Il sindaco Romano Carancini eletto nel 2010 e rieletto nel 2015. Tra poco più di un anno concluderà il suo secondo mandato
di Matteo Zallocco
Tempo di elezioni a Macerata? Ancora no, per le amministrative si vota nel 2020. Ma la macchina elettorale è già partita. Si sta sondando il terreno per le candidature, si tesse la tela per i primi accordi, guardando con attenzione allo scenario nazionale. Ad oggi l’unica certezza è che nel 2020 Romano Carancini chiuderà il suo secondo mandato e non potrà ricandidarsi. Almeno in Comune, visto che negli ultimi tempi il sindaco ha allargato il suo raggio d’azione con interventi a carattere provinciale e regionale che potrebbero far pensare a mire su Palazzo Raffaello.
E nelle stanze del centrosinistra maceratese da tempo si parla del suo possibile successore. I nomi caldi sono sempre quelli di due dei suoi attuali assessori, quelli più in vista: Stefania Monteverde e Narciso Ricotta. Carancini li appoggerebbe entrambi – anche se secondo i ben informati l’attuale vicesindaco resta la sua preferita – ma Ricotta gode di ampio gradimento nel Pd, sicuramente maggiore a quello che ha avuto in questi anni e che ha tuttora l’attuale primo cittadino. Dunque al momento Narciso Ricotta, assessore prima ai servizi sociali e poi ai lavori pubblici, è il nome più accreditato nel centrosinistra, coalizione che però potrebbe riproporre le primarie. E’ attivo anche il leader di Pensare Macerata Massimiliano Bianchini che potrebbe appoggiare lo stesso Ricotta.
Dall’alto: Narciso Ricotta, Maurizio Mosca, Riccardo Sacchi, Stefania Monteverde, Carlo Cambi e Giuseppe Rivetti
E il centrodestra? Dopo le tristi pagine delle passate elezioni, sulla carta l’obiettivo dovrebbe essere quello di unire la coalizione. E il partito che più degli altri si sta muovendo per cercare di “mettere le mani” su Macerata è la Lega, forza politica che non ha ancora una rappresentanza diretta in città. Tuttavia il deputato treiese Tullio Patassini da qualche mese a questa parte si fa vedere di frequente nel capoluogo e ha allacciato rapporti con diversi consiglieri comunali di opposizione, compresi quelli di Forza Italia. E la Lega avrebbe già individuato una figura capace di unire il centrodestra: quel Maurizio Mosca già candidato sindaco nel 2015 con il sostegno di Fratelli d’Italia e due liste civiche. Era un centrodestra sgretolato con almeno quattro candidati se si considera anche la civica dell’ex presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella, oltre ad Anna Menghi (Lega e Comitato Menghi) e a Deborah Pantana che aveva anticipato già due anni prima la sua candidatura con Forza Italia e sei civiche. Quella Forza Italia che da anni aveva individuato il suo “candidato fisiologico” in Riccardo Sacchi che ora però in città sembra essere rappresentata solo da lui e dall’altro consigliere comunale, Andrea Marchiori. Con Deborah Pantana lanciata per la corsa a consigliere regionale, Sacchi sarebbe stato il candidato naturale del centrodestra. Ma con l’exploit della Lega qualcosa è sicuramente cambiato, il vento nazionale non può che soffiare anche nella città che (ahinoi!) è stata il principale palcoscenico delle elezioni politiche dello scorso febbraio. Maurizio Mosca gode della stima da parte della Lega e di Fratelli d’Italia, in particolare attraverso il parlamentare Francesco Acquaroli. Il suo nome sarebbe già stato portato a Milano e avrebbe riscosso gradimento ma fino a poco tempo fa Mosca pensava a un ruolo diverso da quello di sindaco. Insomma, anche se da fine agosto il nome più caldo è quello di Maurizio Mosca, la situazione è ancora da definire.
I consiglieri del centro destra oggi insieme a Tullio Patassini fuori dal Consiglio comunale di Macerata
Anche perché nella Lega maceratese, oltre a Patassini, c’è anche un’altra corrente che parte da Civitanova, comune dove è assessore alla sicurezza il coordinatore provinciale del Carroccio, Giuseppe Cognigni. E da quest’area sarebbero circolate altre voci su possibili candidature e si fanno anche i nomi del giornalista de La Verità Carlo Cambi e del professore di Unimc Giuseppe Rivetti. Nella rosa dei papabili ci sarebbe anche Andrea Blarasin, ex assessore provinciale che ultimamente si è avvicinato alla Lega. Insomma la corsa all’unità del centrodestra è appena iniziata e bisognerà sempre dare uno sguardo alla situazione nazionale che oggi vede i 5 Stelle come primi alleati di Salvini. Il gioco delle alleanze è ancora tutto da disegnare, ma i contatti sono partiti e i nomi circolano. Gli unici a scendere ufficialmente in campo ad oggi sono state due civiche di centrodestra che hanno unito le forze: Azione in Movimento di Simone Livi e Macerata nel cuore di Francesca D’Alessandro (leggi l’articolo). La corsa alle elezioni comunali si intersecherà con quella alle regionali dove, oltre a quello di Deborah Pantana per Forza Italia, circola con forza il nome dell’ex rettore Unicam Flavio Corradini per il Pd mentre viene accostato a Fratelli d’Italia quello di Fabio Pistarelli che nel 2010 perse con Carancini per un pugno di voti.
Ecco perché ci sono tutti questi lavori a macerata asfalti nuovi luci segnaletica quando si avvicinano le votazioni sempre la solita sceneggiata per racimolare voti....
Circolano strane voci Carlo Cambi! Tutti ti tirano la giacchetta, chi la spunterà ?
Per quel che mi riguarda non la spunta nessuno! Non sono candidato a nulla non mi candido a nulla se non a fare bene il mio lavoro e a star bene con la mia famiglia!!! CARLO CAMBI È INDISPONIBILE A QUALSIASI CANDIDATURA E A QUALUNQUE INCARICO PUBBLICO!!!!!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
allora dopo nuove illuminazioni e nuovi asfalti nessuno pensa ai marciapiedi lungo le strade anche un po’ fuori Macerata pieni di vegetazione !!! tipo zona Valleverde nei pressi di Piediripa che ogni anno sempre la stessa storia .
nooo Monteverde noo… per piacere!
Il miracolo a Macerata per il PD, altrimenti spacciato dopo dieci anni di amministrazione Carancini, può farlo (ancora una volta) solo il centrodestra.
Se tanto porta tanto,il prossimo sindaco sara’ ancora del PD.L’ultima E.Lezione non e’ servita,ancora un’orda di candidati.Ricordo i 12.281 voti sprecati per otto,diciamo,candidati vah!
Le primarie, vere, servirebbero piuttosto al centrodestra (benché possano lasciare sul campo ferite e rivalità difficili da risolvere per uno schieramento poco incline alla ragion politica e meno ancora abituato al sacrificio utile del particolare, per conseguire l’obiettivo comune). In ogni caso, occorre un qualche percorso che, in vista delle scelte sui nomi e sul resto, valorizzi partecipazione, discussione e competizione, dentro un quadro di regole certe e di attivismo non improvvisato. L’unità richiede un lavoro apposito (anche psicoanalitico, per citare Guido Garufi nel dialogo recente con Filippo Davoli): figuriamoci se possano bastare caminetti pur illuminati o scorciatoie egemoniche, e non parliamo delle solite ingerenze straniere; tanto più che il centrosinistra sa bene che stavolta la partita è proibitiva e dunque la consueta strategia di dividere gli avversari sarà, anzi, è particolarmente raffinata e insidiosa.