di Claudio Ricci
Summit Udc nel palazzo della Provincia a Macerata. Questa mattina visita a sorpresa del segretario nazionale Lorenzo Cesa al presidente Antonio Pettinari, leader regionale del partito. Un incontro durato circa un’ora in cui i due hanno parlato nell’ufficio del presidente. Il “no comment” di Pettinari sull’incontro lascia intendere i temi del dibattito, quasi sicuramente incentrato sulla spaccatura del partito marchigiano che lunedì scorso ha votato la mozione sostenuta dal presidente della provincia in sostegno del candidato Pd, Luca Ceriscioli, alle regionali (leggi l’articolo). Una posizione che rinnega la linea nazionale del partito che a Roma ha siglato l’accordo con Ncd per la formazione di Area Popolare che nelle Marche sostiene il governatore uscente Gian Mario Spacca. “Non ho nulla da dire sull’incontro di oggi. – ha detto Pettinari – La visita non era inaspettata dato che con Cesa ho rapporti costanti. Non parlo del contenuto dell’incontro anche per il rispetto del periodo pasquale, almeno fino a martedì quando le festività saranno terminate”. Probabilmente il nodo centrale del dibattito è stato l’uso del simbolo di partito, lo scudo crociato. Qualora Cesa non dovesse concederlo Pettinari e i centristi alleati del Pd dovranno riunirsi in un nuovo raggruppamento. “La stragrande maggioranza dell’Udc andrà alle regionali in alleanza con il Pd, con una propria lista e, speriamo, con il proprio simbolo”, aveva detto Pettinari, dopo la votazione della direzione regionale del partito che ha visto prevalere con 9 voti a favore e 4 contrari il documento che ha confermato la coalizione con il centrosinistra e il Pd. Pettinari, la cui posizione è condivisa dall’assessore regionale Luigi Viventi e dai consiglieri regionali Luca Marconi e Valeriano Camela, dopo il voto del direttivo nazionale aveva precisato: “Noi non siamo dissidenti. Ma siamo il partito e il partito ieri ha preso una decisione. Quanto al progetto di Area Popolare, varato da poco da Alfano, Quagliariello e Cesa, che potrebbe comportare limitazioni nell’uso del simbolo dell’Udc, si tratta di un’associazione, che si deve concretizzare e trasformare in partito politico. Decideranno gli elettori. I voti si prendono sulla base di programmi, ma anche di comportamenti”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Cari miei,
se veramente doveste prendere i voti in base ai vostri comportamenti, sareste fritti.
Ma Cesa è quel Cesa che, qualche tempèo fa, quando un deputato UDC venne pizzicato con una prostituta propose di istituire “un’indennità parlamentare contro le tentazioni”??
@Cerasi: è uno dei più strenui difensori dei “valori non negoziabili”… no!?