Immigrati, accoglienza fuori controllo:
fissato il Consiglio comunale aperto
«Macerata è un città distrutta»

IL CONFRONTO - L'assise si terrà il 16 aprile in Provincia, lo hanno annunciato i 5 stelle durante l'incontro al Venanzetti organizzato dall'associazione "Frazioni e centro" sui fatti di cronaca dell'ultimo periodo. Presente anche l'avvocato Giuseppe Bommarito: «Non si può dire che il sindaco Carancini abbia le mani sporche di sangue. È un'accusa indegna. Ma che l'amministrazione abbia favorito questa situazione è la verità». E sulla droga ha aggiunto: «E' un problema che va avanti da 10 anni, ora si è aggravato»

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L’intervento dell’avvocato Giuseppe Bommarito

di Federica Nardi

(foto di Fabio Falcioni)

Chiesto da giugno dall’opposizione, c’è la data per il Consiglio comunale aperto per parlare di immigrazione a Macerata. Si terrà il 16 aprile, probabilmente nel pomeriggio e nel palazzo della Provincia di corso della Repubblica (anche se i 5 stelle vorrebbero il teatro Lauro Rossi). Temi caldi i fenomeni legati ai fallimenti dell’accoglienza: alto numero di ospiti, il destino di chi esce dai progetti tra degrado, spaccio e bivacco. Ad annunciarlo questa sera i consiglieri del Movimento 5 stelle, presenti in sala durante l’appuntamento organizzato dall’associazione “Frazioni e centro, ricostruiamo Macerata”, che ha ospitato l’intervento dell’avvocato Giuseppe Bommarito e, al telefono, il giornalista Carlo Cambi. Macerata, finita la favola, finite le elezioni, «è tempo di parlare di quello che è successo. Una città distrutta. Distrutta l’immagine e la comunità», ha detto Mattia Orioli in apertura. Ad ascoltarlo una sala piena, al primo piano del bar Venanzetti.

MacerataSfregiata_GiuseppeBommarito_FF-16-325x217L’avvocato Bommarito, in prima linea da anni contro la piaga della droga, ha ripercorso la storia recente di una città dove la percezione del problema è cresciuta esponenzialmente, con fenomeni di spaccio anche fuori e dentro le scuole. Sulla responsabilità dell’amministrazione di Macerata Bommarito fa dei distinguo: «Non si può dire che  il sindaco Romano Carancini ha mani sporche di sangue. È un’accusa indegna. Ma che l’amministrazione abbia favorito questa situazione è la verità. Io sono fissato con la droga e ho i miei buoni motivi per esserlo. Mio figlio è una vittima della droga e della mafia. Nelle Marche arriva il 90 percento dell’eroina. Questa situazione – ricorda l’avvocato – va avanti almeno da 10 anni. E ora si è aggravata da quando Macerata è diventata piazza privilegiata per soggetti extracomunitari. Sono persone come noi non ce l’ho con loro e sono per aiutarli con un’accoglienza dignitosa. Ma sono contro la mercificazione dell’accoglienza e contro il fatto che vengano illusi e buttati in mezzo alla strada. I profitti delle associazioni della solidarietà, che io chiamo “a termine”, sono notevolissimi. Nonostante l’accordo tra Minniti e l’Anci a Macerata abbiamo il quadruplo dei soggetti presenti rispetto alla proporzione consigliata».

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Perché succede? Secondo Bommarito per «evidenti interessi di natura economica. Queste associazioni come Gus e Acsim –  ha aggiunto – hanno condizionato l’amministrazione, anche per vicinanza politica, al punto che siamo arrivati a questa situazione insostenibile. Tutte queste persone in giro per Macerata senza fare niente. E non stiamo parlando della Caritas, dove in pochi si fanno il mazzo per aiutare veramente le persone. Stiamo parlando del Gus, che ha 400 dipendenti e oltre 20 milioni di fatturato. In questo periodo – conclude Bommarito – lo spaccio al minuto è gestito soprattutto dai nigeriani, avvantaggiati da questa manodopera gratuita e a getto continuo. Hanno capito che non c’era attenzione e negli ultimi due anni vediamo lo spaccio a cielo aperto. Anche ai ragazzini di 11 o 12 anni». Presenti in sala anche diversi consiglieri comunali dell’opposizione: Paolo Renna, Riccardo Sacchi, Maurizio Mosca, Anna Menghi, Carla Messi, Roberto Cherubini e Andrea Boccia.

 

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A sinistra Riccardo Sacchi

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Anna Menghi e Maurizio Mosca

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Mattia Orioli

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