di Marco Ricci
“La soluzione è stata trovata e verrà comunicata entro breve”. Con queste parole – pronunciate durante due incontri che si sono tenuti oggi con i direttori di fiale prima e con i dirigenti poi – Giuseppe Feliziani, uno dei tre commissari alla guida di Banca Marche – ha comunicato come il piano di salvataggio per la messa in sicurezza della banca sia stato individuato. Considerato il riserbo in cui in questi messi si sono chiusi i commissari c’è quindi da ritenere che la Banca d’Italia e il Fondo Interbancario abbiano individuato la soluzione da percorre, dopo i dubbi sorti negli ultimi giorni a proposito di un possibile contrasto con la Commissione Europea che considererebbe l’intervento del Fondo Interbancario (Fitd) come aiuto di Stato. L’impasse si sarebbe sciolto ieri, dopo una riunione in Banca d’Italia dove erano presenti, tra gli altri, i commissari di Banca Marche e Carife. E’ stata probabilmente questa l’occasione in cui i commissari sono stati informati della decisione presa che, a questo punto, si reputa quella finale e in grado di riportare la banca alla piena operatività in tempi brevi.
La soluzione davvero probabile, secondo fonti molto vicine al dossier, sarebbe quello che avevamo definito come piano B, ovvero un intervento volontario delle altre banche italiane, così da evitare ogni possibile equivoco con la Commissione Europea. Non è ancora chiaro al momento se il contributo volontario dei principali istituti di credito avverrà attraverso uno specifico comparto del Fondo Interbancario creato ad hoc oppure attraverso la creazione di una bridge bank, cioè di una “banca ponte”, dove far confluire le attività migliori dell’istituto. Non si esclude che – per agevolare l’intervento a questo punto totalmente privato – venga messa in atto una qualche forma di burder sharing, ovvero coinvolgendo nell’operazione le azioni e le obbligazioni subordinate che potrebbero essere convertite – non si sa in quale percentuale – in azioni, cioè in patrimonio. Questo, ovviamente, per limitare l’esborso delle altre banche le quali – oltre ad intervenire in Banca Marche così come negli altri istituti in crisi – dovranno dal 2016 contribuire obbligatoriamente anche ai versamenti al Fondo unico di risoluzione. A questo punto non ci sarebbe alcun rischio per i depositanti di Banca Marche, qualunque sia l’entità dei loro depositi.
Sarebbe anche allo studio la possibilità che i crediti deteriorati di Banca Marche possano essere dirottati verso una bad bank – o una qualsiasi altra forma di veicolo – in grado di alleggerire l’istituto dai prestiti peggiori, così da permetterne il recupero in tempi più lunghi (e più vantaggiosi) e alleggerire le necessità patrimoniali dell’istituto. Venendo ai tempi, si immagina che possano essere molto brevi, partendo dall’approvazione da parte del Governo – attesa a giorni – dei decreti attuativi della Brrd, la direttiva europea che disciplina la gestione e la risoluzione delle crisi bancarie. Non si può escludere – sebbene non ve ne sia ancora conferma – che qualora la Banca d’Italia aprisse una vera e propria procedura di risoluzione – qual’è ad esempio l’ipotesi bridge bank – che i commissari possano direttamente procedere all’aumento di capitale senza dover convocare un’assemblea dei soci, questo accelerando notevolmente i tempi del salvataggio. Qualora si apra infatti una procedura di risoluzione – cioè una di quelle operazioni previste dalle nuove norme sulla gestione delle crisi – i commissari speciali indicati da Banca d’Italia avrebbero non solo i poteri degli amministratori ma anche quelli dei soci. Obiettivo molto chiaro comunque, chiudere al più presto i dossier, ripatrimonializzare la banca e farla tornare alla piena operatività.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
L’ultima volta che i commissari hanno fatto dichiarazioni ottimistiche e positive sul futuro di banca marte( scusate marche,la banca del territorio tanto cara alle fondazioni)la quotazione del titolo e’ stata dopo pochi giorni congelata e mai piu’ tirata fuori dal congelatore.Ora Feliziani ci tranquillizza,ma intanto e’ giovedi’ ed il governo nonostante le promesse della scorsa settimana non si e’ ancora pronunciato.Ma c’e’ il piano b che prevederebbe un burder sharing che sommato al bridge bank consentirebbe in parole povere ed in italiano agli ottimisti commissari di procedere all’aumento di capitale senza la convocazione della assemblea dei soci( mi sembrava strano che qualcuno avesse la faccia di presentarsi agli azionisti magari dando loro conto dell’operato di questi due anni nonche’ dell’entita’ vera e definitiva del buco,o voragine).Oltre a cio’ le obbligazioni subordinate( ma guarda un po’….) verrebbero trasformate in azioni( che valgono praticamente zero).Valentino Rossi direbbe che stanno preparando il biscottone,ma dato che da ieri chi non e’ ottimista o magari realista potrebbe essere querelato meglio stare attenti a dire certe cose.Anche Bianconi ai tempi d’oro aveva minacciato e poi querelato qualche povero disgraziato,torniamo alla protervia e prepotenza del passato che non ha pero’ portato bene ne’ alla banca ne’ ai suoi dirigenti boriosi.Meditate gente meditate,altro che querele e minacce ai promotori delle altre banche che spargono pensate un po’ notizie non proprio positive sulla ormai mitica in tutta europa BANCA MARTE( perche’ solo da li potevano venire i geni che l’hanno gestita e sfasciata) RIP
Nuovo colpo di scena, però stavolta non userei uno champagnino francese, andrei su un più cauto moscatello dei colli maceratesi.
Complimenti, tutti questi anni ( e mi piacerebbe conoscere i costi di questi 3 commissari + DG, VDG, CAPO DEL PERSONALE, CAPO DEL CAPO, CAPO DEL CAPO DEL CAPO, CAPO BLA BLA BLA BLA) per arrivare alla soluzione “genial2 di prendere soldi dal pubblico (per pubblico leggasi i cittadini). Certo che la vergogna non esiste proprio più. Perché non si fanno restituire i soldi da tutti quei dirigenti che sono stati pensionati con super bonus e da tutti quei capoccioni che “non hanno visto”.?
Nesevi hai proprio ragione,la montagna ha partorito il topolino…ma se stanno preparando il biscottone( alla faccia deli azionisti,obbligazionisti e dei soldi pubblici) bisogna assolutamente richiamare Gazzani,lui da bravo pasticcere/panettiere potra’ dare consigli d’oro su come prepararlo e servirlo,caldo e croccante.Ovviamente,dopo il casino che hanno combinato prima,durante e dopo,le fondazioni saranno le prime ad assaggiarlo e a gustare il sapore di m….che avra’.Il costo del biscotto sara’ per loro abbastanza caro,ma per la territorialita’,l’autonomia e la difesa dell’occupazione questo ed altro….detto cio’ ed a costo di attirarmi le antipatie di qualche benpensante( sicuramente non azionista) a me di salvare banca marche a spese dei soliti noti non me ne frega niente.Soldi persi per persi fallisse,sprofondasse,sparisse dalla faccia della terra.Tanto se la soluzione e’ tosare ancora gli azionisti,ovvero 43000 clienti se non fallisce subito lo fara’ subito dopo tra cause,clienti/azionisti che se andranno e magari anche qualche bel risarcimento da pagare a qualche azionista meno pigro e piu’ coraggioso.Fatte salve le querele minacciate e che tanto terrore hanno sparso.Neanche miliardi di perdite ed il record di essere stata definita il piu’ grande scandolo dopo Calvi e Sindona gli ha fatto perdere un po’ di spocchia.Ma cosi’ e’ se vi pare….
https://www.youtube.com/watch?v=X4mcLUGabyI
Attendiamo da bravo gregge nuove notizie della telenovela “C’era una volta una bella banca marchigiana…”
TROVATA LA SOLUZIONE PER BANCA MARCHE…CONTENTI?