Michele Cincera tra gli ulivi di San Lorenzo di Treia
di Maria Cristina Pasquali
Michele Cincera è un esempio molto interessante e particolare di seconda generazione di maceratesi residenti all’estero. Il padre Giancarlo Cincera di Treia, era figlio di Tullia Farabollini che incontrò Giuseppe Cincera (originario di Sondrio) a Roma. Giancarlo comunque trascorse la sua infanzia ed adolescenza a Treia. Dopo essersi imbarcato in Marina decise che doveva apprendere le lingue straniere. Soggiornò in Inghilterra e Germania per qualche tempo, per poi stabilirsi a Bruxelles dove trovò lavoro nel settore alberghiero. Sposò successivamente una signora belga della Vallonia, quindi di lingua francese, la mamma del nostro intervistato.
Michele Cincera
“Mio padre però” racconta Michele in perfetto italiano, ma con accento francese “non aveva ancora finito di girare. Cominciò specializzarsi nel settore informatico che allora era agli albori. Lui e mia madre, infermiera, trovarono lavoro entrambi alla Commissione europea a Lussemburgo negli anni‘69/70 . Io ero già nato a Bruxelles nel ’68, ma praticamente sono cresciuto in Lussemburgo dove ho anche frequentato la scuola Europea.”
Nonno, nonna e nipote
E quando ha conosciuto l’Italia per la prima volta?
Da piccoli papà portava me e mia sorella Patrizia d’estate al mare. Andavamo a Caorle e Cattolica, poi all’età di 6 anni conobbi per la prima volta San Lorenzo di Treia. Mio padre era cresciuto a Treia e le radici non si dimenticano mai. La nonna viveva ancora qui. Decise di comprare una casa nel parco di San Lorenzo. Da quel giorno tutte le nostre estati le abbiamo trascorse a San Lorenzo. Ed io con i miei amici andavo imparando il dialetto treiese.
Ma avendo una mamma belga, la sua lingua materna è il francese, l’ italiano è comunque seconda lingua, dunque si sente più italiano o belga?
Io mi sento europeo, anzi per meglio dire cosmopolita, sia per nascita che per formazione avendo studiato alla scuola europea di Lussemburgo poi all’Università di Bruxelles dove mi sono laureato in Economia e Statistica. Bruxelles è un ambiente molto internazionale, una specie di “melting pot”, ci sono tantissime nazionalità inclusi cittadini delle ex colonie belghe tanto è vero che io ho sposato la signora Laurence Henniquiau, meticcia belga e congolese, la cui famiglia ha vissuto a Kinshasa che ho conosciuto all’Università e che lavora al Ministero delle finanze.
Michele con la sua famiglia
Michele con i figli
Quale è stata la sua carriera?
Dopo aver terminato il dottorato ed aver fatto dei corsi a San Francisco e Parigi sono diventato professore di Economia alla Solvay Brussels school of economics and Management all’ Universitè Libre de Bruxelles. Oltre all’attività di docente, nel campo della ricerca mi occupo di innovazione. Mi interessano tutti i fattori di innovazione dell’economia e le politiche per sostenerla. Il lavoro all’università è bello perché ti da una certa libertà e non è noioso in quanto e’ per metà insegnamento e per metà ricerca. Per cui ho deciso che questo sarebbe stata la mia professione ed ho puntato su questa carriera.
I principi Clara e Laurent del Belgio
Non le piace viaggiare?
Si, come no? Le attività di ricerca all’università mi consentono di presentare i risultati delle mie ricerche in varie conferenze in tutto il mondo. Quando mia moglie prese congedo per l’arrivo di nostro figlio Lorenzo io accettai un incarico in un Centro di ricerca della Commissione europea a Siviglia in Spagna dove siamo rimasti due anni e ci siamo trovati benissimo anche per la gente e per il clima che è migliore di Bruxelles. Ancora non sono mai stato a Kinshasa nella città natale di mia moglie, ma ci andremo perche’ i figli devono conoscere tutte le loro radici.
Allora le vacanze a San Lorenzo finiranno?
Assolutamente no. Prima di tutto essendo io venuto qui tutte le estati dall’età di 6 anni, ho tante amicizie che ancora coltivo. Non ci crederà, ma quando mi sono sposato abbiamo fatto una cerimonia al Museo Africano di Bruxelles poi un grande pranzo al Park Hotel di Pollenza! Anche noi ora abbiamo acquistato una casa non lontano da quella dei miei genitori vicina al parco di San Lorenzo, una casa diversa da quella di mio padre con un pezzo di terra pieno di ulivi. Ho la fortuna che mia moglie mi sostiene in questa passione per le Marche e per la campagna, perchè tutto l’anno abitiamo in città e i nostri figli stanno bene e si divertono qui d’estate. Anche il mare non è troppo lontano. Insomma abbiamo già le idee chiare anche per la nostra pensione. Trascorreremo sei mesi qui e sei mesi a Bruxelles.
La famiglia
Insomma la sua è una famiglia veramente multiculturale
Considero da sempre la diversità come una ricchezza. Il senso della famiglia che hanno in Congo, ex colonia belga, è molto simile a quello italiano. La famiglia di mia moglie era formata da commercianti che esportavano anche in Italia. I genitori erano già meticci, il padre, belga-olandese e congolese e la madre portoghese e congolese.
Brussels, School of Economics
Si sono trasferiti a Bruxelles quando lei era piccola e la sua formazione di studi e professionale è belga. I nostri figli stanno approfittando di tutta questa ricchezza di culture lingue tradizioni. Vengono volentieri a San Lorenzo ed a uno dei due abbiamo messo nome Lorenzo. Associano ormai questo luogo all’idea della vacanza.
Lussemburgo
La persona meno entusiasta è forse mia madre che preferisce la sua casa in Lussemburgo, noi invece vorremmo starci molto di più. Quando torno a Bruxelles porto molti litri di olio di San Lorenzo per la famiglia e per gli amici e sarei felice di riuscire a valorizzare di più questa magnifica zona.
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