La vetrina presa a mattonate
Attacco alla sede del Gus: condanna da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale di Macerata. Ieri pomeriggio qualcuno, in piazza Mazzini, ha scagliato due grossi mattoni contro la vetrina dei locali dell’associazione che si occupa di accoglienza dei migranti. E così dopo la condanna del gesto e la solidarietà alla onlus espressa da Leu, Anpi e Potere al popolo, oggi arriva quella del Comune.
I mattoni usati dai vandali
L’amministrazione comunale esprime «sdegno e ferma condanna per il gesto violento. Esprime solidarietà al presidente e ai lavoratori del Gus, ai volontari e ai giovani inseriti nei percorsi di inclusione, impegnati in prima linea nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo al fianco di tante amministrazioni e insieme a tante altre associazioni umanitarie come la Caritas e la Croce Rossa. L’appello del sindaco Romano Carancini – continua l’amministrazione – è quello di tornare alla socialità che ha sempre contraddistinto Macerata, di riporre le appartenenze e reagire uniti nella condanna di ogni forma di violenza sia nelle parole che nei gesti. E’ un appello all’unità, alla compostezza, ai toni pacati per tenere alto il dialogo democratico attraverso cui, nel rispetto delle opinioni differenti, i cittadini possano tornare a ritrovarsi nell’essenza autentica di Macerata città aperta e solidale».
Interviene anche il centro sociale Csa Sisma: «Vogliamo esprimere la nostra vicinanza al Gus, a tutti i suoi operatori ed in particolare a chi era presente all’interno dell’ufficio al momento dell’aggressione. Questo episodio gravissimo ci dice che il clima sul quale dovremmo interrogarci tutti non è quello che riguarda le precipitazioni nevose che stanno interessando le nostre città, c’è un altro genere di clima dal quale occorre salvaguardare i territori, le strade, le nostre vite. Queste raffiche d’odio non provengono da nord est e non se ne andranno con l’arrivo del sole, è responsabilità di tutti intervenire per evitare che si ripetano nuovamente. Sono chiare le responsabilità di chi in questi mesi e in questi anni ha alimentato il clima di paura ed intolleranza speculando su di esso. Vogliamo ripetere ancora una volta con forza che tutto ciò non è accettabile, se qualcuno pensa che queste aggressioni possano rientrare nella normalità o che Macerata possa tollerarle si sbaglia di grosso. Chi pensava che a questo clima si potesse rispondere con il silenzio ha pericolosamente sottovalutato la situazione. Difendere le strade, le piazze e i luoghi di lavoro deve essere opera collettiva e presa di parola quotidiana, come abbiamo ripetuto più volte in occasione della grande manifestazione del 10 febbraio: le strade sono di chi ama».
Stesso discorso di condanna e solidarietà pure per Potere al Popolo. «Oggi Macerata si è fermata per la neve noi – scrive il partito – ci fermiamo per riflettere criticamente su quanto accaduto alla sede del Gus. Non è uno scherzo, non è un gioco né tantomeno un gesto di ingenua inconsapevolezza. È piuttosto un attacco ben preciso, frutto di una campagna di terrore che condanna l’accoglienza e chi se ne occupa alimentando atti disumani. Non siamo ciechi né utopici: il sistema d’accoglienza va ripensato su base nazionale e il territorio locale ha un estremo bisogno di risposte specifiche al fenomeno migratorio. Un ripensamento politico è necessario, così come è essenziale salvaguardare chi si impegna quotidianamente nella difesa dei diritti umani. La violenza non può rispondere a certi bisogni sociali. La violenza è figlia di chi non ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e si fa forza sulla vita dei più deboli. Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà al Gus, augurandoci che atti del genere non si ripetano più e che vengano condannati in maniera esemplare, non neutrale, con un agire politico intelligente ed umano».
Infine la Cisl. «Nell’esprimere piena solidarietà al Gus – commenta il segretario provinciale del sindacato Silvia Spinaci – per l’attacco condanniamo fermamente l’accaduto. Siamo di fronte a un atto di violenza ingiustificabile, incompatibile con la cultura democratica del Paese e della nostra città. Un atto di intimidazione contro un’associazione impegnata in quell’accoglienza dei migranti e richiedenti asilo che rappresenta per l’Italia un dovere costituzionale, oltre che un dovere morale e sociale di solidarietà per l’Europa intera. Esprimiamo profonda preoccupazione per il clima avvelenato di tensione e scontro sociale che questo atto testimonia e che rischia di aggravare. Un clima già alimentato, purtroppo, da un confronto politico spesso poco responsabile, caratterizzato da un’inaccettabile violenza verbale e dal deplorevole ricorso agli attacchi personali. Siamo fermamente – conclude la Cisl convinti che di fronte al rischio di ulteriori esasperazioni sia necessario rafforzare il dialogo e la coesione sociale per accompagnare tutta la comunità cittadina a ritessere le fila, riflettendo insieme, oltre retoriche e stereotipi, su accoglienza e integrazione, sul contrasto della violenza e sui rischi di disgregazione sociale indotti dalle spirali dell’odio.
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E’ da un mese che a MACERATA che c’e’ tanto odio.
Tremendo il lapsus freudiano del sindaco: secondo il diritto bellico “città aperta” significa aperta all’occupazione da parte del nemico: “l’espressione città aperta si riferisce a una città ceduta, per accordo esplicito o tacito tra le parti belligeranti, alle forze nemiche senza combattimenti con lo scopo di evitarne la distruzione”. Sulla torre dei pupi sventola bandiera bianca.
Paragonare il Gus alla CROCE ROSSA, lo grava di responsabilità che non mi sembra siano alla base dell’attività dell’associazione tanto ” umanitaria ” con cui la descrive il sindaco. Da giorni ,c’è un crocifige (Condanna spietata e perentoria ) da parte di tanti maceratesi e consiglieri comunali,che attaccano anche il sindaco per questa difesa a tutto campo del Gus. Molti si domandano quale sia l’affinità che lega il Gus al sindaco e non mi pare che si tratti di qualcosa di spirituale, di amore per le minoranze o di sofferenza per chi viene da lontano a cercare IN TERRA PAX. Dal momento che il motto del Gus pare sia ” finiti soldi finito amore ” e via in mezzo alla strada, vogliamo vedere se ci sono delle attinenze con la Croce Rossa, […] la CROCE ROSSA secondo statuto, svolge attività sia in tempo di pace che in tempo di guerra:
partecipa, in conformità alle Convenzioni di Ginevra, allo sgombero ed alla cura dei malati e dei feriti, allo sgombero delle vittime, allo svolgimento delle attività sanitarie connesse alla difesa civile
disimpegna la ricerca e l’assistenza dei prigionieri di guerra, degli internati, dei dispersi, dei profughi, dei deportati e dei rifugiati;
promuove e diffonde l’educazione sanitaria e la cultura di protezione civile
organizza e svolge attività di assistenza socio-sanitaria a popolazioni nazionali e straniere durante calamità ed emergenze
svolge i compiti di struttura operativa nazionale di protezione civile, in ambito sanitario ed assistenziale, in caso di maxiemergenze
organizza e svolge servizio di primo soccorso e trasporto infermi, nonché di servizi socio-assistenziali a livello nazionale, regionale, provinciale e locale
promuove la donazione del sangue, organizzando le attività dei donatori volontari
collabora con le forze armate italiane per organizzare il servizio di assistenza sanitaria
promuove ai giovani e ai giovanissimi le attività, i principi, le finalità della Croce Rossa
promuove e diffonde i principi umanitari propri della Croce Rossa Internazionale e del diritto internazionale umanitario (DIU)
è membro del Rome Consensus per la lotta alla tossicodipendenza
partecipa alla gestione dei Centri di identificazione ed espulsione.
Ma io dico….sulla porta c’è scritto “TIRARE” ….cosa dovevano fare?? …
Claudio Paolini sulla tua porta e’ scritto ignorante certificato
Per Pavoni. Per me non è necessariamente un lapsus, può essere la spia del riconoscimento di un’apertura rispetto all’occupazione, talvolta problematica, da parte degli extracomunitari.
https://www.youtube.com/watch?v=neNkNFPqVPc
“A questo punto quasi tutti i cittadini si radunarono per dibattere quella faccenda di cui non sapevano nulla. E meno un cittadino ne sapeva, più era granitico nelle sue argomentazioni.”
Amico Pavoni,Il Diritto Bellico può essere interpretato solo da chi odia o da chi è sempre contro tutti e tutto. Un Sindaco può benissimo dire che la propria città da lui amministrata insieme ad una maggioranza eletta dai maceratesi è APERTA a tutti quanti ci vogliono venire ammirando le bellezze create da questo popolo. Sono certo che si riferiva a ben altro che con il bellico non ha nulla a che fare. Supereremo questo momento che non colpisce solo Macerata,con i cittadini lontani da interpretazioni di “lapsus freudiani” auspicando un assestamento mondiale più giusto, altrimenti sarà inevitabile la catastrofe. Ivano Tacconi Commissione Comunale Affari Istituzionali Macerata.
Amico Tacconi, anche l’amico Gesù è del parere che per distinguere i buoni dai cattivi sia opportuno guardare i frutti, i risultati, non le buone intenzioni, perché di buone intenzioni è pieno tutto borgo san Giuliano.
“Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.”
Ora, constatato che per aprire le porte di Macerata a un assestamento MONDIALE più giusto si è ottenuto di concedere campo libero ai pusher con tragica distruzione di tante giovani vite, forse sarebbe cristiano pronunciare un mea culpa e cominciare a contattare qualche fabbro.