Regionali: pronta la lista del Pd
Udc ai ferri corti

L'assemblea provinciale ha scelto la rosa dei 6 maceratesi: Alessandro Biagiola, Teresa Lambertucci, Francesca Magni, Angelo Sciapichetti, Mario Antinori e Francesco Micucci. Ciccanti: "Direzione Udc abusiva, Pettinari non avrà il simbolo". Spacca sull'arrivo di Renzi: "Ci dirà perché il Governo non ha ancora stanziato le risorse necessarie per affrontare le recenti calamità naturali"

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candidati

In alto: Alessandro Biagiola, Teresa Lambertucci e Francesca Magni. Sotto: Angelo Sciapichetti, Mario Antinori e Francesco Micucci

Sciolti gli ultimi dubbi nell’assemblea provinciale del Partito Democratico di ieri sera per la composizione della lista per le elezioni regionali del 31 maggio. I sei candidati maceratesi saranno il consigliere uscente Angelo Sciapichetti, la segretaria provinciale (che si è sospesa dalla carica) Teresa Lambertucci, l’assessore provinciale Alessandro Biagiola, Francesca Magni, segretaria del circolo di Camerino, l’assessore e vice sindaco di Belforte, candidato alla segreteria provinciale all’ultimo congresso, Mario Antinori e l’assessore di Civitanova Francesco Micucci. Rappresentata dunque la minoranza interna sacrificando la parità di genere che corrisponde comunque al limite normativo dei 2/3. Dopo il passaggio odierno in direzione regionale per la definizione delle 5 liste provinciali con l’ordine di collocazione dei candidati sarà poi l’assemblea regionale a dare l’approvazione finale domani alle 21.

Amedeo Ciccanti 2

Amedeo Ciccanti

Sul fronte centrista dopo che la direzione regionale dell’Udc ha votato a maggioranza l’adesione al centrosinistra (leggi l’articolo)  è stata duramente contestata dal deputato Amedeo Ciccanti: «Non so se è stato un atto di arroganza o di ingenuità politica quello compiuto da Pettinari e i suoi sostenitori nel mettere in minoranza tutto l’Udc nazionale. Non si sono resi conto che Area Popolare è un progetto nazionale di lunga prospettiva messo in cantiere da Udc e Ncd. Una casa piccola come l’Udc Marche non può contenere una casa grossa come l’Udc nazionale, che ha già pianificato politicamente sette regioni dopo una faticosa elaborazione politica. Oggi Cesa ed Alfano consegneranno ai responsabili regionali dei rispettivi partiti dove si vota, il simbolo di Area Popolare, il quale contiene anche lo scudo crociato dell’Udc e quindi non sarà disponibile per Pettinari. Li avevo avvertiti che si sarebbero messi in un vicolo cieco e fuori dalla linea politica nazionale.

Se non smentiranno se stessi, le conseguenze statutarie prevedono il commissariamento del partito regionale. Quello che è più grave ancora, è vantare una maggioranza che ha prevaricato il partito nazionale derivante da una direzione regionale di 13 componenti di cui cinque non erano iscritti al partito, in quanto non hanno rinnovato la tessera 2013/2014 di appartenenza all’Udc. Quindi la votazione è nulla, in quanto assunta da un organo abusivo! È il caso di dire: dilettanti allo sbaraglio!»

Gian Mario Spacca, presidente della regione Marche

Gian Mario Spacca, presidente della regione Marche

Il presidente della Regione Gian Mario Spacca invece replica al sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che ha annunciato l’arrivo del premiere Renzi nelle Marche per la campagna elettorale del candidato del centrosinistra Luca Ceriscioli: «Siamo invece davvero felici dell’arrivo del nostro presidente del Consiglio – rileva il governatore – perché così potrà offrirci alcune risposte concrete. Ad esempio, perché il Governo nazionale non ha ancora stanziato le risorse necessarie per affrontare le recenti calamità naturali. Perché si ritarda ancora nell’applicazione dei costi standard, che premierebbero le Regioni più virtuose, come le Marche. O lo stato di avanzamento della Fano-Grosseto dopo la costituzione di Centralia spa la società realizzata da Marche, Toscana e Umbria. E altro ancora».
Sulla scelta di Pettinari Spacca commenta così: «I moderati delle Marche sono con noi e l’Udc partecipa al progetto di Area Popolare. Marche 2020 è il Partito delle Marche. Non vive di luce riflessa, per cui non ha bisogno di essere trainato da leader esterni, perché già sufficientemente spinto e sostenuto dai marchigiani. Infine il progetto di Area Popolare è varato sia nella forma che nella sostanza. E’ un progetto nazionale che ci interessa e l’Udc ne è protagonista a pieno titolo anche nelle Marche: una conferma ribadita anche questa mattina in un colloquio telefonico con il presidente di Area Popolare e ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo un ulteriore confronto con Lorenzo Cesa che già ieri si era espresso molto chiaramente. Chi farà scelte differenti – rimarca – lo farà a titolo personale e potrà sicuramente continuare il proprio impegno politico, ma in altre liste. In ogni caso in settimana sarà presentato il simbolo di Area Popolare che riassumerà i simboli di Marche 2020, Udc e Ncd».



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