappresentati delle Marche Gianni Maggi e Martina Parisse hanno deciso che non c’erano spazi per una versione locale del governo giallo-rosso. Facendo saltare in questo modo una trattativa che, seppur molto a fatica, proprio in questi ultimi giorni sembrava aver imboccato la strada giusta intorno al nome dell’ex rettore Univpm Sauro Longhi. Mossa quelli dei vertici del M5S che da una parte ha dato il la a una resa dei conti tra i grillini marchigiani (la senatrice jesina Agostinelli ha già definito dilettantistico il tentativo di Maggi di allearsi col Pd) e dall’altra sembra aver colto di sorpresa il centrosinistra, Pd in testa. E così oggi pomeriggio il centrosinistra, che è tornato a riunirsi, dovrà pensare a una nuova strategia.
Luca Ceriscioli
«In ogni caso – continua Gostoli – era giusto provarci dopo l’apertura di una larga parte dei Cinquestelle marchigiani e il percorso stava andando in una direzione positiva. Desidero ringraziare chi guardava al Pd e al centrosinistra non come avversario, ma come possibile interlocutore di governo per aprire una nuova storia nelle Marche. Le porte sono sempre aperte, ma noi andiamo avanti. La sfida è tra noi e la destra come ha già dimostrato il voto nelle città e nei comuni, in tante regioni e sarà dimostrato anche dalle elezioni in Emilia Romagna. Siamo noi l’unica alternativa che può vincere contro la destra. Nelle Marche la partita è aperta. Tutto è possibile e l’abbiamo già dimostrato vincendo nella stragrande maggioranza dei comuni marchigiani, anche in un clima politico difficile e un vento nazionale contrario. La nostra passione e l’impegno, il coraggio e l’orgoglio, le idee e le persone possono fare la differenza».
Per il governatore Luca Ceriscioli, che aveva dato disponibilità a farsi da parte in caso di accordo Pd-M5s, si apre invece «un orizzonte di chiarezza», con un percorso tradizionale di centrosinistra arricchito dall’elemento di novità del «progetto lanciato da Zingaretti». Lo strumento per individuare «senza trucchi e senza inganni» il candidato «è quello delle primarie e io sono interessatissimo, disponibile a partecipare, convinto che il governo di questi 5 anni della Regione Marche abbia ancora tanto da dare», ha concluso Ceriscioli che qualche mese fa invece era contrario alle primarie. Sul tavolo del Pd c’è anche il nome di Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona.
Intanto dal centrodestra iniziano ad esultare per il naufragio della trattativa, perché è chiaro che un accordo Pd-M5S avrebbe reso molto più competitivo il centrosinistra nell’ottica della vittoria finale. «La decisione del Movimento 5 Stelle di correre da solo, conseguenza del malgoverno della sinistra di questo quarto di secolo – dichiara infatti Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia – è ascrivibile anche a questa ultima esperienza Ceriscioli, pessima sia nella programmazione della spesa e degli investimenti, che nella gestione delle emergenze. Il partito di Grillo ha avuto la furbizia di spostarsi dal sicuro colpo che la sinistra riceverà alle prossime elezioni regionali; si è defilato in tempo per non essere travolto dall’unica certezza politica che oggi c’è in Italia: il centrodestra, coalizione che da anni è sempre unita e che riuscirà in primavera a guidare la Regione Marche nelle ambizioni che le competono».
(redazione CM)
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La speranza del 90% dei marchigiani è che il PD tafazzianamente candidi Ceriscioli, con o senza primarie, perchè questa candidatura equivarrà alla sicura vittoria del centrodestra.
Vorrà dire che sarete in due ad essere irrilevanti.
Più che irrilevanza è la paura di perdere, visti i risultati di questi 5 anni. Tra i poveri terremotati che sono stati lasciati allo sbando (visto che la priorità per il pd sono i migranti che vivono in hotel come nababbi a sbaffo dei nostri compatrioti) e gli italiani nelle Sae da più di 3 anni tra boiler che esplodono, muffa, freddo e prese per il c.lo (Cit Ceriscioli: Vadano in vacanza nel nord delle marche – Piste Ciclabili etc). La costa martoriata dai danni balneari strade franate….io credo che nonostante il clientelismo vista la cinquina azzeccata da Zaffiri (Depositata dal Notaio) sulle nomine negli ospedali. Il modello del comune di ancona è all’avanguardia per la sinistra con premi e contro premi alla Mancinelli poi come spesso accade Pufff tangenti e truffe ai danni dei cittadini del capoluogo…Fondi europei non utilizzati (maglia Nera d’Italia)….credo che al giorno d’oggi devono avere un Bel coraggio a continuare a chiedere il voto ai marchigiani…Se avessero un po di amor proprio e di vergogna non dovrebbero avere ancora il coraggio di ripresentare la lista alle regionali…ma le faccia di bronzo per non dir peggio non hanno alcun pudore assetati di potere devono continuare a portare avanti i propri interessi, nella sanità nell’edilizia pubblica aiutando il più possibili i loro cari amici se stessi, i fedelissimi, i non eletti, coloro a cui devono restituire i favori e chi più ne ha più ne metta…insomma al peggio non c’è mai fine…speriamo che i cari elettori siano stanchi dei sciapichetti, dei mormoni dei Ceriscioli e di quanti stanno portando allo sfascio la seconda regione più bella!!!
dei Morgoni scusate