Il parcheggio dei misteri
passa al vaglio della maggioranza

MACERATA, SOSTE ELETTORALI - Durante il direttivo Pd non sono arrivate spiegazioni sul progetto di acquisto del Park Sì. Nelle prossime ore il sindaco dovrebbe svelare i dettagli dell'operazione durante la riunione con le forze politiche che lo sostengono. Terminati gli incontri in vista delle elezioni. Micozzi: "Confermate le primarie a fine gennaio anche se si voterà a maggio". L'Udc: "No a candidati che accettano incarichi nelle società partecipate"

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Il segretario Paolo Micozzi (a destra) con Maurizio Saiu, membro del direttivo Pd

Il segretario Paolo Micozzi (a destra) con Maurizio Saiu, membro del direttivo Pd

 

di Matteo Zallocco

Uno dei grandi segreti dell’amministrazione Carancini dovrebbe essere svelato durante la riunione di maggioranza convocata per domani sera. Il sindaco, che da tempo ha abbandonato la promessa elettorale del parcheggio di Rampa Zara, dovrà spiegare alle forze politiche che sostengono la sua Giunta l’operazione Park Sì, sino ad oggi incomprensibile a tutti tranne che a Carancini e ai suoi devoti assessori e dirigenti. Una spesa ingente per l’acquisto di un parcheggio in perdita che – come spiegato in un’intervista dall’ex presidente Apm Erminio Copparo (leggi) –  15 anni fa si stava trattando per la cessione a costo zero. E in tutto questo tempo di auto là dentro se ne sono viste poche.  Ma evidentemente l’amministrazione Carancini, nel giudicare strategica quella struttura, avrà delle valide ragioni per sostenere questa onerosa operazione ritenendola più importante rispetto a tante altre situazioni che erano prioritarie ma per le quali ora “i soldi non ci sono”. Il problema è che se ne parla ormai da tanto tempo e queste ragioni non sono mai state spiegate. Il Pd si aspettava un resoconto durante il direttivo di ieri sera, ma il sindaco non ha potuto partecipare per un incontro a Roma con l’Anci.

L'uscita del ParkSì in via Mugnoz

L’uscita del ParkSì in via Mugnoz

“Volevamo qualche chiarimento su questa operazione per andare alla riunione di maggioranza più preparati – spiega Paolo Micozzi, segretario cittadino del Pd – Purtroppo queste spiegazioni non sono arrivate, le ascolteremo durante la riunione di maggioranza per poi stabilire una linea durante il direttivo della prossima settimana. Per ora restano solo delle perplessità”.

Intanto il Pd ha portato a termine la serie di incontri con le altre forze politiche in vista dell’appuntamento elettorale della prossima primavera. La delegazione che oltre al segretario Micozzi è composta da Stefano Di Pietro, Maurizio Saiu e Romeo Renis ha incontrato da ultimo Giorgio Ballesi dell’omonima lista. “Ci ha detto che deciderà sulla base del programma che verrà presentato e solo dopo le primarie che a lui non interessano –  dice Micozzi – Ci ha fatto anche presente che ha partecipato al tavolo di lavoro del centrodestra”.

Il segretario del Pd conferma anche le primarie per l’ultima domenica di gennaio: “Abbiamo saputo che quasi certamente si voterà a maggio ma la data delle primarie resterà quella stabilita”. Diversi esponenti dell’area renziana avevano chiesto primarie anticipate in caso di voto a marzo.

Massimo Pizzichini (Udc)

Massimo Pizzichini (Udc)

In questi giorni i possibili alleati dell’Udc hanno comunicato il loro primo punto del programma che riguarda i candidati da inserire nelle liste: “Il candidato – scrive in una nota Massimo Pizzchini – oltre ad avere la fedina penale pulita e non aver subito condanne nemmeno al primo grado di giudizio, dovrà sottoscrivere un impegno, nel qual caso fosse eletto, non potrà accettare incarichi professionali da società partecipate dal Comune e rinunciare a mandati già in essere. Tale impegno dovrà essere esteso ai collaboratori di studio. Inoltre non dovrà accettare incarichi su pratiche che lui stesso dovrà valutare e votare. Chi si candida per amministrare una città deve dare il buon esempio e si deve astenere dal mettere in atto pratiche che lo portano a trarre vantaggio dalla posizione che occupa in qualità di amministratore del Comune. Certo questa condizione non mette al riparo Comune e partiti dalle malefatte degli uomini- amministratori, però aiuta a limitare i danni che può provocare all’immagine degli stessi. Ci auguriamo che questo punto possa essere adottato da tutta la politica maceratese e non c’è copyright, siamo ben felici che possa essere copiato. I riferimenti a questa consigliatura sono abbastanza evidenti, mi auguro che ci sia una presa di coscienza da parte dei maggiorenti dei partiti e liste civiche, perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.

 

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