di Marco Ricci
Abbassare i toni della polemica, questa la linea che si era data la direzione provinciale del Partito Democratico la quale, solo due giorni fa, aveva affrontato il tema dell’esclusione compiuta dall’Assemblea regionale Pd del vice sindaco di Belforte, Mario Antinori, dalle liste per le regionali, lasciando spazio all’ex segretario provinciale dei Ds e stretto collaboratore di Pietro Marcolini, Daniele Salvi (leggi l’articolo). Un abbassare dei toni diretto però più che altro verso l’esterno del partito. La direzione Pd, infatti, non si è lasciata per nulla scivolare sopra la vicenda, andando ad approvare – con quindici voti a favore, tre contrari e un astenuto – un documento durissimo nei confronti dell’assemblea di Ancona. Indirizzato al presidente dell’Assemblea, Stefano Stracci, al vice segretario nazionale, Lorenzo Guerini, al segretario regionale Francesco Comi e al candidato alla presidenza della Regione, Luca Ceriscioli, il documento è chiaro fin dal suo titolo, “Grave atto di slealtà e arroganza contro il Partito Democratico di Macerata.”
Pesantissimi, sfogliando il documento, i giudizi sull’accaduto, con l’Assemblea regionale a cui viene imputato un grave atto di arroganza politica, con una decisione “ad personam prodotta da un esponente di un’altra provincia” senza aver coinvolto nella scelta il gruppo dirigente locale. L’esponente di fuori provincia, seppure non esplicitato nel documento, non dovrebbe essere difficile individuarlo nell’onorevole anconetano, Piergiorgio Carrescia, almeno dalle tante lamentele espresse nei suoi confronti da diversi dirigenti maceratesi. “Non va trascurato – prosegue il documento del Pd maceratese – il necessario rispetto verso le persone che nelle trame delle correnti regionali vengono spesso dimenticate.” Il direttivo maceratese, dopo aver rivendicato i criteri con cui compose la lista originaria che includeva al suo interno Antinori e come la lista fosse stata approvata a stragrande maggioranza dall’assemblea provinciale e all’unanimità dalla segreteria e dalla direzione regionale.”
Prima di concludere chiedendo un incontro a Comi e Ceriscioli, il documento invita a integrare, “come più volte sollecitato dal segretario Guerini”, un’assemblea che non sarebbe rappresentativa dell’intero partito regionale, con probabile riferimento all’assenza di coloro che, durante la corsa alla segreteria provinciale, appoggiarono Lucciarini. Toni soft, dunque verso l’esterno del partito per non inquinare la prossima campagna elettorale, ma una durissima presa di posizione da parte della direzione maceratese nei confronti dell’assemblea regionale che, modificando la volontà espressa dal maceratese, ha escluso Antinori dalla partita per la Regione.
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