Accoglienza, il centrodestra unito:
«Bloccare subito i finanziamenti al Gus»

MACERATA - Le forze di opposizione insieme per chiedere di congelare i fondi elargiti alle onlus che si occupano di immigrati, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per evasione fiscale. Sacchi (Forza Italia): «Chiederemo al Consiglio che si costituisca parte civile, il danno di immagine per il Comune è evidente». All'incontro presenti anche Fdi, Macerata nel Cuore, Frazioni-Centro e la Lega, che ha tirato la volata per le prossime elezioni: «Vinceremo e bonificheremo la città»

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Da sinistra: Paolo Renna, Mattia Orioli, Francesca D’Alessandro, Riccardo Sacchi, Giuseppe Cognigni, Andrea Marchiori, Raffaele Pallotto

 

di Giovanni De Franceschi

«L’obiettivo è chiedere al Consiglio comunale una costituzione di parte civile nei confronti delle associazioni perché il danno di immagine è di tutta evidenza e all’amministrazione l’immediato blocco di tutti i contributi elargiti al Gus, che di fatto ha il monopolio dei progetti di accoglienza Sprar in città». Con queste parole Riccardo Sacchi, capogruppo consiliare a Macerata per Forza Italia, ha aperto l’incontro che ha visto tutto il centrodestra unito allo stesso tavolo.

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Franceca D’Alessandro e Riccardo Sacchi

L’argomento: la disposizione di giudizio immediato per evasione fiscale nei confronti dei legali rappresentanti delle tre onlus che si occupano di accoglienza migranti nel nostro territorio Gus, Acsim e Perigeo (leggi l’articolo). Con Sacchi erano presenti Andrea Marchiori, consigliere di Forza Italia, Paolo Renna consigliere di Fdi, Francesca D’Alessandro di Macerata nel cuore, il commissario per Macerata della Lega Giuseppe Cognigni, che è anche assessore a Civitanova, il segretario provinciale della Lega Maria Letizia Marino, Mattia Orioli dell’associazione Frazioni-Centro e il commercialista Raffaele Pallotto. A loro si sono uniti non fisicamente, ma idealmente, anche i consiglieri Maurizio Mosca, Paolo Luciani e Anna Menghi. Insomma la squadra che molto probabilmente si schiererà compatta per tentare di vincere le comunali nel 2020 e non a caso anche il discorso delle elezioni è stato al centro del dibattito. Tutti hanno sottolineato l’importanza di questa unione di intenti nel centrodestra. Ma a tirare fuori l’argomento urne è stato proprio Cognigni, alla sua prima apparizione pubblica in città, dopo il boom della Lega nell’ultima tornata elettorale per il parlamento.

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Giuseppe Cogngini, Andrea Marchiori, Raffaele Pallotto

«Noi abbiamo intenzione di fare a Macerata una campagna importante – ha detto – stiamo lavorando a programmi che sicuramente ci porteranno alla vittoria. I maceratesi vogliono che la città sia bonificata e noi dopo aver vinto restituiremo loro la città in dodici mesi». Quindi l’accoglienza. «Noi non siamo contro a priori – ha aggiunto – siamo contro un certo tipo di accoglienza. L’accusa di evasione nei confronti delle tre associazioni è per noi inconcepibile, anche perché le persone accolte da queste onlus sono tutt’altro che integrate. Macerata è la città della pace e vuole essere accogliente, ma con chi veramente fugge dalla guerre, per gli altri non c’è spazio. Per gli altri è solo business». Sulle elezioni ha rincarato la dose Maria Letizia Marini: «Qui oggi si trasmette un messaggio importantissimo, il centrodestra è unito. E a Macerata ce n’è più bisogno che mai». Che sulla questione migranti ha aggiunto: «Vogliamo un’accoglienza sostenibile, basta con l’assistenzialismo».

Paolo Renna ha quindi spostato il tiro sulla scarsa trasparenza che finora c’è stata nella gestione degli immigrati e sulla mancanza di controllo del territorio da parte dell’amministrazione. «Fino adesso – ha attaccato – c’è stato un pensiero unico dominante: quando si chiedeva trasparenza, si veniva tacciati di razzismo, anche in Comune. Questa città è uscita con le ossa rotta da un’immigrazione senza controllo e il problema più grave è che l’amministrazione ha mentito, sapendo di mentire. Adesso abbiamo presentato una mozione per far sì che si inizi a combattere l’accattonaggio molesto, mi auguro che il Consiglio applichi la sua sovranità, altrimenti avremmo di nuovo perso tutti. Se governeremo noi, utilizzeremo tutti i mezzi per ridare decoro alla città, attualmente abbandonata a se stessa».

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Da sinistra: Maria Letizia Marino, Paolo Prenna e Mattia Orioli

Il sistema d’accoglienza fa acqua da tutte le parti anche per Mattia Orioli secondo cui è impensabile che «un’amministrazione accetti più immigrati di quelli che la città è in grado di accogliere. E poi in questo caso – ha aggiunto – non ci troviamo davanti a una vera accoglienza se ci sono persone abitualmente accampati nei nostri giardini. Chi doveva gestirli, sta facendo bene il proprio lavoro? Non si possono lasciare soli una volta finiti i programmi». Una situazione che crea un evidente disagio per Francesca D’Alessandro. «I cittadini di Macerata – ha sottolineato – stanno attraversando un momento difficile. Si sentono beffati, da una parte infatti ci sono fiumi di denaro impegnati per assistere gli immigrati dall’altra c’è opacità e trasparenza su come questi fondi vengono utilizzati e come i programmi vengono portati avanti. Un’accoglienza che ha avuto maglie troppo larghe e che in realtà accoglienza non è».

Marchiori ha quindi ricordato come il centrodestra da anni stia provando a chiedere trasparenze sul sistema accoglienza e sulle associazioni che le gestiscono, ma con scarsi, per dire nulli, risultati. «Non abbiamo iniziato una guerra e non abbiamo vinto una battaglia – ci ha tenuto però a specificare in merito alla richiesta di rinvio a giudizio – comunque finisca la vicenda giudiziaria, e io mi auguro che finisce bene per le persone coinvolte, a noi non interessa. Noi abbiamo sempre e solo cercato di individuare problemi e proporre soluzioni, ma l’amministrazione non ha voluto capire. Quello che dissi per la prima volta sette o otto anni fa in merito al Gus è che un’associazione con un bilancio del genere deve essere trasparente e soprattutto che probabilmente la forma associativa non va bene per gestire un fenomeno di questa portata».

centrodestra-macerata3-325x217E proprio sul bilancio ha chiuso l’incontro il commercialista Raffaele Pallotto, che già a settembre 2017 aveva analizzato i conti del Gus su richiesta di Forza Italia, chiedendo spiegazioni e avanzando osservazioni su diversi punti. All’epoca il professionista e i suoi colleghi sottolinearono la mancanza di alcuni documenti: rendiconto gestionale a proventi ed oneri al 21 dicembre 2016, delibere assembleari degli associati in riferimento all’approvazione dei bilanci, certificazione dei bilanci 2014, 2015 e 2016. Sulla forma dello statuto dell’associazione si chiesero se la struttura si configurasse ancora come onlus, a chi fosse affidato il controllo dei conti e perché erano stati fatti investimenti in beni immobili e in partecipazioni di società commerciali. Infine chiesero, visto il bilancio da 26 milioni di euro nel 2016, come concretamente venivano spese quelle risorse. A parte il primo documento mancante che è stato sistemato, «ad oggi – ha spiegato Pallotto – nessuno si è degnato di rispondere, né il Gus, né il Comune, nonostante le interpellanze dei gruppi di opposizione. Il classico muro di gomma. Per loro è tutto regolare, tutto a posto, tutto molto trasparente. Faccio notare che se una qualsiasi azienda privata fosse beneficiaria di fondi pubblici e venisse rinviata a giudizio per evasione fiscale, si vedrebbe per prassi immediatamente sospesa ogni erogazione almeno fino alla conclusione del procedimento di primo grado. Sull’argomento bilancio, l’atteggiamento tenuto dal Gus è sconcertante. Stiamo analizzando il bilancio del 2017, per adesso dico solo che tecnicamente parlando e mettendolo a confronto con il bilancio del 2016 è molto meno trasparente e al limite della presa in giro». Di sicuro c’è che il bilancio del Gus continua a crescere notevolmente: si è passati dai 26 milioni del 2016 ai 31 e rotti del 2017.

(foto di Fabio Falcioni)

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