di Marco Ricci
Verso le dimissioni Teresa Lambertucci, la segretaria provinciale del Partito Democratico maceratese, in vista delle elezioni regionali che la vede in lista come una dei sei candidati. La decisione è stata comunicata ieri sera durante la direzione provinciale Pd, dopo che la segretaria aveva sciolto le riserve accettando la sua candidatura in Regione. La direzione, viste le prossime dimissioni della Lambertucci che si era già autosospesa dalla carica (leggi l’articolo), non dovrebbe procedere per il momento alla nomina di un nuovo segretario, ipotesi comunque che troverebbe non troppi sostenitori. Più probabile, per evitare la concomitanza di un congresso provinciale con le consultazioni regionali, la nomina di un commissario pro-tempore o, come alternativa, un coordinamento che nelle prossime settimane si occuperà dell’organizzazione della campagna elettorale.
Sempre in tema di elezioni regionali, nonostante alcuni malumori, la direzione del Pd maceratese ha deciso di non sollevare altre polemiche, almeno all’esterno, sulla modifica della lista apportata dall’assemblea regionale la scorsa settimana, modifica che aveva visto l’esclusione di Mario Antinori e l’ingresso di Daniele Salvi (leggi l’articolo). Seppure si sia di nuovo discusso della questione, con la stigmatizzazione della decisione presa in Ancona, i toni all’interno del Pd vogliono restare bassi, senza andare ad alimentare possibili scontri e concentrandosi invece sulla prossima campagna elettorale.
Se per alcuni l’intervento dell’assemblea regionale aveva in qualche modo messo in discussione l’autonomia del maceratese, per i sostenitori di Salvi le cose sarebbero andate però in modo diverso, con l’intervento dell’assemblea regionale che avrebbe semplicemente riparato a un vulnus, quello da parte del Pd maceratese di non avere preso in considerazione la volontà dei circoli al momento della stesura della lista poi presentata in Ancona. Daniele Salvi, infatti, aveva raccolto tredici preferenze dai circoli che erano stati chiamati ad esprimere ciascuno una rosa di possibili candidati, mentre il nome di Antinori sarebbe uscito una sola volta. Anche il nome di Massimo Montesi, poi fattosi da parte proprio per lasciare spazio al vice sindaco di Belforte, era uscito una manciata di volta. Sarebbe stata dunque la decisione della troika composta da Mario Morgoni, Massimo Montesi e Francesco Comi, e che aveva composto la lista tenendo anche conto di criteri di territorialità, ad escludere Salvi per lasciare spazio ad Antinori, con il senatore Pd che non sarebbe rimasto però completamente soddisfatto di quella prima scelta. Per i sostenitori di Salvi, dunque, l’assemblea regionale avrebbe semplicemente riportato la composizione della lista al criterio dei voti espressi dagli iscritti e dai circoli mentre altri, al contrario, dicono che quello non era l’unico criterio da prendere in esame, ma che ad esempio andava considerata sia la rappresentanza sociale che la territorialità. Fatto sta, comunque, che ormai la decisione è presa, con Daniele Salvi che correrà per le regionali e Mario Antinori rimasto in panchina.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
A parte la Lambertucci gli altri sono tutti volti nuovi 🙂